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La Banca europea per gli investimenti finanzierà il piano della Commissione per le gigafactory Ai

Nadia Calviño (a sinistra), Presidente della Banca europea per gli investimenti, e Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea.
Nadia Calviño (a sinistra), Presidente della Banca europea per gli investimenti, e Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Diritti d'autore  EC - Audiovisual Service
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Di Romane Armangau
Pubblicato il
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Con 20 miliardi di euro di finanziamenti pubblici e il sostegno della Bei, la Commissione Ue sta progettando gigantesche fabbriche di intelligenza artificiale per dare ad aziende e startup accesso all'enorme potenza di calcolo di cui hanno bisogno per tenere il passo nella corsa tecnologica

Il Gruppo Banca europea per gli investimenti (Bei) ha confermato che sosterrà il progetto della Commissione Ue per la creazione di gigafactory di intelligenza artificiale in tutta l'Unione europea.

L'accordo è stato firmato giovedì a Bruxelles dal Vicepresidente esecutivo della Commissione per la Tecnologia, Henna Virkkunen, dalla presidente della Bei, Nadia Calviño, e dal vicepresidente del Fondo europeo per gli investimenti, Merete Clausen.

L'obiettivo è accelerare lo sviluppo degli enormi centri di calcolo necessari per addestrare modelli avanzati di Ai.

"L'Ue è determinata a diventare un leader mondiale nel campo dell'intelligenza artificiale", ha dichiarato Virkkunen. "Queste gigafabbriche costituiranno la spina dorsale della futura infrastruttura europea per l'Ai. Insieme al Gruppo Bei, stiamo trasformando il forte interesse industriale in progetti concreti che garantiranno la competitività a lungo termine dell'Europa".

Le gigafactory aiuteranno a colmare il gap europeo sull'intelligenza artificiale

Il partenariato si basa sull'iniziativa InvestAi dell'Ue, annunciata all'inizio dell'anno dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Il piano mira a mobilitare 200 miliardi di euro di investimenti nell'Ai in tutta Europa, di cui 20 miliardi saranno dedicati alla costruzione di quattro o cinque grandi fabbriche attraverso un modello di partenariato pubblico-privato.

Il piano consentirebbe alle piccole imprese e alle start-up di accedere a una potenza di calcolo su larga scala per sviluppare le future tecnologie basate sull'intelligenza artificiale e potenziare così le capacità dell'Ue.

Circa il 70 per cento dei finanziamenti dovrebbe provenire da investitori privati, mentre il restante 30 per cento da fonti pubbliche.

Ogni gigafactory dovrebbe ospitare circa 100mila chip Ai, il che le renderà quattro volte più grandi delle fabbriche attualmente in costruzione nell'Ue.

Virkkunen ha dichiarato che per il momento questi chip saranno acquistati per lo più al di fuori dei confini dell'Unione, principalmente dagli Stati Uniti, poiché l'Europa non li produce ancora su scala.

L'Ue sta correndo per mettersi al passo con i concorrenti globali negli investimenti nell'Ai, un settore in cui altre regioni del mondo stanno superando e staccando l'Europa.

All'inizio di quest'anno, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una joint venture con le aziende tecnologiche Stargate, OpenAI, Oracle e Softbank per investire miliardi di dollari in infrastrutture Ai.

Il team della joint venture creerà una società separata, impiegando 100 miliardi di dollari immediatamente e aumentando l'investimento fino a 500 miliardi nei prossimi quattro anni.

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