L’esperto di sicurezza Claude Moniquet spiega a Euronews perché Teheran ha subito un fallimento militare senza precedenti, quali sono le possibili ritorsioni e perché l’Europa rischia ora attacchi diretti sul suo territorio
Secondo l’esperto indipendente di sicurezza Claude Moniquet, l’Iran ha subito ingenti perdite militari durante gli attacchi israeliani e dispone di capacità limitate per reagire. Moniquet, già ufficiale dei servizi segreti francesi e autore di diversi libri sulla regione, ha dichiarato a Euronews che Israele ha commesso un atto di guerra contro l’Iran.
"Non definirei un’operazione limitata quella che ha coinvolto più di 200 aerei, missili, 300 attacchi, 100 siti colpiti e almeno una dozzina o quindici leader iraniani eliminati. È un atto di guerra atteso da 25 anni. Da 25 anni gli israeliani dicono che non tollereranno che l’Iran abbia una bomba atomica. L’Iran è stato avvertito più volte".
L’Iran ha subito un enorme fallimento militare
Moniquet ha affermato che l’Iran ha ora quattro opzioni di risposta, la prima delle quali -l’invio di droni verso Israele - è già stata avviata.
"Hanno già cominciato a usare i droni per sferrare attacchi diretti contro Israele. La seconda possibilità è un’operazione congiunta con proxy come gli Houthi dello Yemen", ha spiegato.
La terza opzione, secondo Moniquet, che si concretizzerà "in un modo o nell’altro" nel medio o lungo termine, è "l’uso del terrorismo".
"L’Iran è uno Stato terrorista che ha attaccato più volte, anche in Europa e in Francia, negli ultimi 40 anni", ha dichiarato.
"E l’ultima possibilità, se dovesse esserci un’escalation, sarebbe il blocco dello Stretto di Hormuz, che rappresenterebbe un disastro per l’Europa".
Ha aggiunto che l’eventualità di una guerra su larga scala nella regione non è da escludere, anche se l’Iran ha capacità limitate in tal senso.
"L’entità delle loro risposte determinerà cosa accadrà in seguito, e potremmo effettivamente cadere in una guerra totale. Tuttavia, non credo che gli iraniani abbiano la capacità di condurre una guerra su vasta scala contro Israele, che detiene la supremazia aerea nella regione. Abbiamo visto che il sistema di sicurezza militare iraniano è totalmente disorganizzato".
Il conflitto cambierà il Medio Oriente
Secondo Moniquet, Israele ha sistematicamente indebolito i proxy iraniani nella regione – con la guerra contro Hezbollah e Hamas negli ultimi anni – e ora ha sferrato un colpo che potrebbe cambiare gli equilibri di potere.
"L’Iran ha subito oggi, checché se ne dica, un fallimento militare molto, molto pesante. E non è finita. Tuttavia, dietro Hezbollah, dietro Hamas, dietro gli Houthi in Yemen, chi troviamo? Gli iraniani. Quello che sta accadendo - se Israele si spingerà abbastanza in là - è destinato a cambiare l’intera mappa geopolitica del Medio Oriente".
L’esperto ha aggiunto che questo potrebbe perfino offrire alla popolazione iraniana la possibilità di ribellarsi contro la propria leadership.
Gli interessi israeliani in Europa a rischio di attacchi
Claude Moniquet ha sottolineato che il conflitto espone l’Europa a un elevato rischio per la sicurezza.
"Potrebbero chiedere a una cellula di Hezbollah o a una cellula iraniana - come quella smantellata a Londra qualche settimana fa - di colpire da qualche parte in Europa. È una possibilità concreta. Significa che le comunità ebraiche, gli interessi diplomatici e commerciali israeliani, le imbarcazioni e gli aerei israeliani, ma anche gli interessi americani, sono ora esposti e potrebbero essere presi di mira in Europa".
Moniquet ha inoltre affermato che l’Unione europea ha perso influenza nella regione e non ha voce in capitolo nei negoziati sul futuro del Medio Oriente.
"Per l’Europa - come si dice nel calcio - l’europeo è seduto ai margini. I negoziati tra americani e iraniani erano in corso, e gli europei ne erano esclusi. Gli europei sono stati praticamente esclusi da tutte le principali manovre diplomatiche attorno alla guerra a Gaza o alla guerra in Libano".
La causa principale di questa perdita di influenza, secondo Moniquet, è la diminuzione del potere militare europeo.