La presentazione del Commissario al bilancio dell'UE è stata accolta male dagli eurodeputati. "I negoziati iniziano con il piede sbagliato", dice il relatore
I membri del parlamento europeo sono profondamente insoddisfatti della proposta di bilancio settennale, il Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp), presentata dalla Commissione europea e hanno minacciato fin dall'inizio di non partecipare ai negoziati per approvarlo.
Il livello di informazioni fornite mercoledì 16 luglio dal commissario per il Bilancio Piotr Serafin in un incontro con gli eurodeputati della commissione parlamentare per i bilanci (Budg) è stato giudicato insoddisfacente dalla maggior parte degli eurodeputati.
"La presidente della Commissione Ursula von der Leyen sta tenendo una conferenza stampa e sta dando alla stampa più informazioni di quante lei ne dia a noi", ha detto l'eurodeputato belga Johan Van Overtveldt, presidente della commissione parlamentare.
Alcuni dei suoi colleghi hanno sottolineato la mancanza di cifre, documenti ufficiali e materiale esplicativo da parte della Commissione per preparare la discussione con il commissario.
Serafin, che ha riconosciuto il malcontento, ha ribattuto affermando di aver lasciato in anticipo la riunione decisionale della Commissione per essere presente al parlamento e presentare la proposta.
Le critiche al bilancio presentato da von der Leyen
Gli eurodeputati hanno anche criticato il contenuto della proposta, che ammonta a quasi 2.000 miliardi di euro, pari all'1,26% del reddito nazionale lordo dell'Ue.
"Sicuramente non si tratta di un 'bilancio storico' come la Commissione europea sta cercando di presentarlo. È allo stesso livello del bilancio dell'Ue negli ultimi sette anni", ha dichiarato durante una conferenza stampa Siegfried Mureșan, uno dei relatori per il Qfp al parlamento, del Partito popolare europeo (Ppe).
"Il tentativo della Commissione di convincerci che questo bilancio rappresenta un aumento significativo è fuorviante. L'aumento arriva solo per l'adeguamento al tasso d'inflazione e solo perché dobbiamo rimborsare il fondo Next Generation dell'Ue", ha detto, riferendosi alle linee di finanziamento straordinarie utilizzate per la ripresa dalla pandemia da Covid-19.
Come molti dei suoi colleghi, anche Mureșan ritiene che le principali richieste del parlamento siano state ignorate. Uno dei punti più controversi riguarda i cosiddetti "Piani di partenariato nazionale e regionale", nell'ambito dei quali verranno erogati i fondi dell'Ue. "Questa proposta è un tentativo di rinazionalizzare l'Ue", ha detto al Commissario Serafin e ha ribadito nella conferenza stampa.
L'opposizione ai piani nazionali è stata ribadita in una dichiarazione dei leader dei gruppi della cosiddetta "maggioranza centrista" del Parlamento: Ppe, Socialisti e Democratici, Renew Europe e Verdi/ALE. I quattro gruppi ritengono che i piani nazionali darebbero più potere agli Stati membri di trattare direttamente con la Commissione, scavalcando di fatto il ruolo del parlamento.
"Il Parlamento europeo non accetterà alcuna riduzione della supervisione parlamentare e del legittimo controllo e scrutinio democratico sulla spesa dell'Ue", si legge nella dichiarazione.
Un'altra questione problematica è la fusione dei fondi di coesione e dei fondi per l'agricoltura, che la maggior parte degli eurodeputati vorrebbe vedere finanziati con una linea di bilancio e una base giuridica separate.
Accolta meglio, invece, la proposta sulle "risorse proprie" - tasse imposte a livello europeo che dovrebbero generare 58,2 miliardi di euro all'anno, secondo la Commissione. Diversi eurodeputati hanno approvato l'idea di aumentare le entrate imponendo dazi sui prodotti contenenti tabacco e tassando le aziende con un fatturato netto annuo di almeno 100 milioni di euro.
Come viene approvato il bilancio
Il Qfp richiede il consenso del parlamento europeo oltre all'approvazione unanime degli Stati membri dell'Ue per essere adottato: la maggioranza degli eurodeputati deve quindi votare la versione finale perché entri in vigore.
In questa fase, il parlamento potrebbe anche rifiutarsi di avviare le trattative, hanno minacciato i relatori. I deputati potrebbero infatti approvare una risoluzione che chieda alla Commissione di ritirare la sua proposta e di presentare una nuova base per i negoziati.
Ma questa sarebbe l'ultima spiaggia, come ha dichiarato a Euronews la co-relatrice Carla Tavares, deputata portoghese dei Socialisti e democratici. "Vogliamo fare pressione e lavorare con la Commissione per trovare un compromesso accettabile per tutti".