Serhii Kuznietsov era stato fermato lo scorso agosto a Rimini, dove si trovava in vacanza con la sua famiglia. Su di lui pendeva un mandato d'arresto europeo, ora rischia fino a 15 anni di carcere
La Corte di Cassazione italiana ha approvato la consegna alla Germania di un cittadino ucraino sospettato di avere coordinato il sabotaggio del gasdotto Nord Stream nel 2022.
Lo ha riferito mercoledì Nicola Canestrini, avvocato di Serhii Kuznietsov, 49 anni, fermato lo scorso agosto a Rimini, dove era in vacanza con la sua famiglia, e sul quale pendeva un mandato d'arresto europeo.
L'uomo, un ex ufficiale dell'esercito ucraino, ha sempre negato di fare parte di una cellula di sabotatori accusata di avere piazzato esplosivi sui gasdotti sottomarini vicino all'isola danese di Bornholm, nel Mar Baltico, causando l'interruzione di gran parte dei trasferimenti di gas dalla Russia all'Europa e provocando una carenza di approvvigionamenti.
Kuznietsov ha sostenuto di trovarsi in Ucraina al momento dell'incidente. Inoltre, trattandosi di un ufficiale militare, ha invocato l'immunità ai sensi del diritto internazionale.
L'ucraino, se riconosciuto colpevole, rischia fino a 15 anni di carcere.
"Per quanto grande sia la delusione, resto fiducioso in un'assoluzione dopo il processo in Germania. La giustizia è un percorso tortuoso, il risultato di un lavoro continuo e non un miracolo che si realizza da solo", ha affermato l'avvocato Canestrini in una nota.
Altre sei persone sospettate di essere coinvolte nel sabotaggio sono ancora latitanti.
Le modalità del sabotaggio al Nord Stream
Secondo i pubblici ministeri tedeschi, il 49enne si è servito di documenti falsi per noleggiare uno yacht nella città tedesca di Rostock, poi utilizzato per portare a termine l'operazione il 26 settembre 2022.
Secondo i documenti di estradizione, Kuznietsov ha fatto detonare almeno quattro bombe contenenti dai 14 ai 27 kg di esplosivo a una profondità compresa tra i 70 e gli 80 metri.
Le esplosioni hanno causato quattro rotture e hanno danneggiato gravemente sia il gasdotto Nord Stream 1 che il Nord Stream 2, rendendo impossibile il trasporto di gas attraverso di essi.
Kuznietsov è stato detenuto nel carcere Arginone di Ferrara e ha anche inscenato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di detenzione.
Come si è arrivati all'estradizione di Kuznietsov
Lo scorso ottobre, Roma aveva bloccato l'estradizione di Kuznietsov a causa di un problema con un mandato d'arresto tedesco.
A inizio novembre, alcuni membri del Parlamento europeo (Mep) hanno inviato una lettera alla premier italiana Giorgia Meloni esprimendo preoccupazione per l'estradizione di Kuznietsov.
"La distruzione dei gasdotti ha inferto un duro colpo alla macchina da guerra russa nella sua guerra di aggressione contro l'Ucraina”, hanno scritto i deputati europei, "dal punto di vista del diritto internazionale, le azioni intraprese in difesa contro tale aggressione, compresa la neutralizzazione delle infrastrutture militari nemiche, rientrano nella condotta lecita di una guerra giusta".
"Esortiamo quindi il governo italiano a sospendere qualsiasi procedura di estradizione fino a quando le garanzie di immunità funzionale e responsabilità dello Stato non saranno state valutate in modo approfondito e indipendente", si leggeva nella lettera.
Ora, però, l'estradizione è stata approvata.