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Med5: i ministri dell'Interno chiedono di rafforzare Frontex e accordi con Paesi terzi per rimpatri

I ministri dell'Interno durante la Med5 a Napoli
I ministri dell'Interno durante la Med5 a Napoli Diritti d'autore  Ministero dell'Intero italiano
Diritti d'autore Ministero dell'Intero italiano
Di Fortunato Pinto
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dal vertice di due giorni a Napoli, i ministri dell'Interno dei Paesi Ue che affacciano sul Mar Mediterraneo chiedono un potenziamento dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera e maggiori azioni per contrastare l'immigrazione irregolare. Fatte proposte per coinvolgere i Paesi terzi

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Si è conclusa nel Palazzo Reale di Napoli la due giorni del Med5, la riunione dei ministri dell'Interno dei cinque Paesi europei che affacciano sul Mediterraneo: Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta. Presenti alla riunione anche il commissario europeo per gli Affari Interni e la Migrazione Magnus Brunner e il direttore esecutivo di Frontex Hans Leijtens.

Al termine del vertice i ministri hanno siglato una dichiarazione congiunta.

Piantedosi: "Rafforzare Frontex, in Albania persone giudicate pericolose"

"Abbiamo tutti riconosciuto la necessità di rafforzare Frontex". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della conferenza stampa al termine dei lavori del vertice e ribadendo che "è sempre prioritario il contrasto ai trafficanti di essere umani".

"È nostra intenzione lavorare anche sui rimpatri volontari assistiti, una misura che riteniamo cruciale, soprattutto se sostenuta da azioni di concreto supporto ai rimpatriati per la loro reintegrazione economica e sociale nei rispettivi Paesi di origine", ha poi detto Piantedosi.

Secondo il ministro è prioritario che l'Unione europea mantenga un livello adeguato di finanziamenti e che possa "lanciare al più presto un'iniziativa specifica sui rimpatri volontari assistiti, per fare un salto di qualità e delineare una vera strategia comune".

Il ministro, rispondendo a una domanda dei giornalisti sui trasferimenti di immigrati irregolari in Albania, ha spiegato che si trattava di individui giudicati pericolosi. "Sulle 40 persone trasportate in Albania, ci sono ben cinque casi di condanne per violenze sessuali, un caso di tentato omicidio, avevano precedenti per armi, reati contro il patrimonio, furti, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali", ha detto Piantedosi.

"C'e' un ampio campionario di precedenti, che ne lasciano individuare la caratterizzazione di persone giudicate pericolose e, in quanto tali, oggetto di trattenimento, come prevede la nostra legge", ha detto ancora il capo del Viminale, spiegando il perché delle fascette ai polsi degli immigrati quando sono stati fatti scendere dal nave arrivata in Albania, e ha aggiunto: "Tra i motivi per cui si predispongono queste misure di contenimento c'è quello di proteggere la sicurezza anche degli operatori di polizia, che per quanto mi riguarda rimane sempre al primo posto".

Rafforzamento di Frontex e maggiori finanziamenti per combattere immigrazione illegale

I ministri Matteo Piantedosi (Italia), Nicholas A. Joannides (viceministro Cipro), Makis Voridis (Grecia), Byron Camilleri (Malta) e Fernando Grande-Marlaska Gómez (Spagna) hanno riaffermato nella dichiarazione congiunta l'impegno a sviluppare una visione politica comune sulle questioni più rilevanti dell'agenda europea sulla migrazione.

I ministri, si legge nella nota diffusa al termine del vertice, riaffermano l'importanza del Patto europeo sulla migrazione e l'asilo e si impegnano per la sua effettiva attuazione. "Riteniamo fondamentale mantenere, anche durante l'attuale fase di attuazione, il necessario equilibrio e la coerenza con i principi chiave che hanno guidato i negoziati, in particolare l'effettiva solidarietà e l'equa condivisione delle responsabilità", continua la nota.

I ministri poi chiedono un finanziamento immediato e incondizionato basato sulle necessità per sostenere il necessario rispetto degli obblighi del Patto nell'ambito dell'attuale quadro finanziario pluriennale, e un rafforzamento degli stanziamenti per le dimensioni interna ed esterna in materia di asilo, migrazione e gestione delle frontiere nell'ambito del prossimo QFP, in linea con gli oneri, sempre più gravosi che gravano sugli Stati membri in prima linea e nella considerazione che le frontiere esterne sono gestite da questi ultimi per il bene dell'intera Unione.

Sul coinvolgimento dei Paesi di origine dei migranti, i ministri ritengono che la cooperazione con i principali Paesi di origine e di transito dei flussi migratori "debba continuare a basarsi su condizioni paritarie e vantaggi reciproci". "Consideriamo importante sviluppare partenariati globali ambiziosi e duraturi, adattati al contesto specifico di ciascun Paese terzo coinvolto, combinando tutte le politiche, gli strumenti e i mezzi pertinenti dell'Ue in modo più strategico e in piena cooperazione e consultazione con gli Stati membri più colpiti, come i Paesi Med5", continuano.

