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Settima vittima da virus West Nile in Italia, tre nel Lazio

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Zanzara Diritti d'autore  Rick Bowmer/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Rick Bowmer/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Di Ilaria Cicinelli & Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Sono oltre 40 i casi confermati in Italia, quasi tutti tra Lazio e Campania

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Un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è la terza persona morta per il virus West Nile in Campania. L'uomo, secondo quanto si è appreso, è deceduto lunedì sera al presidio ospedaliero di Aversa.

Con la sua morte, salgono a sette i decessi in Italia per il virus: uno in Piemonte, tre nel Lazio e tre in Campania.

Lunedì la notizia di due decessi, uno a Caserta e uno a Roma. Il paziente di 77 anni morto all'istituto Spallanzani di Roma aveva subito da poco un trapianto cardiaco e soffriva di varie patologie croniche.

Il primo decesso da West Nile in Piemonte, almeno 44 casi in tutta Italia

La scorsa settimana all'ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, era morta una donna di 82 anni residente a Nerola. Ricoverata il 14 luglio, l'anziana aveva la febbre e si trovava in stato confusionale. A marzo, era morto un uomo di 75 anni in provincia di Novara, in Piemonte.

Il 28 luglio la Regione Lazio ha annunciato 16 nuovi casi nel suo bollettino, con almeno quattro pazienti con sindrome neurologica e dodici casi con febbre da West Nile.

“Salgono a 44 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile Virus nel 2025, registrati in provincia di Latina (41 casi totali, inclusa la paziente deceduta la scorsa settimana presso l’ospedale di Fondi) e in provincia di Roma (due casi) e uno fuori Regione con probabile esposizione in provincia di Caserta”, si legge nel bollettino.

West Nile virus: contagio e sintomi

Il contagio non avviene da persona a persona, tramite il contatto con un soggetto infetto. Se le zanzare rimangono il principale vettore del West Nile virus anche gli uccelli selvatici possono esserne serbatoi e, in alcuni rari casi, l'infezione può venire trasmessa con trapianti di organi, trasfusioni e passare da madre in figlio durante la gravidanza.

Dal momento della puntura l'incubazione può durare dai due ai 14 giorni in media. Nella maggior parte dei casi chi contrae il virus non presenta sintomi, mentre il venti per cento presenta sintomi leggeri come nausea, febbre, mal di testa, vomito o sfoghi cutanei.

Più il paziente è anziano o presenta patologie pregresse e più il quadro clinico può aggravarsi. In media una persona su 150 presenta sintomi gravi (meno dell'uno per cento), tra cui debolezza muscolare, forte mal di testa, disorientamento disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma, con effetti neurologici permanenti talvolta. Il virus risulta letale, causando un'encefalite, in circa una persona su mille.

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