I nuovi dati CBOS mostrano il crollo del consenso dei polacchi verso gli Stati Uniti. Intanto, i candidati alla presidenza giocano la carta dell’alleanza americana come chiave per la sicurezza nazionale
I dati più recenti dell’agenzia statale di ricerca CBOS disegnano un quadro sorprendente: mai dalla caduta del comunismo l’opinione pubblica polacca aveva mostrato una percezione tanto negativa delle relazioni con gli Stati Uniti.
Soltanto il 20 per cento degli intervistati vede gli Usa come una forza positiva a livello globale, mentre solo il 31 per cento giudica “buoni” i rapporti bilaterali. Un segnale d’allarme in un momento cruciale per la politica estera polacca e per la campagna presidenziale, in cui il legame con Washington è diventato tema centrale.
Nonostante l’opinione pubblica sempre più critica, resta indiscutibile il ruolo degli Stati Uniti come pilastro della sicurezza europea, in particolare di fronte alla minaccia russa. E mentre i cittadini si interrogano sulla reale affidabilità dell’alleato d’oltreoceano, i candidati alla presidenza si contendono il titolo di “campione della cooperazione transatlantica”.
Stati Uniti al centro della narrazione politica
Il tema delle relazioni con gli Stati Uniti è diventato uno dei cardini del confronto tra Karol Nawrocki, candidato sostenuto da Diritto e Giustizia (PiS), e Rafał Trzaskowski, esponente della Coalizione Civica (PO). Due visioni diverse per un obiettivo comune: rassicurare gli elettori sulla sicurezza nazionale in un’epoca di instabilità geopolitica.
Nawrocki, in visita a Chicago per il 3 maggio, ha celebrato la storica amicizia polacco-americana con la diaspora e, poco dopo, ha incontrato l’ex presidente Donald Trump nello Studio Ovale, ottenendo da lui un presunto endorsement: “Vincerai”. Il suo entourage ha salutato l’evento come un successo diplomatico, enfatizzando la sua capacità di garantire la protezione degli interessi nazionali grazie a un rapporto diretto con la leadership statunitense.
Trzaskowski, da parte sua, ha puntato su un approccio multilaterale, sottolineando l’importanza di una cooperazione rafforzata tra Usa, Ue e Polonia. Ha evidenziato la necessità di stabilità economica, investimenti e collaborazione militare per affrontare le sfide poste dalla guerra in Ucraina e dalla pressione russa sul confine orientale.
Gli Stati Uniti, tra garante della sicurezza e attore controverso
Nonostante il clima critico, il legame militare tra Varsavia e Washington resta solido. I vertici della Nato, inclusi esponenti dell’amministrazione Trump, continuano a lodare la Polonia come alleato esemplare. Il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha recentemente definito il Paese un “modello” per l’Alleanza Atlantica, mentre il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che “il futuro comune tra Polonia e Stati Uniti non è mai stato così luminoso”.
Tuttavia, il governo polacco attuale, guidato dal premier Donald Tusk, mantiene una certa distanza da Trump. Tusk ha espresso apertamente il suo scetticismo, definendolo un partner “molto più difficile”, mentre il ministro degli Esteri Sikorski ha ribadito la capacità dell’Europa di difendersi autonomamente, promuovendo iniziative regionali per la sicurezza del Mar Baltico.forma X.
Il dilemma dei polacchi: fiducia strategica o dipendenza scomoda?
La crescente diffidenza verso gli Stati Uniti tra la popolazione polacca si intreccia con la consapevolezza che, senza l’ombrello americano, l’Europa rischia di essere vulnerabile. L’ex primo ministro Morawiecki ha sottolineato che “senza il sostegno americano non saremmo riusciti a mantenere la pace”, mentre il presidente uscente Duda ha affermato con decisione: “Solo gli Stati Uniti possono fermare Putin”.
Le dichiarazioni dei vertici polacchi rivelano un paradosso sempre più evidente: pur riconoscendo le contraddizioni dell’alleanza con gli Usa — specialmente con la figura polarizzante di Trump — nessuna forza politica è disposta a rinunciarvi. La Polonia, in prima linea nella difesa europea, non può permettersi ambiguità sul piano militare e diplomatico.
Mentre i polacchi restano divisi sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo, la classe politica si muove compatta nel cercare garanzie di sicurezza e collaborazione a lungo termine. L’esito delle elezioni presidenziali del 2025 avrà un peso significativo nel determinare la traiettoria futura di questo rapporto strategico, ma l’interesse nazionale sembra comunque puntare verso una prosecuzione del partenariato transatlantico.
La sfida, per chiunque vinca, sarà quella di conciliare il crescente desiderio di autonomia strategica con la necessità di mantenere un legame forte con Washington — un equilibrio delicato, ma essenziale per la stabilità della regione e la sicurezza dell’intera Europa.