"Bisogna fermare Putin prima che il conflitto degeneri in una guerra mondiale" rimarca il presidente ucraino Zelensky dopo l'attacco a Sumy e i nuovi raid con droni lanciati da Mosca sull'Ucraina
Almeno nove persone sono rimaste ferite negli attacchi russi contro la città portuale ucraina di Odessa. Lo riferisce il Servizio di emergenza del Paese. Le incursioni hanno provocato incendi e danneggiato case, aziende e strutture mediche.
L'aeronautica militare ucraina ha dichiarato sul proprio canale Telegram che la Russia ha lanciato 62 droni, colpendo le regioni di Odessa, Donetsk, Dnipropetrovsk e Kharkiv. Quaranta droni sono stati abbattuti, mentre undici sono usciti dai radar.
L'attacco russo a Sumy
Domenica, almeno 34 persone sono state uccise e 117 ferite, tra cui 15 bambini, secondo le autorità ucraine, in un massiccio attacco al centro della città nord-orientale di Sumy, a circa 40 km dalla Russia.
Due missili balistici hanno colpito domenica mattina mentre la gente si stava recando alle funzioni religiose per la Domenica delle Palme. Le autorità ucraine hanno dichiarato che i missili erano imbottiti di munizioni a grappolo.
ll presidente russo Vladimir Putin "va fermato", altrimenti potrebbe provocare una nuova "guerra mondiale". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista all'emittente statunitense Cbs.
"Rischio guerra mondiale"
"L'obiettivo di Putin è quello di ripristinare l'Impero russo", ha detto Zelensky. Le mire del capo del Cremlino, secondo il presidente ucraino, includono dunque anche territori che attualmente fanno parte di Stati membri della Nato e "tenendo tutto questo in considerazione, credo che la situazione potrebbe degenerare in una guerra mondiale". "Se non ci mostriamo determinati, avanzerà ulteriormente", ha ancora osservato Zelensky.
Le sanzioni a Mosca
"Stiamo lavorando al 17esimo pacchetto" di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, per "aumentare ulteriormente la portata" delle misure su petrolio e gas. Questo "avrebbe un effetto maggiore, perché è così che finanziano la guerra. Le discussioni sono in corso, ma sapete bene che abbiamo bisogno di avere 27 Paesi d'accordo". Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, confermando, in Lussemburgo, l'opposizione dell'Ungheria a proseguire con le sanzioni contro Mosca. "Il punto è - aggiunge - che dovremmo mettere insieme un pacchetto il più forte possibile, si spera anche con i nostri partner internazionali".