Pashinyan ha risposto a una polemica del portavoce del leader della Chiesa ortodossa, sulla sua fede cristiana. Il premier armeno ha dunque offerto di mostrargli in pene. La circoncisione è una pratica comune tra i cristiani locali
Il primo ministro dell'Armenia, Nikol Pashinyan, si è offerto di mostrare il suo pene al capo della Chiesa ortodossa armena per risolvere la questione della sua circoncisione.
Pashinyan ha fatto questa bizzarra proposta in risposta a padre Zareh Ashuryan, portavoce del patriarca della Chiesa apostolica armena Karekin II, che aveva insinuato che il capo del governo non fosse cristiano.
"Credo che la nostra Santa Chiesa apostolica debba immediatamente purificarsi da quei falsi 'credenti' che sono traditori della nazione, hanno disonorato la memoria dei loro antenati, hanno infranto il voto del battesimo e hanno sostituito il sigillo della Santa Croce con il segno della circoncisione", ha detto padre Ashuryan.
Pashinyan ha risposto con un post su Facebook, dicendosi pronto ad accettare la sfida e a dimostrare di essere stato circonciso, una pratica religiosa comune tra i cristiani del Paese.
"Che risponda finalmente alla domanda", ha chiesto Pashinyan nel suo post, "ha un figlio o no?", rilanciando un'affermazione fatta a giugno in cui accusava Karekin II di avere infranto il suo voto di celibato e di aver generato un figlio.
In quell'occasione la Chiesa aveva rilasciato una dichiarazione in cui accusava Pashinyan di minare "l'unità spirituale" dell'Armenia, ma non aveva affrontato l'affermazione sul bambino.
Affermazioni su un complotto per un colpo di Stato
Non è la prima volta che Pashinyan e la Chiesa ortodossa si scontrano in questi giorni.
Mercoledì le autorità hanno arrestato un importante ecclesiastico, l'arcivescovo Bagrat Galstanyan, insieme ad altre 13 persone, accusandoli di avere orchestrato un presunto complotto per rovesciare il governo.
Il Comitato Investigativo dell'Armenia ha dichiarato in un comunicato di avere presentato accuse penali contro il gruppo, che sostiene di aver "acquisito i mezzi e gli strumenti necessari per commettere un attacco terroristico e prendere il potere".
L'avvocato di Galastanyan ha descritto le accuse come "inventate". In totale sono state arrestate 14 persone in relazione al presunto complotto golpista, ma solo Galastanyan è stato nominato pubblicamente.
Il Comitato investigativo ha dichiarato di avere effettuato oltre 90 perquisizioni e di avere recuperato prove, tra cui armi da fuoco e munizioni. In un post su Telegram, Pashinyan ha scritto che le autorità hanno sventato un "grande e sinistro piano del 'clero criminale-oligarchico'" volto a prendere il controllo dell'Armenia.