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Telegram e X sono al centro di polemiche e azioni legali: i social media stanno per cambiare?

FILE - L'icona dell'app di messaggistica istantanea Telegram è visibile su uno smartphone, martedì 28 febbraio 2023, a Marple Township, Pa.
FILE - L'icona dell'app di messaggistica istantanea Telegram è visibile su uno smartphone, martedì 28 febbraio 2023, a Marple Township, Pa. Diritti d'autore AP Photo/Matt Slocum, File
Diritti d'autore AP Photo/Matt Slocum, File
Di Pascale Davies
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato e accusato per il modo in cui gestiva la sua piattaforma e, nella stessa settimana, la piattaforma X di Elon Musk è stata vietata in Brasile: Che sta accadendo?

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L'arresto e l'incriminazione dell'amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov, in Francia la scorsa settimana, seguiti a pochi giorni dal bando di X in Brasile, potrebbe avere segnato una stretta definitiva nei confronti delle piattaforme di social media.

Ci si interroga se la svolta, prima di tutto di regolamentazione, possa assumere anche contorni geopolitici con l'attribuzione di responsabilità penali ai proprietari e amministratori dei giganti social, come si sospetta nel caso di Durov (cittadino francese ma prima russo e nativo di San Pietroburgo), e come potrebbe accadere per il proprietario di X, Elon Musk.

Le accuse in Europa contro il fondatore di Telegram, Pavel Durov

Le accuse di Durov in Francia comprendono 12 reati, tra cui "complicità nella distribuzione organizzata di immagini di minori di natura pedopornografica, traffico di stupefacenti, frode organizzata" e il rifiuto di cooperare con le autorità per quanto riguarda le informazioni o i documenti necessari per effettuare e gestire le intercettazioni autorizzate dalla legge.

Il suo arresto "non è un momento decisivo per i social media di per sé, ma è un momento importante per la regolamentazione dei social media in Europa", ha dichiarato a Euronews Next Yevgeniy Golovchenko, professore presso il dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Copenhagen.

"Non è la prima volta che Telegram ha attriti con le autorità", ha aggiunto Golovchenko riferendosi a una multa in Germania dopo che il Paese ha accusato la piattaforma di aver violato le sue leggi e di aver favorito i discorsi di odio.

Secondo il ricercatore, il caso di Durov solleva una questione: fino a che punto i Paesi europei possono applicare le loro leggi contro i social media?

Non si tratta solo di Telegram o delle leggi francesi, perché i legislatori di tutta Europa e di tutto il mondo probabilmente guarderanno a questo caso con molta attenzione
Yevgeniy Golovchenko
Università di Copenhagen

"Possiamo immaginare uno scenario in cui Telegram si adegua, ma possiamo anche immaginare che Durov non si adegui" conclude Golovchenko.

In Europa, la legge sui servizi digitali (Digital service act, o Dsa), in vigore da sei mesi, contiene alcune disposizioni che possono attribuire responsabilità ai proprietari delle piattaforme. Ma Telegram non rientra nella soglia prevista dal Dsa per le piattaforme tecnologiche, dal momento che conta meno di 45 milioni di utenti mensili in Europa (per la precisione 41).

Secondo Catalina Goanta, professore associato di diritto privato e tecnologia presso l'Università di Utrecht, il caso di Telegram potrebbe dare un ruolo più importante agli atti dell'Ue che possono modificare parti non essenziali della legislazione.

In questo modo "ci si assicurerebbe che ci sia trasparenza e chiarezza in termini di quali piattaforme rientrano e quali disposizioni", ha dichiarato Goanta a Euronews Next.

Dobbiamo aspettarci "approcci più aggressivi" verso i social?

La piattaforma di social media X di Musk, al di là del divieto imposto in Brasile, deve affrontare un maggiore controllo nell'Ue.

A luglio la Commissione europea ha dichiarato che la piattaforma ha violato le regole del Dsa per quanto riguarda le spunte blu, affermando che inganna gli utenti. Musk ha respinto le conclusioni.

"Penso che per la Commissione europea ci sarà una scelta strategica: vogliamo fare la guerra a Twitter? Oppure vogliamo trovare un accordo che sia utile", si chiede Goanta.

