Lunedì un blackout ha improvvisamente lasciato senza corrente tutta la Spagna continentale e il Portogallo. Beatriz Corredor, presidente della Red Eléctrica Española, ha assicurato che il Paese dispone del sistema elettrico "migliore e più resiliente"
L'inizio della settimana è stato caotico nella penisola iberica: intorno alle 12:30 (ora italiana) un blackout ha lasciato senza corrente per parecchie ore Spagna, Portogallo e parte della Francia. In soli cinque secondi è andato perso il 60 per cento del potenziale di produzione di energia spagnolo, e sulle cause si sta ancora indagando, benché il dito sia puntato sulle compagnie elettriche.
Nel frattempo, il partito popolare ha chiesto che il primo ministro Pedro Sánchez si presenti al Congresso e ha criticato la sua gestione della crisi in termini di comunicazione, dato che il leader dell'esecutivo di Madrid ha rilasciato la sua prima dichiarazione solo dopo le 18 di lunedì.
La compagnia Ree nega che il blackout sia dipeso dalle fonti rinnovabili
Beatriz Corredor, presidente della Red Eléctrica Española (Ree), la società che gestisce l'erogazione di energia elettrica in Spagna, non si era finora espressa ufficialmente su quanto accaduto. Mercoledì, in un'intervista concessa a Cadena Ser, l'azienda ha affermato che non si è trattato di un guasto dell'azienda e ha confermato che ancora si sta cercando di comprendere l'accaduto.
Corredor, che è stata ministra dell'Edilizia nel governo socialista di José Luis Rodríguez Zapatero, ha negato che il blackout sia dovuto al peso delle energie rinnovabili e ha difeso la sostenibilità del sistema elettrico spagnolo, che a suo dire è il "migliore e più resiliente d'Europa".
Nella nazione iberica c'è chi ha criticato la decisione di chiudere alcune centrali nucleari per affidarsi alle rinnovabili, ma la presidente della Ree afferma che le fonti pulite funzionano in modo "stabile" e come un sistema di generazione convenzionale, "senza generare alcun problema di sicurezza". "Collegare il grave incidente di lunedì con la penetrazione delle rinnovabili non è corretto", ha insistito.
In particolare, la dirigente ha ridimensionato gli allarmi contenuti in un rapporto che avvertiva di un possibile blackout da parte del fotovoltaico: "Non parliamo di un rapporto tecnico sulla domanda e sui rischi". La stessa Red Eléctrica aveva assicurato settimane fa che la Spagna non avrebbe subito alcun blackout dovuto al solare.
Nessun segnale di un possibile attacco informatico
Per quanto riguarda la possibilità che questo il tutto sia stato causato da un attacco, ipotesi che il governo non ha escluso a priori e sulla quale sta indagando il Tribunale nazionale, Corredor sostiene che l'azienda non ha rilevato "alcun elemento" che possa avvalorare tale ipotesi . "C'è una trasparenza totale, siamo sempre controllati, siamo consapevoli dell'importanza che abbiamo per il Paese", ha sottolineato.
"Vorrei sottolineare la rapidità con cui è stata ripristinata l'erogazione. Alle 4 avevamo ripristinato il 100 per cento delle sottostazioni. In questa azienda ci sono i migliori cervelli del mondo elettrico. È stata un'impresa mai vista prima. Erano stati previsti tutti gli scenari possibili per la rete elettrica, compreso un grande blackout. Sono stati tutti addestrati con un simulatore. La prova è che non c'è stato alcun problema nel riavvio", ha aggiunto la presidente della Ree. Secondo la quale "i sistemi di sicurezza hanno funzionato e devono essere adottate misure per evitare che ciò accada di nuovo. Siamo in una situazione internazionale e nazionale che dimostra che tutto può accadere. Ci sono sistemi di sicurezza efficaci affinché ciò non si ripeta".
"Tutti dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità"
Sulle responsabilità che Red Eléctrica deve assumersi, Corredor ha dichiarato che "è il sistema elettrico che ha fallito e tutti noi che ne facciamo parte dovremo assumerci la nostra parte di responsabilità". Ma esclude le dimissioni: "Se fossi a conoscenza di qualcosa che avrei potuto fare, o non fare, la prima persona a proporle sarei io, ma in questa compagnia abbiamo lavorato bene".
Infine, Corredor voluto inviare un messaggio per rasserenare la popolazione, anche se, secondo le sue stesse parole, "il rischio zero non esiste".