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Inaugurate le stazioni–museo di Roma: aperte Porta Metronia e Colosseo sulla linea C della metro

Colosseum station
Colosseum station Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
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Di Giorgia Orlandi
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Nella giornata di martedì, dopo dieci anni di lavori, sono state aperte al pubblico due nuove fermate della linea C della metropolitana di Roma, nel cuore del centro storico. In mostra, reperti archeologici che raccontano lo sviluppo della città

Dopo oltre dieci anni di lavori, Roma inaugura due nuove stazioni della Metro C: Porta Metronia e Colosseo-Fori Imperiali, aperte al pubblico da martedì.

Un ampliamento atteso che prolunga la terza linea della capitale e porta con sé un valore unico: entrambe le strutture sono concepite come vere e proprie archeo-stazioni, integrate con reperti e testimonianze storiche emerse durante scavi profondi fino a 30 metri.

Il progetto della terza linea metropolitana di Roma conta uno sviluppo complessivo progettuale di 31 stazioni e circa 29 km attraverso il centro storico della città e diverse aree archeologiche riconosciute come patrimonio dell’Unesco.

Reperti unici e 2000 anni di storia riemersi dagli scavi

Le nuove stazioni sono diventate musei sotterranei che raccontano l’evoluzione della città: dalle caserme romane del II secolo d.C. di Porta Metronia fino ai quartieri sepolti da Nerone per la costruzione della Domus Aurea, tra cui una residenza con sauna appartenuta a un cittadino romano abbiente. Oltre a numerosi reperti, alla fermata del Colosseo, sono stati portati alla luce anche 28 pozzi di età repubblicana.

Come spiega Angelica Pujia funzionario restauratore del Parco Archeologico del Colosseo e responsabile dei materiali esposti nella stazione Colosseo – Fori Imperiali, i ritrovamenti coprono un lungo periodo storico: “Confermano l’uso abitativo delle zone e ne dettagliano l’evoluzione. Passiamo dai pozzi del V secolo, ad abitazioni più ricche fino a che questa zona non diventò un’area imperiale e monumentale".

Un’opera complessa nel cuore di una città antica

La costruzione delle nuove stazioni ha richiesto un lavoro accurato di ingegneria e conservazione, tenendo conto della complessità archeologica e geologica del sottosuolo romano.

“In una città antica come questa – ricorda l’ingegnere Marco Cervone del Consorzio Metro C – non si tratta solo di realizzare una stazione, ma anche di preservare tutto il patrimonio che si trova sopra e sotto durante i lavori”. Una sfida che ha trasformato il cantiere in un laboratorio di tutela e innovazione.

Per i lavori, infatti, è stata adottata la tecnica del “top-down archeologico”, sviluppata appositamente per le stazioni del centro storico della capitale. Una tecnica che consente di costruire solai intermedi durante l’avanzare progressivo dello scavo, dall’alto verso il basso, in modo da garantire stabilità strutturale e continuità sia della costruzione che delle indagini archeologiche.

Gualtieri: “Connesso un pezzo grandissimo della città"

Presenti all’inaugurazione martedì anche i ministri della cultura e dei trasporti Giuli e Salvini insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Quest’ultimo, presentando le nuove stazioni, ha sottolineato il doppio valore dell’opera: infrastrutturale e culturale.

“Oggi connettiamo un pezzo grandissimo di Roma, dalle periferie più lontane fino a Roma Est e al centro della città, e al tempo stesso regaliamo al mondo e ai romani luoghi meravigliosi anche della cultura”, ha dichiarato. Gualtieri ha parlato di “Orgoglio del saper fare italiano”, evidenziando la capacità di realizzare infrastrutture complesse rispettando la straordinaria stratificazione storica della capitale.

Il sindaco ha ricordato che gli scavi non sono “un freno”, ma un’occasione: “Senza queste grandi opere non avremmo mai scoperto la caserma di Porta Metronia. È una stratificazione affascinante: non una semplice stazione, ma un intervento di recupero archeologico e di trasporto che, collegando le linee C e B, rappresenta un salto importantissimo”.

Per la stazione Colosseo, Gualtieri ha parlato di quattro livelli interrati, 32 metri di profondità e 29 mila metri quadrati di scavi archeologici; a Porta Metronia sono stati eseguiti 65 mila metri cubi di scavi, con la caserma del II secolo, gli alloggi del comandante e un museo pronto ad aprire probabilmente a febbraio.”Questo è un momento storico, bellissimo, ha concluso, e sono convinto che queste stazioni diventeranno vere attrazioni culturali e turistiche per romani e visitatori”.

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