Sia X che Telegram sono stati accusati dal governo britannico di aver alimentato le rivolte di estrema destra di agosto, che hanno incitato all'odio contro i musulmani.

"Penso che se dobbiamo presumere che verranno adottati approcci più aggressivi, allora forse potremo vedere un futuro in cui Elon Musk non potrà viaggiare nel Regno Unito e Twitter sarà bloccato in Europa. E penso che questo sarebbe indesiderabile a molti livelli", ha detto Goanta.

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Inoltre, Musk è stato ripetutamente accusato di commenti diffamatori nei confronti di singoli individui. Ciò solleva la questione se un amministratore delegato o la piattaforma che gestisce debbano essere ritenuti responsabili di diffamazione, "o se stiamo parlando di qualcuno che incita all'odio o alla violenza?", argomenta Goanta.

Libertà di espressione vs. discorso illegale

Sembrano esservi differenze tra i casi di Musk e Durov, perché diverse sono le categorie di leggi penali che riguardano, ad esempio, la pubblicazione di materiale pedopornografico rispetto a contenuti terroristici. In Francia esistono inoltre leggi specifiche sulla crittografia.

La reazione però sia di Musk che di Durov ha puntato contro la repressione della libertà di espressione, loro e degli utenti di Telegram e X. "X è la fonte di notizie più utilizzata in Brasile. È ciò che la gente vuole", ha scritto Musk in un post sulla sua piattaforma.

"Ora, il tiranno de Voldemort sta schiacciando il diritto del popolo alla libertà di parola", ha aggiunto, riferendosi al giudice brasiliano che ha lanciato l'ordine di vietare la piattaforma dopo che Musk si è rifiutato di nominare un rappresentante legale in Brasile ad agosto.

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"Queste grandi aziende tecnologiche non sono più dei bambini. Sono adulti", ha dichiarato a Euronews Next William Echikson, redattore della rivista online Bandwidth presso il Center for European Policy Analysis (Cepa).

Per quanto riguarda la regolamentazione, la questione difficile è come bilanciare la libertà di espressione con il rispetto delle leggi.

"Abbiamo risposte diverse negli Stati Uniti e in Europa. La domanda difficile è: cosa è efficace? È molto difficile capire come si possa controllare in modo efficace", prosegue Echikson.

Negli Stati Uniti, il Primo emendamento protegge il diritto alla libertà di parola e ciò significa che è molto più difficile regolamentare il discorso rispetto all'Europa. Tuttavia, anche l'Europa è divisa, con regole diverse da Paese a Paese. "Penso che la linea di demarcazione tra accettabile e inaccettabile quando si parla di libertà di espressione sia molto confusa", ha detto Echikson.

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Cambierà qualcosa per la libertà sui social media?

Secondo Echikson la conseguenza di queste ultime vicende potrebbe essere quella di dissuadere gli inserzionistieReddit ne è un esempio lampante. Il sito della comunità era pieno di gruppi razzisti e misogini, al punto che la società ha iniziato a moderare e i commenti e a cancellare i gruppi compromettenti.

Quest'anno la società, nata 19 anni fa, ha avviato un'offerta pubblica iniziale di acquiesto e ha finito per riguadagnare la fiducia degli utenti.

"Penso che il metodo di moderazione dal basso verso l'alto e la presenza di redattori volontari, come in Wikipedia, sia probabilmente un modello più efficace rispetto al tentativo di aspettarsi che qualche regolatore a Bruxelles determini cosa è accettabile e cosa non lo è", ha detto Echikson.

Per Robin Mansell, professore di nuovi media e Internet alla London School of Economics, molti discorsi sulla libertà di espressione da parte dei titani della tecnologia "riguardano la libertà di espressione senza responsabilità".

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"Non sono molto convinta che il caso avrà un grande impatto sui social media" però ha detto Mansell a Euronews Next. "Penso che l'unica cosa che avrà un impatto su queste aziende saranno le legislature americane, se decideranno di fare qualcosa. E credo che questo dipenda interamente dai risultati delle prossime elezioni americane", ha aggiunto.

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