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Trump annuncia dazi al 50% su acciaio e alluminio. L'Ue: "Forte rammarico"

Il presidente Donald Trump al termine del discorso allo stabilimento U.S. Steel Mon Valley Works-Irvin a West Mifflin, in Pennsylvania (30 maggio 2025)
Il presidente Donald Trump al termine del discorso allo stabilimento U.S. Steel Mon Valley Works-Irvin a West Mifflin, in Pennsylvania (30 maggio 2025) Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente Usa ha annunciato che i dazi sulle importazioni di acciaio dall'estero passeranno dal 25 al 50 per cento. Quindi ha spiegato che sarà lo stesso per l'alluminio. La Commissione Ue si dice "fortemente rammaricata"

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Donald Trump ha annunciato venerdì, in un comizio davanti ai lavoratori siderurgici della Pennsylvania, che raddoppierà i dazi sulle importazioni di acciaio al 50 per cento, una mossa che potrebbe esacerbare la guerra commerciale in corso con Ue, Cina e resto del mondo.

Il presidente Usa ha affermato che raddoppiare le imposte sull'acciaio importato “rafforzerà ulteriormente l'industria siderurgica negli Stati Uniti”. In un post, pubblicato più tardi sulla sua piattaforma Truth Social, il presidente ha aggiunto che anche i dazi sull'alluminio passeranno dal 25 al 50 per cento. Trump ha detto che entrambi gli aumenti entreranno in vigore mercoledì 4 giugno.

Il commento dell'Ue: "Forte rammarico"

Il capo di Stato viene da giorni travagliati in cui la magistratura si è pronunciata sulla politica doganale inaugurata con il suo ritorno alla Casa Bianca, dapprima bloccandola con una decisione del Tribunale statunitense per il commercio internazionale e infine dando nuovamente via libera in attesa di nuove decisioni da parte di una Corte di appello federale.

“Ci rammarichiamo fortemente per l'annunciato aumento dei dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio dal 25 al 50%”, ha dichiarato un portavoce della Commissione europea in un comunicato inviato via e-mail.

Trump agli operai dell'acciaio: in arrivo investimenti dal Giappone

Il leader Usa ha parlato venerdì nello stabilimento Mon Valley Works-Irvin della U.S. Steel nella periferia di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove ha anche discusso i dettagli di un accordo in fase di definizione per investimenti della giapponese Nippon Steel nell'iconica acciaieria americana.

Trump ha precisato tuttavia ai giornalisti, dopo il suo ritorno a Washington, che deve ancora approvare l'accordo. “Devo approvare l'accordo definitivo con Nippon e non abbiamo ancora visto l'accordo definitivo, ma hanno preso un impegno molto importante ed è un investimento molto grande”, ha detto.

Sebbene Trump avesse inizialmente promesso di bloccare l'offerta dell'acciaieria giapponese per l'acquisto della U.S. Steel, ha cambiato rotta e la scorsa settimana ha annunciato un accordo per una vendita parziale a Nippon Steel.

L'azienda giapponese non ha mai dichiarato di avere modificato la precedente offerta di acquistare e controllare interamente U.S. Steel, per 14,9 miliardi di dollari, anche se ha aumentato l'importo che ha promesso di investire negli stabilimenti americani e garantito che non licenzierà nessuno.

“Siamo qui oggi per celebrare un accordo straordinario che garantirà che questa storica azienda americana rimanga un'azienda americana”, ha detto Trump durante il comizio in uno dei magazzini della U.S. Steel, ”rimarrete un'azienda americana, lo sapete, vero?”

Il sindacato United Steelworkers si è detto molto preoccupato “per l'impatto che questa fusione di U.S. Steel con un concorrente straniero avrà sulla sicurezza nazionale, sui nostri membri e sulle comunità in cui viviamo e lavoriamo”.

Il presidente Donald Trump cammina insieme ai lavoratori durante la visita allo stabilimento Mon Valley Works-Irvin della U.S. Steel Corporation (30 maggio 2025)
Il presidente Donald Trump cammina insieme ai lavoratori durante la visita allo stabilimento Mon Valley Works-Irvin della U.S. Steel Corporation (30 maggio 2025) AP Photo

Secondo l'indice dei prezzi alla produzione del governo, i prezzi dell'acciaio sono aumentati del 16 per cento da quando Trump è diventato presidente a metà gennaio.

Il prezzo dell'acciaio negli Usa nettamente più alto rispetto a Ue e Cina, secondo Washington

A marzo 2025, l'acciaio costava 984 dollari a tonnellata metrica negli Stati Uniti, molto più del prezzo in Europa (690 dollari) o in Cina (392 dollari), secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.

Tra i partner più colpiti dal possibile aumento dei dazi su questi materiali, ci sono proprio l'Ue, che aveva appena ottenuto un rinvio a luglio dell'aumento dei dazi generali alle esportazioni verso gli Usa, e il Canada.

“Smantellare le catene di approvvigionamento transfrontaliere efficienti, competitive e affidabili come quelle che abbiamo nel settore dell'acciaio e dell'alluminio comporta un costo elevato per entrambi i paesi”, ha commentato Candace Laing, presidente della Camera di commercio canadese.

Gli Stati Uniti lo scorso anno hanno prodotto il triplo dell'acciaio importato

L'anno scorso gli Stati Uniti hanno prodotto circa tre volte più acciaio di quanto ne abbiano importato, con Canada, Brasile, Messico e Corea del Sud come principali fonti di importazione. Gli analisti hanno attribuito ai dazi risalenti al primo mandato di Trump il merito di avere contribuito a rafforzare l'industria siderurgica nazionale.

Trump è stato rieletto alla presidenza lo scorso novembre, usando nuovamente il suo motto Make America Great Again, il famoso Maga, che comprende ancora la protezione della manifattura statunitense dalla concorrenza straniera.

“Con l'aiuto di patrioti come voi, produrremo il nostro metallo, libereremo la nostra energia, garantiremo il nostro futuro, costruiremo il nostro Paese”, ha concluso Trump nel suo intervento, “ancora una volta, l'acciaio della Pennsylvania diventerà la spina dorsale dell'America come mai prima d'ora”.

Il destino della U.S. Steel, un tempo la più grande società dell'acciaio al mondo, potrebbe pesare nelle elezioni di medio termine per il Partito Repubblicano in uno stato sempre decisivo la Pennsylvania e in altri che dipendono dall'industria manifatturiera.

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