Si è conclusa l'operazione navale della Nato guidata dalla Marina militare della Romania nel Mar Nero. Dispiegate 1.600 truppe in un'operazione che ha simulato diversi scenari, tra cui minacce ibride ad attacchi marittimi e aerei
Si è conclusa l'esercitazione "Sea Shield 25" della Nato nel Mar Nero. Con lo scopo di migliorare la cooperazione tra i Paesi dell'Alleanza Atlantica e di prepararsi a diversi tipi di minacce, l'esercitazione navale, una delle più grandi annuali della Nato, arriva in un momento di forti tensioni nella regione, dove il Mar Nero svolge un ruolo strategico sul fianco orientale della Nato.
1.600 truppe romene hanno partecipano all'esercitazione insieme a 11 Paesi partner: Albania, Bulgaria, Canada, Francia, Grecia, Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Stati Uniti e Turchia.
Decine di navi, aerei da pattugliamento, elicotteri e circa 2.600 truppe di 12 Paesi alleati hanno preso parte all'esercitazione, che simula una serie di scenari, tra cui minacce ibride ad attacchi marittimi e aerei. Le complesse operazioni di addestramento hanno incluso esercitazioni con fuoco vivo e simulazioni di attacchi progettati per preparare le capacità di risposta della Nato.
A circa 64 chilometri dalla costa romena, un allarme ha squarciato l'aria calma del mare. Un bersaglio non identificato è stato individuato sul radar, dando il via a un allarme immediato in tutta la flotta. Il supporto aereo si è preparato e un elicottero navale IAR 330 Puma si è alzato in volo per una missione di ricognizione marittima.
Necessaria la modernizzazione e la costante vigilanza
Tra le unità partecipanti c'era il Task Group "Mine Countermeasures Black Sea", creato nel 2023, che svolge un ruolo cruciale nella neutralizzazione di potenziali pericoli sottomarini. "C'è il pericolo di mine alla deriva, che influisce sulle operazioni", ha spiegato il capitano di corvetta Cătălin Harabagiu, comandante del Servizio di combattimento e operazioni a bordo della fregata 'King Ferdinand': "Dobbiamo imparare a lavorare e operare insieme e a parlare la stessa lingua".
L'esercitazione ha coinvolto anche forze speciali, sommozzatori da combattimento ed esperti di difesa chimica, biologica, radiologica e nucleare (Cbrn), simulando un'ampia gamma di scenari di guerra moderna.
Il contrammiraglio Cornel Cojocaru, comandante della flotta navale rumena, ha sottolineato la necessità di modernizzazione e di vigilanza costante. "Dall'inizio della guerra, ci sono state minacce e la flotta russa del Mar Nero ha effettuato attacchi all'Ucraina sia con navi di superficie, sia con sottomarini, sia con l'aviazione", ha detto. "Abbiamo bisogno di tecnologie moderne così come abbiamo bisogno di personale altamente addestrato".
L'esercitazione ha offerto alle forze della Nato l'opportunità di affinare le proprie strategie e di rafforzare le misure di difesa collettiva nel Mar Nero. L'esercitazione è stata organizzata per la prima volta nel 2015 e l'edizione di quest'anno si concluderà l'11 aprile dopo dodici giorni di esercitazioni approfondite.