I 133 cardinali sono arrivati a Roma, dove si sono chiuse ieri le Congregazioni generali, la Cappella Sistina è stata allestita e i percorsi blindati sono stati pianificati: tutto è pronto per l'inizio delle votazioni che eleggeranno il 267esimo pontefice della storia della Chiesa
Mercoledì 7 maggio inizia ufficialmente il Conclave per l'elezione del nuovo pontefice che guiderà la Chiesa cattolica e i suoi fedeli, raccogliendo l'eredità di Papa Francesco. I 133 cardinali elettori, provenienti da 71 Paesi di tutti i continenti, sono arrivati a Roma e sono pronti a votare sotto le volte affrescate della Cappella Sistina, appena restaurate.
In mattinata, alle 10, si terrà la Messa "Pro Eligendo Romano Pontifice", al seguito della quale i cardinali si recheranno in processione verso la Cappella Sistina dove il cardinal decano, che questa volta (in sostituzione di Giovanni Battista Re e del vice Leonardo Sandri, che sono ultraottantenni e non entrano nella Cappella Sistina) è Pietro Parolin, presterà giuramento per tutti. Poi il maestro delle celebrazioni liturgiche, l'arcivescovo Diego Ravelli, pronuncerà l'extra omnes, farà uscire gli estranei e le porte della Cappella Sistina verranno sigillate, dando il via effettivo al Conclave che eleggerà il 267esimo Papa della storia della Chiesa.
La prima fumata del conclave si terrà "non prima delle 19" di mercoledì, ha riferito il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.
Nel frattempo nella giornata di martedì si sono chiuse le dodici Congregazioni generali durante le quali i cardinali hanno discusso dei problemi della Chiesa oggi, con uno sguardo aperto al futuro e a vari contesti e delineando le aspettative per il prossimo pontefice. Negli interventi dei cardinali è emerso l'impegno per una pace duratura e per il dialogo interreligioso in continuità con il pontificato di Papa Francesco.
“Molti si attendono un pastore vicino alle persone, porta di accesso alla comunione, in un contesto in cui l’ordine mondiale è in crisi”, ha sottolineato Bruni. "Una figura che deve essere presente, vicina, capace di fare da ponte e guida".
Particolare rilevanza nel confronto è stata riservata ai conflitti in corso in Ucraina e a Gaza, a coloro che vivono in stato di marginalità e alle questioni legate alla lotta agli abusi e ai conti vaticani. Non è mancata, poi, la “preoccupazione per le divisioni nella Chiesa" che ha portato i cardinali a esprimersi a favore di un maggiore impegno missionario sottolineando "la necessaria coerenza tra l'annuncio del Vangelo e la testimonianza concreta della vita cristiana".
Sono stati poi annullati l'Anello del Pescatore e i sigilli del pontificato di Papa Francesco, con una croce sul simbolo.
Le votazioni e le fumate
Ad eleggere il nuovo papa sono i 133 cardinali riuniti e chiusi "cum clave" nella Cappella Sistina. Da mercoledì essi interromperanno le comunicazioni con l'esterno: niente cellulari, non potranno leggere i giornali o guardare la televisione. Essi si sposteranno nella residenza di Santa Marta, dove fino a ora erano alloggiati, solo per i pasti e per la notte.
Ai cardinali, ai conclavisti e a tutto il personale presente, infatti, è imposto il divieto di rivelare qualsiasi informazione in merito all’elezione, anche a votazioni concluse.
Il primo giorno c'è una votazione, per la quale è prevista una fumata già in serata, mentre i giorni successivi sono previsti quattro scrutini quotidiani, due al mattino e due al pomeriggio. Dopo la 33esima o 34esima votazione si passerà obbligatoriamente al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultima votazione.
Perché un'elezione sia valida, da fumata bianca, un candidato dovrà aver raggiunto i voti dei due terzi degli elettori presenti e votanti.
Nei giorni scorsi è stato montato il sistema di stufe nelle quali verranno bruciate le schede cartacee con i voti degli elettori per produrre le fumate, collegate al comignolo: una fumata nera per ogni avvenuta votazione in cui non verrà raggiunto il quorum previsto e una fumata bianca per la votazione in cui l'elezione del nuovo pontefice sarà valida e precedentemente accettata dal candidato che avrà riferito al decano anche il nome con il quale essere chiamato.
Dopo la fumata bianca, il papa neoeletto si ritira nella sacrestia della Cappella Sistina, detta anche "Stanza delle lacrime", dove procede alla vestizione. Dopodiché il papa siede sulla cattedra della Sistina, legge un passo del Vangelo di Matteo sul magistero petrino e riceve l'omaggio dei cardinali. Poi, il cardinale protodiacono si affaccia alla loggia centrale di San Pietro e pronuncia l'habemus papam, con il nome del neoeletto che apparire sulla loggia e impartisce la benedizione Urbi et Orbi.
Attivo il piano sicurezza
Da giorni si è messa in moto la seconda fase del piano sicurezza, dopo quello previsto per il funerale di papa Francesco. Oltre quattromila donne e uomini delle forze dell'ordine sono dispiegati in campo, sistemi anti-drone e tecnologie per isolare le frequenze telefoniche sono pronti a entrare in azione, oltre al rafforzamento dei controlli per entrare in Piazza San Pietro.
Alcuni percorsi nella zona attorno al Vaticano sono stati perimetrati e blindati.
Le forze dispiegate dovranno essere pronte ad adattare le misure in base all'evolversi degli scenari, in particolare nel momento della fumata bianca quando mille i volontari verranno impiegati per accogliere i fedeli che accorreranno a vedere il volto del nuovo papa.
"Il numero massimo che può essere atteso e accolto tra San Pietro e via della Conciliazione è di 250 mila persone", ha dichiarato il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano. Si sta valutando l'ipotesi di posizionare dei maxi-schermi.