Giovedì 9 ottobre il Parlamento Europeo voterà per decidere se far cadere o meno la Commissione europea, con diversi gruppi politici che appaiono divisi al loro interno
La Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen deve affrontare due voti di fiducia giovedì, a soli tre mesi dall'ultimo, superato. A mezzogiorno, gli eurodeputati a Strasburgo si esprimeranno sulle due mozioni, una dopo l'altra. Affinché una di esse venga adottata, sono necessari i due terzi dei voti a favore, che rappresentino la maggioranza di tutti i membri. In caso di approvazione, l'intera Commissione europea sarebbe costretta a dimettersi.
Cosa indicano le mozioni di censura presentate al Parlamento europeo
Le due mozioni di censura in questione sono state presentate rispettivamente dai gruppi di estrema destra Patrioti per l'Europa e La Sinistra, e sono state discusse nel corso di un dibattito congiunto, lunedì scorso.
La prima si concentra sulle politiche ambientali della Commissione europea e sui recenti accordi commerciali raggiunti con gli Stati Uniti e con i paesi del Mercosur. La mozione sostiene che l'intesa minacci l'industria agricola europea permettendo l'ingresso di prodotti che non rispettano gli standard ambientali, sociali e sanitari dell'Ue, e creando una concorrenza sleale che mette a rischio migliaia di agricoltori e allevatori europei.
Nel testo si critica anche la gestione della Commissione sulle migrazioni e si parla di mancanza di trasparenza.
La mozione della sinistra presenta solo alcuni punti in comune con quella di estrema destra, in particolare per quanto riguarda l'accordo di libero scambio Ue-Mercosur, l'accordo commerciale Ue-Usa e la presunta mancanza di trasparenza di von der Leyen.
Ma condanna anche “l'incapacità della Commissione nell'affrontare sia la crisi climatica che quella sociale in tutta Europa”, così come la posizione della Commissione sulla guerra nella Striscia di Gaza, per via della mancanza di risposta "agli attacchi militari brutali del governo israeliano e alle sistematiche violazioni del diritto internazionale e umanitario a Gaza".
Durante il dibattito congiunto, il presidente di Patrioti per l'Europa, Jordan Bardella, e la co-presidente di La Sinistra, Manon Aubry, hanno espresso le loro posizioni, nel tentativo di convincere i colleghi a sostenere le rispettive mozioni.
Von der Leyen ha risposto con un intervento meno duro rispetto a quello di luglio, quando aveva accusato i promotori della mozione di censura di essere sotto il controllo dei “loro burattinai in Russia o altrove”. Questa volta, la presidente della Commissione ha scelto un tono più conciliante: “Il punto è che dobbiamo concentrarci su ciò che conta davvero, cioè fornire risultati per gli europei,” ha dichiarato.
Come voteranno i gruppi della coalizione centrista
Dopo due giorni di incontri e discussioni interne, quasi tutti i gruppi politici hanno adottato una linea sulle due mozioni di censura. Il Ppe di von der Leyen con i suoi 188 eurodeputati è completamente allineato alle posizioni della Commissione e voterà contro entrambe le mozioni di censura. Il presidente Manfred Weber le ha apertamente criticate, definendole “un po' ridicole” e “semplici strumenti di propaganda” per i loro promotori.
Allo stesso modo, il gruppo dei Socialisti e Democratici, che conta 136 eurodeputati, non sosterrà i due tentativi di sfiducia, come chiarito dalla loro presidente, Iratxe García Pérez, durante il dibattito in plenaria. Tuttavia, alcuni eurodeputati S&D potrebbero adottare una posizione diversa: esprimersi cioè contro la mozione di estrema destra e non presentarsi o astenersi su quella proposta della sinistra, che alcuni socialisti ritengono più vicina ai loro interessi.
Il gruppo centrista Renew Europe, che conta 75 eurodeputati, è chiaramente contro le due mozioni di censura, con la sua presidente Valérie Hayer che definisce i partiti che hanno proposto le mozioni dei “troll”. La linea comune del gruppo è di votare no a entrambi i testi: “È piuttosto chiaro che non ci prestiamo a questo gioco,” ha affermato il portavoce di Renew, Vincent Stuer, a Euronews.
Rimane da capire se e quanti eurodeputati liberali romperanno le fila o non parteciperanno. Nell'ultimo voto di fiducia, 60 su 75 avevano seguito la linea del gruppo, mentre gli altri si erano astenuti o erano assenti. Ppe, S&D e Renew formano la “coalizione centrista” che sostiene la Commissione, e l'entità del loro sostegno sarà determinante per von der Leyen.
Come voteranno le ali destra e sinistra del Parlamento europeo
Spostandosi sull'ala destra del Parlamento, i Patrioti per l'Europa e i suoi 84 eurodeputati voteranno ovviamente per la loro mozione, ma probabilmente sosterranno anche quella proveniente dalla sinistra. Ufficialmente, il gruppo non ha dichiarato una linea. Tuttavia, l'eurodeputato italiano Roberto Vannacci ha spiegato a Euronews che lui e i suoi colleghi si uniranno allo sforzo per far cadere la Commissione, nonostante non siano d'accordo con la formulazione su Gaza contenuta nella mozione della sinistra.
Il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei con un totale di 79 eurodeputati lascia alle sue delegazioni nazionali la decisione su come votare. Secondo fonti interne, è previsto che si divida, come è avvenuto nell'ultimo voto di fiducia, quando metà del gruppo aveva sostenuto la mozione e l'altra metà non aveva partecipato al voto o si era espressa contro.
La linea del “voto libero” è valida per entrambe le mozioni di censura, ma è improbabile che gli eurodeputati conservatori possano sostenere quella della sinistra, date le posizioni sulla guerra a Gaza e sul Green Deal.
Il gruppo Europa delle Nazioni Sovrane, i cui 27 eurodeputati si sono costantemente opposti alla Commissione, probabilmente sosterrà le due mozioni: “I nostri eurodeputati voteranno naturalmente a favore della mozione presentata dai Patrioti. Molti di loro sosterranno anche quella presentata dalla sinistra, sebbene la sua formulazione avrebbe potuto naturalmente portarli ad astenersi”, ha dichiarato una fonte interna del gruppo a Euronews.
I gruppi di sinistra del Parlamento dovrebbero mostrare alcune divisioni. I Verdi/Efa (53 eurodeputati) sono orientati a votare contro entrambe le mozioni. Tuttavia, alcuni eurodeputati provenienti da Spagna e Italia sono tra i firmatari dell'iniziativa de La Sinistra e voteranno dunque a favore in plenaria.
Infine, La Sinistra e i suoi 46 eurodeputati affrontano un dilemma, poiché il gruppo rimane fermamente impegnato nel far cadere la Commissione ma non vuole unirsi alle forze dell'estrema destra. Nonostante la promessa della presidente Manon Aubry di non sostenere per la mozione dei Patrioti, il partito italiano Movimento 5 Stelle la sosterrà, e altre delegazioni come il Sinn Féin irlandese potrebbero seguire.
Un test politico per Ursula von der Leyen
Sebbene probabilmente non si raggiungerà in ogni caso la soglia necessaria per far cadere la Commissione, i numeri da considerare sono quelli del precedente voto di fiducia di luglio: 175 eurodeputati avevano votato a favore della mozione di censura e 360 contro.
Un aumento del sostegno alle mozioni rappresenterebbe una vittoria politica per i promotori. Inoltre, una diminuzione dei voti contrari costituirebbe un segnale preoccupante per von der Leyen.