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Fact-checking: la Russia afferma che l'Ucraina sta bloccando lo scambio di prigionieri

Soldati ucraini salgono su un autobus dopo essere tornati dalla prigionia durante uno scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina, nella regione di Chernyhiv, Ucraina, venerdì 4 luglio 2025.
Soldati ucraini salgono su un autobus dopo essere tornati dalla prigionia durante uno scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina, nella regione di Chernyhiv, Ucraina, venerdì 4 luglio 2025. Diritti d'autore  Efrem Lukatsky/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Euronews
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Il ministero degli esteri russo e attori e media affiliati al Cremlino hanno diffuso l'affermazione secondo la quale Kiev non vorrebbe riprendersi mille prigionieri ucraini. Non ci sono prove a sostegno di questa tesi, che ricalca i segni tipici della propaganda russa

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Il ministero degli Esteri russo ha accusato l'Ucraina di star bloccando l'accordo per lo scambio di prigionieri di guerra siglato durante i colloqui di Istanbul, mentre attori e media sponsorizzati dallo Stato inondano i social media con affermazioni simili senza prove credibili a sostegno.

La portavoce del ministero Maria Zakharova ha affermato la scorsa settimana che il governo ucraino si rifiuta di accogliere mille soldati ucraini catturati come parte di un accordo preliminare raggiunto il 23 luglio.

Queste affermazioni sono state amplificate sui social media da attori favorevoli al Cremlino e sostenuti dal Cremlino.

Russia Today, un organo di informazione controllato dallo Stato, ha pubblicato un elenco che riporta i dati personali - luogo e data di nascita, nonché il grado militare - dei soldati presumibilmente rifiutati da Kiev.

Include anche una presunta testimonianza dei soldati respinti, che implorano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di includerli nello scambio.

L'agenzia di stampa statale russa Tass ha poi riferito che tutte le mille persone sono soldati e marinai di basso rango piuttosto che ufficiali di alto rango, citando fonti militari anonime.

Sebbene Euroverify non sia stata in grado di verificare in modo indipendente i nomi dei mille presunti soldati, la campagna ha il sapore della propaganda.

Il Centro ucraino per la lotta alla disinformazione ha respinto con fermezza le affermazioni, descrivendo la campagna come "parte di una più ampia strategia russa volta a destabilizzare (la) situazione interna in Ucraina" e a "disturbare" il previsto scambio di prigionieri.

La scorsa settimana il presidente Zelensky ha dichiarato che entrambe le parti si stavano preparando a rilasciare 1.200 prigionieri di guerra ciascuna in seguito agli accordi preliminari raggiunti durante i colloqui di Istanbul.

L'Ucraina afferma che il lavoro per determinare i nomi dei prigionieri è "in corso".

Entrambe le parti hanno scambiato numerosi prigionieri dall'inizio della guerra nel febbraio 2022, con il più grande scambio avvenuto nel maggio di quest'anno, quando circa 390 persone sono state rilasciate sia dall'Ucraina che dalla Russia.

Finora il rilascio di prigionieri di guerra è stato l'unico risultato concreto dei colloqui tra le due parti.

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