Europa, stretta sui social per minori: Francia, Spagna, Italia, Grecia e Germania valutano divieti.
All’indomani del divieto australiano dei social ai minori di 16 anni, varato all’inizio del mese, i Paesi europei valutano se introdurre restrizioni analoghe.
Dal 10 dicembre i minori di 16 anni in Australia non possono più creare o mantenere account su piattaforme come Facebook, X, Threads, Snapchat, Instagram, TikTok, Twitch, Reddit e YouTube di Google.
Le piattaforme che violano la legge rischiano sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani (28 milioni di euro).
Cosa stanno facendo i Paesi europei per limitare i social ai minori? Ecco le misure proposte o già in vigore in Europa.
Danimarca
A novembre, il governo danese ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con tutti i partiti per vietare l’accesso ad alcuni social ai minori di 15 anni.
La misura punta a «proteggere bambini e ragazzi nel mondo digitale» da piattaforme che possono esporli a contenuti o funzionalità dannosi, si legge in un comunicato di novembre.
«Bambini e adolescenti hanno il sonno disturbato, perdono tranquillità e concentrazione e subiscono una crescente pressione di relazioni digitali in cui gli adulti non sono sempre presenti», si legge nella nota.
La misura darebbe ai genitori la facoltà di consentire l’accesso ai social dopo i 13 anni.
Caroline Stage, ministra per gli affari digitali, ha dichiarato all’Associated Press che l’iter per approvare il divieto potrebbe richiedere mesi.
La Danimarca dispone di un sistema nazionale di identità elettronica e prevede di introdurre un’app per la verifica dell’età, ha aggiunto Stage, senza però precisare come verrebbe applicato il divieto.
Sono stati stanziati anche 160 milioni di corone (21,4 milioni di euro) per 14 iniziative a tutela dei minori online.
Francia
Anne Le Hénanff, ministra per il digitale, ha detto al quotidiano La Dépêche che il dicastero intende presentare, nei primi mesi del 2026, un disegno di legge per limitare l’uso dei social ai minori di 15 anni.
L’iniziativa segue il rapporto pubblicato a settembre da una commissione parlamentare, che raccomanda un divieto totale dei social per gli under 15 e suggerisce un coprifuoco digitale per i minori di 18 anni.
L’inchiesta era partita all’inizio dell’anno dopo che sette famiglie francesi avevano citato in giudizio TikTok nel 2024, accusando la piattaforma di esporre i figli a contenuti che incitano al suicidio.
Un eventuale divieto è in linea con quanto il presidente Emmanuel Macron ha affermato negli ultimi mesi: se l’Unione europea non adotterà una misura comune, il governo agirà in autonomia.
«Le piattaforme possono verificare l’età, lo facciano», ha scritto su X a giugno.
In Francia, i minori di 15 anni devono avere il consenso esplicito dei genitori per aprire un account sui social. I genitori possono anche chiedere la chiusura dell’account del figlio.
Spagna
Una proposta di legge all’esame dei legislatori spagnoli prevede che i minori di 16 anni non possano accedere a social network, forum, piattaforme di comunicazione o «qualsiasi spazio virtuale che incorpori intelligenza artificiale generativa (GenAI)» senza il consenso esplicito dei genitori.
In «altri casi» l’età minima sarà 14 anni, si legge nel testo, per «prevenire i rischi legati all’esposizione precoce a contenuti inappropriati, al cyberbullismo o allo sfruttamento digitale dei dati personali». La bozza non chiarisce quali siano questi altri casi.
I ragazzi tra 16 e 18 anni potrebbero accedere ai social con il proprio consenso.
Se approvata, la legge obbligherebbe anche gli store di app a permettere ai genitori di verificare quali applicazioni i figli intendono scaricare.
Un sondaggio recente di YouGov indica che il 79% dei genitori spagnoli è favorevole a una restrizione d’età sul modello australiano.
Tuttavia, un intervistato su tre ritiene che sarebbe difficile da far rispettare in Spagna.
Italia
A maggio il Parlamento italiano ha presentato un disegno di legge che potrebbe imporre restrizioni sui social ai minori di 15 anni.
Il testo, all’esame del Senato, include anche norme per limitare sui social i «kidfluencer» sotto i 15 anni.
La bozza prevede inoltre che le piattaforme verifichino l’età degli utenti tramite un «mini portafoglio nazionale», ossia un portafoglio di identità digitale collegato al futuro sistema europeo di verifica dell’età.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha dichiarato al quotidiano Il Foglio che il Paese dovrebbe seguire il modello australiano.
Da novembre in Italia è in vigore anche un regolamento di verifica dell’età per i siti per adulti.
Ulteriori restrizioni in Italia potrebbero arrivare da una class action pendente, simile a quella francese, con cui un gruppo di famiglie ha citato TikTok e le piattaforme di Meta Facebook e Instagram.
Secondo l’azione, oltre 3,5 milioni di minori tra 7 e 14 anni usano i social nonostante l’età non consentita. Il caso sarà discusso a febbraio.
Uno degli obiettivi della causa è obbligare le società tecnologiche a imporre pratiche più rigorose di verifica dell’età per ridurre l’accesso degli under 14 alle piattaforme, si legge in una nota dello studio legale Ambrosio e Commodo.
Grecia
A settembre il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha detto all’Assemblea generale dell’ONU che il Paese sta valutando un divieto dei social simile al modello australiano.
«Stiamo conducendo il più grande esperimento incontrollato mai fatto sulle menti dei nostri figli. Non sappiamo quali saranno le conseguenze, ma siamo quasi certi che non saranno positive», hanno riportato i media locali citando Mitsotakis.
La Grecia ha già vietato gli smartphone in classe, misura che secondo Mitsotakis ha avuto un effetto trasformativo sui ragazzi.
Il governo ha anche lanciato lo scorso anno un sito che fornisce ai genitori istruzioni per attivare i controlli parentali su telefoni iOS e Android.
Il Kids Wallet, uno strumento di controllo parentale che può limitare o bloccare l’accesso ad applicazioni e servizi online, sarà usato come sistema di verifica dell’età per i più giovani. L’app consente ai genitori di limitare o bloccare l’accesso ad applicazioni e servizi online.
Il dispositivo su cui è installato il wallet può memorizzare l’identità del minore e presentarla all’autorità competente per l’autenticazione.
Germania
Non ci sono restrizioni per gli under 16 sui social in Germania, almeno per ora, secondo il Parlamento tedesco.
A novembre il governo ha chiesto a una commissione di studiare se un divieto sia attuabile in Germania e, più in generale, come i social incidano sugli adolescenti. Il rapporto finale sarà presentato nell’autunno del 2026.
Si valuta un divieto applicabile a tutti i minorenni, senza esenzioni basate sul consenso dei genitori.
Se il Parlamento tedesco andrà avanti con un divieto, intende impedire ai minori di avere account sui social come in Australia; i ragazzi potrebbero comunque accedere ai siti senza effettuare l’accesso.
Una petizione per fissare a 16 anni l’età minima legale per i social ha raccolto oltre 34.000 firme ed è all’esame del governo.