Sebbene non vi sia stato alcun annuncio ufficiale di una riduzione delle forze armate statunitensi in Europa, il presidente della commissione Forze armate ha criticato funzionari della Difesa di lavorare nella direzione "sbagliata"
Il presidente della commissione del Senato Usa per le Forze armate, Roger Wicker, ha criticato giovedì il Pentagono per quello che ha definito un "piano sbagliato" di diminuire il numero di truppe statunitensi di stanza in Europa.
"Alcuni ritengono che sia giunto il momento di ridurre drasticamente la nostra presenza militare in Europa", ha dichiarato il senatore Wicker, durante un'audizione con i vertici del Comando europeo e del Comando africano degli Stati Uniti.
"Sono preoccupato per queste opinioni profondamente sbagliate e pericolose di alcuni burocrati di medio livello del Dipartimento della Difesa" ha aggiunto il senatore.
Dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l'Europa sta cercando di porre rimedio al disimpegno americano dalla difesa dell'Ucraina e dello stesso Vecchio continente, garantito da decenni dalla potenza militare Usa nel quadro della Nato.
Usa, non c'è ancora un piano ufficiale per il disimpegno militare dall'Europa
Non è chiaro di quali "burocrati di medio livello" Wicker stesse parlando, per quanto il senatore abbia rincarato. "Hanno lavorato per perseguire un ritiro degli Stati Uniti dall'Europa e spesso lo hanno fatto senza coordinarsi con il segretario della Difesa", Pete Hegseth, ha accusato il senatore.
Al di là delle minacce di Donald Trump e delle posizioni trapelate da i vertici della sua amministrazione su questo tema, il dipartimento della Difesa non ha reso noto alcun piano per ridurre le forze in Europa.
Durante l'audizione il generale Christopher Cavoli, responsabile del Comando europeo degli Stati Uniti e Comandante supremo degli Alleati in Europa, ha avvertito che un eventuale piano dell'amministrazione Trump di cedere la posizione di comandante nella Nato ad altri complicherebbe il controllo di Washington sulle armi nucleari e sulle truppe stanziate in Europa.
"Credo che questi siano aspetti da valutare attentamente", ha detto Cavoli, definendo "problematico" qualsiasi piano di rinuncia al ruolo di comando, specialmente in un momento in cui "gli alleati della Nato stanno investendo" nei loro eserciti "a un ritmo che non si vedeva dalla fine della Guerra Fredda", ossia del "40 per cento dal febbraio del 2022".
Quanti militari Usa sono di stanza in Europa
Il numero di militari statunitensi in Europa è aumentato di circa 20mila unità sotto il predecessore democratico di Trump, Joe Biden, in risposta all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.
Queste forze hanno contribuito all'addestramento, alla logistica delle spedizioni di armi e hanno rassicurato gli alleati sul fianco orientale della Nato sulla difesa degli Stati Uniti.
Da allora sono presenti circa 100mila truppe, tra cui la 6a Flotta della Marina, e diverse testate nucleari. La potenza di fuoco statunitense garantisce la credibilità della capacità di deterrenza della Nato nei confronti della Russia.
Gli alleati hanno espresso preoccupazione per un'eventuale riduzione delle truppe o del sostegno americano nella regione. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, è a Bruxelles questa settimana per cercare di rassicurare gli alleati sull'impegno degli Stati Uniti nei confronti della Nato.
Questa rassicurazione militare è stata messa in discussione, oltre che da Trump, anche da Pete Hegseth che ha usato la sua prima visita alla Nato e al Gruppo di contatto sulla difesa dell'Ucraina a febbraio per dire agli alleati che gli Stati Uniti avrebbero rivalutato i livelli di truppe in Europa, per concentrarsi sulla sfida a lungo termine con la Cina.