X di Elon Musk ha presentato una controcausa contro Operation Bluebird (Operazione Bluebird) per violazione del copyright, dopo la petizione di una startup per ripristinare nome e logo di Twitter.
L’uccellino blu di Twitter tornerà mai a volare? Non se X può evitarlo.
La società di Elon Musk, che nel 2022 ha acquistato il marchio e la piattaforma social Twitter, ha presentato una controquerela contro una nuova startup accusata di “tentare spudoratamente di rubare il marchio TWITTER, famoso in tutto il mondo”.
La mossa legale arriva una settimana dopo che una startup con sede in Virginia, “Operation Bluebird”, ha depositato una petizione presso l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti per ottenere la cancellazione dei marchi “Twitter” e “Tweet” di X.
La petizione di Operation Bluebird sostiene che X Corp. abbia abbandonato giuridicamente il marchio dopo aver rivoluzionato il sito e rinominato la piattaforma X nel 2023.
“I marchi TWITTER e TWEET sono stati eliminati dai prodotti, dai servizi e dal marketing di X Corp., abbandonando di fatto un marchio storico, senza alcuna intenzione di riprenderne l’uso”, si legge nella petizione. “L’uccellino di TWITTER è rimasto a terra”.
Secondo la controquerela di X Corp., depositata martedì, l’azienda non ha mai rinunciato al nome e al logo Twitter, nonostante il rebranding.
“Anche mentre X Corp. spinge la piattaforma Twitter verso il suo marchio predominante X, l’uso dei Marchi TWITTER da parte di X Corp. continua”, si legge nella causa. “In poche parole, un rebranding non equivale ad abbandonare i diritti sui marchi”.
Nell’atto si afferma che milioni di persone accedono ancora alla piattaforma X tramite il dominio Twitter.com e usano i termini “Twitter” e “Tweet” per riferirsi alla piattaforma e ai suoi post.
X chiede al tribunale di ordinare a Operation Bluebird di cessare l’uso di qualsiasi marchio collegato al brand Twitter e di far respingere la petizione dall’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti. L’azienda ha chiesto anche i danni per la violazione del copyright da parte di Operation Bluebird, oltre al rimborso delle spese legali.
X ha anche aggiornato i suoi Termini di servizio includendo un richiamo alla proprietà del nome e dei marchi Twitter, scrivendo: “Nulla nei Termini ti conferisce il diritto di usare il nome X o il nome Twitter o qualsiasi marchio, logo, nome di dominio, altri segni distintivi e altri diritti proprietari di X o di Twitter, e non puoi farlo senza il nostro consenso scritto esplicito”.
Operation Bluebird, guidata in parte dall’ex responsabile legale dei marchi di Twitter Stephen Coates, ha già creato un nuovo sito prototipo, Twitter.new, con una palette di colori e un logo a forma di uccello che richiamano il vecchio branding di Twitter.
Il sito sostiene che “la piazza pubblica è compromessa” e “la riporteremo in vita”. Al momento della pubblicazione, secondo il sito, oltre 146.000 persone avevano richiesto un nome utente per la futura piattaforma.
Secondo la causa, X Corp. ha definito tutto questo un “piano calcolato e in malafede” per confondere gli utenti e provocare “un danno irreparabile” alla sua attività.
“Nonostante il presunto piano di Bluebird, non può riportare indietro Twitter: Twitter non se n’è mai andato e continua a essere di proprietà esclusiva di X Corp.”, si legge nella causa.