Più si avvicina il secondo turno delle elezioni presidenziali in Polonia più gli esperti osservano l'intensificarsi delle campagne di disinformazione sui social media polacchi. Le informazioni false sono rivolte a entrambi i candidati, Rafał Trzaskowski e Karol Nawrocki
Durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali in Polonia, sono apparse notizie false non solo per screditare uno dei candidati e promuovere l'altro e influenzare così i risultati, ma anche per estorcere dati e denaro.
Secondo il portale di fact-checking Demagog.org, l'analisi della Meta Advertising Library mostra che i messaggi di disinformazione nell'ultima settimana prima del secondo turno delle elezioni erano ancora attivi e indirizzati a polacchi di età compresa tra 30 e 65 anni. Alcune delle pubblicità hanno già raggiunto decine di migliaia di utenti.
Secondo Aleksandra Wojtowicz, analista digitale senior dell'Istituto polacco per gli affari internazionali, le fake news riguardano non solo i candidati, ma anche la procedura di voto stessa.
"Per esempio, di recente c'è stata la notizia che il voto postale sarebbe stato contaminato con armi biologiche. Quindi dobbiamo aspettarci questo tipo di attacchi corpo a corpo", ha detto l'esperta.
Disinformazione e fake news in Polonia da Russia e Bielorussia
Gli analisti dell'Istituto polacco per gli Affari internazionali, che esaminano le ondate di disinformazione, vedono costantemente ripetute le stesse narrazioni.
"Queste narrazioni riguardano, tra gli altri: la guerra in Ucraina, gli ucraini stessi, i rifugiati, le questioni relative all'Unione europea, ma anche la narrazione sulla pace. Questa è la narrazione di base promossa dalla Federazione Russa e dalla Bielorussia, che partono dal presupposto che solo la Russia è il garante della pace e che la Russia si sforza per la pace", ha spiegato Wojtowicz.
La maggior parte delle informazioni false circola sui social media, che consentono la rapida diffusione di contenuti falsi. Gli esperti hanno individuato due operazioni chiave. La prima è "Overload", cioè il bombardamento degli utenti "con una valanga di informazioni contraddittorie volte a causare un caos informativo e a indebolire la capacità di pensare in modo critico". La seconda è "Doppelganger", un'operazione in cui vengono impersonati media noti ma riportando notizie false.
Un esempio potrebbe essere il recente caso secondo cui la Romania avrebbe accusato le autorità francesi di interferire nelle recenti elezioni presidenziali. Il falso video portava il logo di Euronews e usava un'identità visiva specifica della stazione. In realtà, Bucarest ha accusato non la Francia ma la Russia di interferire nel voto.
"Quando si scorrono le notizie, è facile non notare che il logo di Euronews o qualsiasi altro mezzo viene aggiunto e il materiale proviene da un account casuale che vuole influenzarci e, per esempio, demotivarci a votare", ha avvertito Wojtowicz.
Una ricerca del l'Università americana in Bulgaria mostra che i più vulnerabili alla disinformazione sono i paesi balcanici e l'ex Unione Sovietica. L'escalation delle attività di disinformazione si verifica solitamente prima di importanti eventi politici, come le elezioni.