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Francia, proteste di "Bloquons tout" paralizzano il Paese: la polizia arresta 200 persone

Un agente di polizia si trova accanto a dei bidoni posizionati su una strada per bloccarla durante il movimento di protesta "Bloquons Tout" (Blocca tutto) a Parigi, il 10 settembre 2025.
Un agente di polizia si trova accanto a dei bidoni posizionati su una strada per bloccarla durante il movimento di protesta "Bloquons Tout" (Blocca tutto) a Parigi, il 10 settembre 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Sophia Khatsenkova
Pubblicato il
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La polizia francese ha arrestato circa duecento manifestanti di "Bloquons tout", che protestavano contro il piano di austerità proposto dal governo di François Bayrou

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In Francia la polizia ha arrestato più di duecento persone del movimento "Bloquons tout", intente a protestare contro il piano di austerità proposto dall'ex premier François Bayrou.

Le autorità hanno schierato 80mila agenti di polizia e gendarmi. Migliaia di manifestanti hanno acceso fuochi, costruito barricate e cercato di bloccare la tangenziale di Parigi, l'autostrada urbana più trafficata d'Europa. La prefettura ha riferito di 95 arresti nell'area di Parigi e otto fuori dalla capitale a metà mattinata di mercoledì.

Fallito tentativo dei manifestanti di Bloquons tout di bloccare l'autostrada vicino Parigi

A Porte de Montreuil, nella parte orientale di Parigi, i manifestanti hanno dato fuoco ai bidoni della spazzatura e hanno tentato di ostruire i binari del tram prima che la polizia smontasse gli ostacoli e disperdesse la folla. I manifestanti hanno anche fatto irruzione in autostrada nel tentativo di bloccare il traffico, ma sono stati ugualmente fermati dalle forze dell'ordine.

La tensione è cresciuta anche intorno alla Gare du Nord di Parigi, una delle stazioni ferroviarie più frequentate d'Europa, dove alle 10.30 si sono radunate alcune centinaia di persone. La polizia ha chiuso l'accesso alla stazione ferroviaria, ma i manifestanti stanno cercando di forzare l'ingresso.

"Oggi protesto perché siamo stufi di tutto questo", ha dichiarato a Euronews Marie, studentessa e attrice. "Oggi siamo qui per dimostrare a Macron che siamo stufi di tutto questo. Non può continuare a ignorare noi e ciò che vuole la gente", ha spiegato Marie, aggiungendo che stava anche protestando contro i tagli che colpiranno il settore della cultura.

Le reazioni dei francesi alle proteste di Bloquons tout

Nel frattempo, un automobilista senza nome che si è preso la responsabilità di rimuovere le biciclette e i bidoni della spazzatura che sbarravano la strada ha dichiarato a Euronews di essere favorevole alle manifestazioni. "Capisco la loro rabbia. Bisogna fare qualcosa", ha detto.

Altri passanti sono stati più cauti, se non addirittura critici, nei confronti delle proteste. "Sono d'accordo sul fatto che dovremmo avere il diritto di protestare. La situazione attuale non può continuare", ha dichiarato a Euronews Nesrine, un project manager che vive nella zona di Montreuil.

"Ma non credo che dovremmo vandalizzare o rompere le cose. Perché chi paga? Siamo noi contribuenti. Capisco la rabbia, ma non è così che possiamo cambiare le cose", ha aggiunto Nesrine.

Le proteste a livello nazionale, organizzate attraverso i social media e i canali Telegram senza una guida centrale, sono emerse dopo il crollo del governo di lunedì e la rapida nomina da parte del presidente Emmanuel Macron dell'alleato di lunga data Sébastien Lecornu come nuovo primo ministro.

"Nessun blocco sarà tollerato", ha avvertito il ministro degli Interni uscente Bruno Retailleau mentre un'unità di crisi interministeriale si riuniva alle 9 del mattino di mercoledì.

Cos'è e a cosa punta il movimento Bloquons tout

Il movimento senza leader ha preso slancio dalla rabbia per l'inflazione, le misure di austerità e quella che i sostenitori definiscono una classe politica disfunzionale. A differenza delle proteste strutturate dei Gilet Gialli del 2018, "Bloquons tout" è emerso quest'estate con una minore organizzazione ma con un significativo sostegno online.

Due importanti sindacati, Cgt e Sud, hanno appoggiato le azioni di mercoledì, mentre scioperi più ampi sono previsti per il 18 settembre. Un sondaggio Ipsos ha mostrato che il 46 per cento dei francesi sostiene il movimento, compresi molti esponenti della sinistra ma anche più della metà degli elettori del Rassemblement national di estrema destra.

I lavoratori del settore sanitario e farmaceutico protestano contro i tagli ai rimborsi medici e i sindacati avvertono che seimila delle 20mila farmacie francesi potrebbero chiudere.

Il governo di Bayrou, ormai al collasso, aveva proposto di eliminare due giorni festivi per ridurre il deficit pubblico francese, tra le misure che hanno scatenato la rabbia di molti. Alcuni manifestanti hanno chiesto a Macron di sciogliere l'Assemblea nazionale e di indire elezioni lampo.

"È ora che Macron e i politici capiscano che facciamo sul serio", ha dichiarato lo studente universitario Thomas a Euronews prima delle proteste di mercoledì. "Siamo arrabbiati con il sistema politico e con il fatto che gli ultra-ricchi e le aziende non pagano abbastanza tasse", ha aggiunto Thomas.

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