Dai fiordi norvegesi alle acque artiche attraverso il Circolo polare: Euronews ha partecipato alla spedizione della nave G.
Dai fiordi norvegesi alle acque artiche attraverso il Circolo polare: Euronews ha partecipato alla spedizione della nave G.O.Sars, laboratorio di un gruppo di scienziati che sta studiando le spugne dei fondali più profondi.
I ricercatori, che collaborano con un progetto europeo, hanno utilizzato tecnologie tra le più avanzate per analizzare i campioni, prelevati da un robot subacqueo a controllo remoto.
What do deep-sea #sponge|s eat? An important question to understand food circulation in the ocean,
UvA_Amsterdam</a>'s Benjamin Müller explains <a href="https://t.co/yEKx4zgnrz">pic.twitter.com/yEKx4zgnrz</a></p>— Denis Loctier (
Loctier) July 24, 2017
Hans Tore Rapp, ricercatore dell’Università di Bergen e coordinatore del progetto, spiega: “Conosciamo abbastanza bene le spugne che vivono in acque basse, ad esempio quelle delle barriere coralline. Ma di quelle del mare profondo sappiamo molto poco. Abbiamo idea di dove trovarle e della loro diversità, ma il loro funzionamento è praticamente sconosciuto”.
I ricercatori hanno lavorato sui campioni notte e giorno. Alcuni di questi organismi sono stati sezionati e conservati per successivi studi.
Le spugne producono delle sostanze chimiche molto interessanti per la farmaceutica e la cosmetica. Vasiliki Koutsouveli, biologa marina del Museo di storia naturale di Londra, racconta: “In molte specie sono state già riscontrate proprietà antibatteriche, funghicide e anticancerogene. Ma degli esemplari che abbiamo raccolto non sappiamo ancora nulla, per questo ci interessa studiarli”.
Processing the first
DeepSea_Sponges</a> samples just brought back by the ROV, <a href="https://twitter.com/VKoutsouveli">
VKoutsouveli fromNHM_London</a> explains what is she looking for <a href="https://t.co/jmyk3ak63B">pic.twitter.com/jmyk3ak63B</a></p>— Denis Loctier (
Loctier) July 21, 2017
Altre spugne sono state tenute in vita in speciali acquarii per capire come funziona la loro alimentazione. Filtrando l’acqua del mare attraverso i pori, questi animali riciclano gli scarti e producono sostanze che nutrono altri organismi marini.
What do deep-sea #sponge|s eat? An important question to understand food circulation in the ocean,
UvA_Amsterdam</a>'s Benjamin Müller explains <a href="https://t.co/yEKx4zgnrz">pic.twitter.com/yEKx4zgnrz</a></p>— Denis Loctier (
Loctier) 24 luglio 2017
Martijn Bart, biologo marino dell’Università di Amsterdam spiega che il team vuole sperimentare quanto le spugne siano importanti per l’ecosistema con la loro azione di filtraggio: “Se capiamo cosa rimuovono dall’acqua, possiamo sapere cosa succederebbe se venissero rimosse loro stesse, quanti scarti si accumulerebbero nell’oceano a causa dell’assenza di questi organismi che ne puliscono le acque”.
Già nei primi giorni della loro spedizione, i ricercatori hanno scoperto nuovi esemplari. Attualmente se ne conoscono circa ottomila, che vanno da pochi centimetri a oltre un metro di lunghezza.
Lo studio su come le spugne contribuiscano a mantenere in salute i nostri oceani è solo all’inizio. Gli scienziati sottolineano l’importanza di proseguire su questa strada.
“Noi stiamo lavorando nel Nord Atlantico. È un ambiente esteso, ma su scala planetaria è qualcosa di molto piccolo. Anche se ci stiamo impegnando molto in questo studio, stiamo scoprendo la punta di un iceberg. C‘è molto lavoro scientifico da fare. Richiede denaro e tempo, ma deve essere fatto”, dichiara Hans Tore Rapp.
Le spugne esistono da oltre mezzo miliardo di anni fa. Una migliore comprensione di queste fragili creature è cruciale per poteggere il futuro loro e dell’intero ecosistema marino.