"I nostri Paesi sottolineano l'importanza di rafforzare il ruolo delle Agenzie dell'Ue nella cooperazione operativa con i Paesi terzi in materia di migrazione e gestione delle frontiere. In particolare, - si legge nella dichiarazione - il quadro giuridico di Frontex dovrebbe essere adeguato in modo che l'Agenzia sostenga questi Paesi con poteri esecutivi nella prevenzione della migrazione irregolare, nella sorveglianza delle frontiere e nel rimpatrio".

"Potenziare la comunicazione nei Paesi terzi per scoraggiare la migrazione illegale"

Secondo i ministri la lotta al traffico di migranti continua a essere una priorità per i Paesi Med5. Alla luce del nuovo panorama politico, è importante potenziare le campagne di comunicazione nei Paesi terzi "per scoraggiare la migrazione illegale e promuovere i percorsi legali". Resta fondamentale, secondo i ministri, la sorveglianza aerea pre-frontaliera, come componente essenziale della lotta degli Stati membri e dell'Unione europea contro il traffico di migranti e la prevenzione dell'attraversamento illegale delle frontiere.

L'attenzione degli Stati membri e delle istituzioni europee, secondo i ministri del Med5, deve rimanere concentrata sull'esplorazione di soluzioni innovative adeguate per affrontare la migrazione irregolare, compresi nuovi modi per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, gestire l'asilo e il rimpatrio, in linea con il diritto dell'Ue e internazionale e garantendo soluzioni sostenibili.

"Sottolineiamo che una politica di rimpatrio efficace è vitale per un sistema di asilo ben funzionante e quindi indispensabile per l'integrità del Patto europeo sulla migrazione e l'asilo", dicono i ministri e accolgono con favore gli sforzi della Commissione europea per aumentare l'efficienza del processo di rimpatrio, fornendo agli Stati membri norme comuni per una gestione efficace dei rimpatri.

Chiediamo un ruolo più incisivo di Frontex nella prevenzione della migrazione irregolare e nel sostegno ai rimpatri non solo dagli Stati membri, ma anche dai Paesi terzi di transito verso i Paesi di origine. "Chiediamo inoltre alla Commissione europea di lanciare, nel quadro dell“Alleanza globale per la lotta al traffico di migranti, un'iniziativa specifica sui rimpatri volontari assistiti dai Paesi terzi di transito ai Paesi di origine dei migranti, compresa l'organizzazione di una conferenza internazionale", aggiungono i ministri ribadendo che bisogna creare le condizioni affinché le comunità e gli individui possano vivere in sicurezza e dignità nei loro Paesi.

Ministri Med5 tutti d'accordo sul rispetto dei diritti umani

"Il rispetto dei diritti umani è il pilastro più importante per noi perché il rispetto di questi diritti è una pietra miliare dei valori dell’Unione Europea", ha detto il ministro spagnolo Grande-Marlaska e sui centri per migranti in Albania ha spiegato che è necessario sapere cosa ne pensano le istituzioni europee. Collaboriamo per ottenere il meglio e per avere una migrazione legale. Abbiamo deciso di lavorare insieme contro l'immigrazione irregolare e su questo abbiamo avuto successo finora".

"Il patto europeo per la migrazione e l'asilo "ha elementi positivi, ma il semplice patto non toccherà tutte le sfide che noi in prima linea dobbiamo affrontare. Rimaniamo preoccupati non solo per via delle rotte, ma anche per il numero di arrivi nell'Unione europea - ha detto il maltese Camilleri - soprattutto per l'alto numero di richieste di asilo da Paesi con basso tasso di riconoscimento. Per questo la dimensione esterna è molto importante e dobbiamo continuare i nostri sforzi per la prevenzione".

"La costruzione di nuove strutture riflette la nostra determinazione a mantenere un sistema di asilo che rispetti i valori umani", ha detto il viceministro della Migrazione di Cipro Joannides. "Siamo pronti a stare dalla parte dei nostri partner, per sostenere una maggiore responsabilità, una distribuzione delle responsabilità e anche un supporto più pratico".

Il ministro greco Voridis è tornato sulle distinzioni tra immigrazione regolare e irregolare. "Dobbiamo spiegare alla nostra società che c'è una irrazionalità nel modo in cui si gestisce la migrazione nei nostri Paesi. Da una parte, almeno in Grecia, abbiamo bisogno di forza lavoro e ci sono persone che vogliono venire da noi per lavorare. Ma, nonostante vengano fatti sforzi per risolvere la questione dell'immigrazione illegale, noi non stiamo riuscendo a gestire la situazione né l'immigrazione irregolare. C'è una irrazionalità nel sistema, e dobbiamo parlarne", ha detto Voridis e ha aggiunto: "Dobbiamo creare dei percorsi legali per le persone che vogliono venire nei nostri Paesi in maniera legale, ma deve essere chiaro che saremo stringenti per l'immigrazione illegale: c'è solo un modo per gestirla, ovvero i rimpatri".

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