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Von der Leyen è uscita "rafforzata" dalle mozioni di censura, per ora

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la sessione plenaria a Strasburgo.
Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la sessione plenaria a Strasburgo. Diritti d'autore  © European Union 2025 - Source : EP
Diritti d'autore © European Union 2025 - Source : EP
Di Vincenzo Genovese & Paula Soler
Pubblicato il
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Questa settimana a Strasburgo, Ursula von der Leyen è sopravvissuta ad altre due mozioni di censura del Parlamento europeo con un sostegno ancora maggiore rispetto a luglio

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La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha superato con successo due mozioni di censura presentate al Parlamento europeo, uscendo politicamente rafforzata e con una maggioranza centrista compatta alle spalle. Nel voto di giovedì a Strasburgo, 378 e 383 eurodeputati hanno respinto rispettivamente le due iniziative provenienti dai gruppi di estrema destra e di estrema sinistra.

Si tratta di un sostegno superiore rispetto al precedente voto di sfiducia di luglio e anche ai 370 voti con cui, nel novembre 2024, la Commissione aveva ottenuto la conferma per il suo collegio di commissari.

Una maggioranza centrista che tiene

Il risultato mostra come la cosiddetta maggioranza centrista, sostenuta anche da gran parte dei gruppi Verdi/Efa e Conservatori e Riformisti europei (Ecr), si sia schierata compatta in difesa della Commissione di von der Leyen. Le accuse mosse riguardavano la gestione della politica commerciale, l’accentramento di poteri e la scarsa trasparenza.

“Mandare via la Commissione europea ora non sarebbe intelligente”, ha spiegato il co-presidente dei Verdi/Efa Bas Eickhout, sottolineando la complessità del contesto internazionale.

Tre mozioni di censura in tre mesi

La presidente tedesca ha affrontato tre mozioni di censura in pochi mesi. Dopo le tensioni estive, ha scelto un approccio più conciliante: ha parlato al centro politico durante il discorso sullo Stato dell’Unione e ha avviato colloqui sul programma di lavoro della Commissione per il 2026.

Secondo gli analisti, questo ha convinto molti deputati centristi a concederle una nuova possibilità, evitando uno scontro diretto in un momento delicato per l’Unione.

L’opposizione resta però determinata. La mozione della Sinistra, guidata da Manon Aubry, ha ottenuto 133 voti; quella dei Patrioti per l’Europa 179. “Continueremo a fare pressione”, ha dichiarato l’eurodeputato António Tanger Corrêa, anticipando nuovi voti di fiducia in futuro.

Nuove tensioni all’orizzonte

Nonostante la vittoria politica, von der Leyen si prepara a nuove sfide. La prossima grande battaglia riguarderà il Quadro finanziario pluriennale 2028-2034 da 2.000 miliardi di euro. La proposta della Commissione, che prevede la fusione dei fondi agricoli e regionali, ha già sollevato dure critiche sia dagli Stati membri che dagli eurodeputati.

All’interno del gruppo Ppe il dibattito è acceso. “È un errore fare marcia indietro sulla Politica agricola comune”, ha dichiarato l’eurodeputato italiano Salvador de Meo, temendo ripercussioni per le imprese agricole e per le regioni europee.

Le prossime settimane saranno cruciali: si valutano emendamenti, una revisione parziale o persino il ritiro della proposta.

Von der Leyen è riuscita a consolidare la sua posizione dopo mesi turbolenti, ma le tensioni con l’Europarlamento non sono terminate. Le trattative sul bilancio, la difesa comune e gli obiettivi climatici definiranno la sua capacità di tenere unita la maggioranza nei mesi a venire.

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