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Centri dati IA potrebbero avere impronta di carbonio pari a un piccolo Paese europeo: studio

Il data center di Amazon Web Services, in primo piano a destra, è in costruzione accanto alla centrale nucleare Susquehanna, a Berwick, Pennsylvania, il 14 gennaio 2025.
Un data center di Amazon Web Services, in primo piano a destra, è in costruzione accanto alla centrale nucleare di Susquehanna, a Berwick, in Pennsylvania, 14 gennaio 2025. Diritti d'autore  Ted Shaffrey/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Ted Shaffrey/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Roselyne Min
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Intelligenza artificiale: nel 2025 fino a 80 milioni di tonnellate di CO₂ e consumo d’acqua pari all’industria mondiale dell’acqua in bottiglia. Dati scarsi dalle aziende tecnologiche.

L’impronta di carbonio dell’intelligenza artificiale (IA) nel 2025 potrebbe eguagliare quella di New York o di un piccolo Paese europeo. Nello stesso anno, l’IA potrebbe consumare tanta acqua quanto l’industria mondiale dell’acqua in bottiglia, secondo un nuovo studio.

Il rapporto stima che i sistemi di IA che operano nei data center potrebbero essere responsabili, nel 2025, di tra 32,6 e 79,7 milioni di tonnellate di CO2.

Valori in linea con le emissioni totali di New York, indicate nel rapporto in 52,2 milioni di tonnellate di CO2 nel 2023.

All’estremo inferiore, il dato è paragonabile alle emissioni totali della Norvegia nel 2023, stimate in circa 31,5 milioni di tonnellate, secondo dati 2025 dell’Agenzia europea dell’ambiente.

I data center sono grandi strutture che ospitano i server necessari a far funzionare servizi online come il cloud, lo streaming video e l’IA.

Questi server generano molto calore e spesso si affidano a sistemi di raffreddamento ad acqua per funzionare in sicurezza.

Con l’accelerazione dell’IA e di altre tecnologie, la domanda di data center che richiedono energia per funzionare e acqua per il raffreddamento ha registrato un forte aumento.

Lo studio stima inoltre che l’impronta idrica dell’IA potrebbe avvicinarsi al consumo annuale mondiale di acqua in bottiglia: tra 312,5 e 764,6 miliardi di litri nel 2025.

Il consumo d’acqua comprende sia l’uso diretto per il raffreddamento dei data center sia quello indiretto legato alla generazione di elettricità. Lo studio rileva che l’uso indiretto può essere fino a quattro volte superiore al consumo diretto, ma le aziende tecnologiche raramente lo rendono noto.

AI e data center: il vantaggio "più pulito" dell’Europa

L’Europa ospita circa il 15 per cento dei data center mondiali, seconda solo agli Stati Uniti, che ne concentrano circa il 45 per cento, secondo il World Economic Forum.

Il rapporto osserva che l’Europa beneficia di una generazione elettrica sensibilmente più pulita.

Le reti elettriche europee hanno un’intensità di carbonio di circa 174 grammi di CO2 per chilowattora (gCO2/kWh), meno della metà della media globale di 445 gCO2/kWh e significativamente inferiore agli Stati Uniti, a 321 gCO2/kWh.

Ciò significa che i data center in Europa hanno un’impronta di carbonio per unità di elettricità consumata nettamente più bassa.

AI e data center: carenza di trasparenza

Lo studio ha esaminato i report ambientali di 11 grandi aziende tech e ha riscontrato lacune sistematiche nella trasparenza. Le società incluse (inserire qui i nomi delle aziende)

Nessuna azienda riporta metriche ambientali specifiche per l’IA, sebbene diverse riconoscano l’IA come uno dei principali fattori dell’aumento dei consumi energetici.

Lo studio ha adottato un approccio top-down, combinando i report di sostenibilità pubblici delle principali aziende tecnologiche, tra cui Amazon, Apple, Google e Meta, con stime della domanda elettrica dell’IA e dei fattori di intensità della rete, per calcolare l’impronta ambientale dell’IA.

Tuttavia l’autore sottolinea che su queste cifre grava una "notevole incertezza", poiché le comunicazioni aziendali raramente distinguono tra attività di calcolo IA e non IA.

"Servono urgentemente ulteriori dati da parte degli operatori di data center per migliorare l’accuratezza di queste stime e gestire responsabilmente il crescente impatto ambientale dei sistemi di IA", ha scritto de Vries-Gao.

Pur senza riportare metriche specifiche sull’IA, aziende come Google, Meta e Microsoft hanno segnalato forti aumenti nei consumi elettrici nel 2023 e nel 2024, attribuendo la crescita all’IA.

"Poiché l’impatto ambientale dei data center cresce rapidamente, aumenta anche l’urgenza di trasparenza nel settore tecnologico", ha aggiunto.

La ricerca chiede nuove politiche che impongano la divulgazione di ulteriori metriche ambientali, incluse le sedi specifiche in cui operano i sistemi di IA, la scala delle attività in ciascun sito e i valori di Water Usage Effectiveness (WUE) per i singoli impianti.

Euronews Next ha contattato le aziende tecnologiche, ma al momento della pubblicazione non aveva ricevuto risposta.

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