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L'Europa è in ritardo nella lotta contro l'Hiv, la tubercolosi e le malattie sessualmente trasmissibili

Vengono mostrati i campioni medici per il test della tubercolosi.
Vengono mostrati i campioni medici per il test della tubercolosi. Diritti d'autore  Canva
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Di Gabriela Galvin
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Secondo un nuovo rapporto dell'Ecdc molti Paesi europei non sono in grado di raggiungere gli obiettivi prestabiliti per il 2030 e la regione non ha raggiunto la maggior parte degli obiettivi per il 2025

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L'Europa mancherà gli obiettivi di lotta all'Hiv, alla tubercolosi (Tb), all'epatite e alle infezioni sessualmente trasmissibili (Ist) se non ci saranno senza investimenti significativi nella sanità pubblica, hanno avvertito le autorità sanitarie regionali.

Secondo il nuovo rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) molti Paesi non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi ufficiali di eliminazione delle epidemie di malattie infettive entro il 2030, e la regione non ha raggiunto la maggior parte degli obiettivi per il 2025.

Il numero di nuove infezioni da Hiv è diminuito del 35 per cento dal 2010 e l'incidenza della tubercolosi è diminuita del 35 per cento dal 2015, anche se gli obiettivi della regione erano una riduzione rispettivamente del 75 del 50 per cento entro il 2025.

"Queste malattie sono prevenibili, così come l'onere che comportano per i sistemi sanitari, i pazienti e le loro famiglie", ha dichiarato in un comunicato la direttrice dell'Ecdc Pamela Rendi-Wagner.

Queste malattie causano ogni anno quasi 57mila morti tra Unione europea, Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

Le Ist raggiungono livelli record

Il numero di decessi per cause legate all'Aids è diminuito del 30 per cento dal 2010, con 3.300 morti nel 2023. Ma i funzionari della sanità avrebbero voluto dimezzare questa cifra.

I decessi per epatite B e C rimangono elevati e i casi di epatite B acuta sono in aumento. Queste infezioni si diffondono attraverso il contatto sessuale o quando i tossicodipendenti condividono siringhe contaminate e possono causare cirrosi e cancro al fegato.

Nel frattempo i tassi di Ist come la sifilide e la gonorrea stanno raggiungendo livelli record.

Le autorità ora individuano quasi tutti i casi di tubercolosi nuovi e recidivi, ma la resistenza ai farmaci e il trattamento rimangono una sfida. Nel 2022 solo il 68 per cento delle persone che hanno iniziato il trattamento per la tubercolosi lo ha effettivamente completato, mancando l'obiettivo del 90 per cento fissato dalla regione.

L'Ecdc ha chiesto ulteriori sforzi per prevenire queste malattie, ad esempio migliorando l'adozione della profilassi pre-esposizione (PrEP) per aiutare a prevenire l'infezione da Hiv, aumentando le vaccinazioni per l'epatite B e convincendo le persone a usare il preservativo.

L'agenzia vuole anche che i Paesi amplino i servizi di analisi per cercare di individuare più precocemente le infezioni, rafforzino la raccolta dei dati e adottino misure per aiutare le persone affette da malattie come la tubercolosi - per la quale devono assumere pillole quotidiane per un periodo che va dai quattro ai nove mesi - a non interrompere il trattamento.

"Abbiamo cinque anni per agire; dobbiamo farli fruttare", ha detto Rendi-Wagner.

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