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Vaticano, il Papa spiega ai cardinali perché ha scelto nome Leone XIV, poi visita tomba di Francesco

Papa Leone XIV durante l'incontro con i cardinali, 10 maggio 2025, Sala Stampa Vaticana
Papa Leone XIV durante l'incontro con i cardinali, 10 maggio 2025, Sala Stampa Vaticana Diritti d'autore  Sala Stampa Vaticana
Diritti d'autore Sala Stampa Vaticana
Di Maria Michela D'Alessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il nuovo Papa ha incontrato i cardinali sabato, in attesa del primo Regina Coeli domenica. Uno dei cardinali rivela che Robert Francis Prevost ha raccolto oltre 100 voti allo scrutinio in cui è stato eletto. Il pontefice poi va a sorpresa a Gennazzano e alla tomba di Francesco a Santa Maria Maggiore

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Nel suo primo fine settimana da pontefice, Papa Leone XIV ha incontrato sabato mattina in forma privata i cardinali presenti a Roma, prima di due visite a sorpresa a un santuario agostiniano di Gennazzano e alla tomba del suo predecessore a Roma.

L’incontro con i cardinali, a porte chiuse, è durato circa due ore durante le quali il Papa ha condiviso riflessioni personali e, successivamente, un momento di condivisione con i cardinali che lo hanno eletto.

Prevost ha espresso il suo conforto nell’essere accompagnato dai cardinali nella sua missione, ricordando che, sebbene il giogo della responsabilità papale sia gravoso, il Signore non lo lascia mai solo.

"Il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo. Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita", ha detto Leone XIV.

"Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede", ha aggiunto il Papa, riflettendo sulla continuità della missione della Chiesa.

Il primo ritratto ufficiale di Papa Leone XIV con la sua firma pubblicato dal Vaticano

Già la prima omelia del neoeletto Papa venerdì ha accennato al corso che seguirà, ma sono arrivate ulteriori indicazioni davanti ai cardinali, quando Leone XIV ha spiegato le ragioni della scelta del nome pontificale.

Prevost ha spiegato che è dovuta innanzitutto al fatto che oggi la Chiesa è chiamata a "rispondere a un'altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell'intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro".

In questo senso ha richiamato Leone XIII, l'ultimo Papa del 1800 e autore di varie encicliche, in particolare la Rerum Novarum con cui chiedeva alla Chiesa di occuparsi di lavoratori e questioni sociali.

Leone XIV ha compiuto le prime due visite fuori dal Vaticano

Il Papa si è recato al santuario della Madre del Buon Consiglio, da secoli gestita dagli agostiniani, l'ordine di Prevost. Nel paese di Gennazzano, a circa 60 chilometri da Roma, a salutato i fedeli e la folla che nel frattempo si era radunata nella piazzetta all'ingresso del santuario.

"Ho voluto tanto venire qui in questi primi giorni del nuovo ministero che la Chiesa mi ha consegnato, per portare avanti questa missione come successore di Pietro", ha detto il Papa, che si era recato l'ultima volta l'anno scorso da cardinale.

Leone XIV si è fermato in preghiera prima davanti all'altare e poi di fronte all'immagine della Vergine, ha riferito la Santa Sede.

Tornando a Roma, la secondo tappa di questa visita è stata alla Basilica di Santa Maria maggiore, dove è sepolto Papa Francesco. Il pontefice si è raccolto in preghiera sulla tomba del predecessore e davanti all'icona della Vergine, Salus Populi Romani, a cui Bergoglio era molto devoto.

Domenica Leone XIV guidea per la prima volta il Regina Coeli in Piazza San Pietro, un appuntamento atteso dai fedeli e non solo, tra preghiera e curiosità di cogliere i primi segni del suo stile pastorale.

Il 18 maggio poi il Papa presiederà domenica 18 maggio la messa di inizio pontificato, per la quale sono attesi fino a 250mila fedeli e leader da tutto il mondo.

Parolin su Papa Leone XIV: ha ben presenti i problemi del mondo d'oggi

"La 'tifoseria' dei vicentini in mio favore (umanamente comprensibile, penso) alla fine va superata secondo una logica diversa, di fede e di Chiesa". Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e dato tra i più "papabili" nel Conclave, in una lettera al Giornale di Vicenza seguita all'elezione di Leone XIV.

"Credo di non rivelare nessun segreto, se scrivo che un lunghissimo e caloroso applauso è seguito a quell''accetto' che lo rendeva il 267esimo Papa della Chiesa Cattolica".

Nel testo c'è una prima riflessione dopo il Conclave da parte del porporato di origine veneta, nato a Schiavon, in provincia di Vicenza.

"Siamo immensamente grati al Signore che non abbandona la Chiesa [...] e a Papa Leone XIV per avere accettato la sua chiamata", ha scritto Parolin lodando la "serenità" e il "sorriso mite" del nuovo Papa, e ricordando la sua esperienza di vescovo in Perù e alla guida del Dicastero per i Vescovi.

"Se è stato votato in poco tempo, vuol dire che c’è stata una convergenza. È una bellissima indicazione e anche una grande responsabilità", ha invece dichiarato a TV2000 il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei).

Zuppi ha sottolineato il valore dell’umiltà, citando sant’Agostino e lodando il “senso di mitezza e grande ascolto” del nuovo pontefice. E su chi lo indicava come uno dei papabili ha risposto con ironia ad altri media italiani: "Prima lo scudetto del Bologna!", riferendosi alla squadra di calcio in grande ascesa nelle ultime stagioni.

I cardinali sull'elezione di Prevost

Dal fronte internazionale, il cardinale Jean-Claude Hollerich, ha respinto l’idea di una scelta “anti-Trump”.

"Non abbiamo eletto un Papa anti-Trump. Abbiamo scelto un discepolo di Gesù. Trump passerà, Leone XIV durerà di più", ha dichiarato al quotidiano Avvenire il porporato lussemburghese, prevedendo un pontificato in continuità con Francesco e fondato sulla sinodalità.

L'arcivescovo di New York, Timothy Dolan, ha raccontato invece alla Cnn la sorpresa anche personale per l’elezione di Prevost.

"All’inizio lo consideravo periferico, poi mi sono reso conto che quello che sapevo di lui era stellare, anche se poco", ha detto il cardinale, dato invece dalla stampa come il kingmaker nell'elezione del collega statunitense.

Dolan ha detto che, nelle Congregazioni generali che hanno preceduto il Conclave, il profilo del futuro Leone XIV è cresciuto giorno dopo giorno, conquistando la fiducia di un numero crescente di cardinali.

"L'incontro di questa mattina è andato molto bene. abbiamo parlato anche della necessità di rendere la chiesa più collegiale. È un ottimo Papa e ha avuto molto più di 100 voti", ha aggiunto il cardinale del Madagascar, Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina, all'uscita dal primo incontro del nuovo Papa con i cardinali.

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