Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Agricoltura: Bruxelles scommette sul vino senza alcol

Vigneto vicino a Saint-Émilion, nel sud-ovest della Francia, 29 ottobre 2020
Vigneto vicino a Saint-Émilion, nel sud-ovest della Francia, 29 ottobre 2020 Diritti d'autore  Bertrand Combaldieu/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Bertrand Combaldieu/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Di Amandine Hess
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

La Commissione europea ha recentemente presentato delle misure per rafforzare la competitività del settore vinicolo. Tra queste la promozione del vino senza alcol

PUBBLICITÀ

Preoccupazioni per la salute, lotta alla guida in stato di ebbrezza e nuove abitudini tra le giovani generazioni: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 2000 e il 2019 il consumo pro capite di alcol in Europa è diminuito del 20 per cento.

Di fronte al calo della domanda, alcuni produttori vinicoli stanno puntando sull’innovazione, scommettendo sul vino analcolico per diversificare le vendite.

A pochi chilometri da Charleroi, in Belgio, l’azienda Associated Beverage Solutions produce vino dealcolizzato dal 2018, utilizzando la distillazione sottovuoto. Un processo che consente di preservare meglio aromi e sapori rispetto ad altri metodi.

Questa tecnica consiste nel riscaldare il vino sotto vuoto, abbassando la temperatura di ebollizione dell'alcol a circa 35°C, invece degli abituali 90°C. Tuttavia, la rimozione dell’alcol modifica inevitabilmente il gusto del vino, motivo per cui successivamente vengono aggiunti altri ingredienti e aromi per ristabilire l’equilibrio.

“Il gusto e la qualità del vino analcolico stanno chiaramente migliorando. Alcuni operatori del settore enologico stanno sviluppando linee di prodotti specifici per l’analcolico, e questo ci permette di ottenere risultati sempre più interessanti”, ha dichiarato a Euronews Benoit Poisson, direttore di produzione dell’azienda.

L’azienda produce principalmente vini bianchi e spumanti, mentre rossi e rosati sono più difficili da trattare.

"Il vino rosso senza alcol è più complicato da realizzare: la sensazione in bocca è più rotonda e, una volta tolto l’alcol, è difficile raggiungere un buon equilibrio", spiega Poisson.

La produzione è passata da 1,2 milioni di litri nel 2019 a 5,3 milioni nel 2024. I fornitori di vino provengono soprattutto da Francia, Spagna e Italia, mentre i principali mercati di destinazione sono Paesi scandinavi, Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito, “storicamente più aperti alle novità”, secondo Francis Aguilar, amministratore delegato di Associated Beverage Solutions.

"0,0%" o "basso contenuto alcolico"? L’Ue verso regole più chiare

Il 28 marzo la Commissione europea ha presentato un piano d’azione per rafforzare la competitività e la resilienza del settore vinicolo, anche alla luce delle trasformazioni del mercato e del cambiamento climatico. Tra le proposte, un sostegno alla promozione dei vini a basso contenuto alcolico o completamente analcolici, con l’obiettivo di armonizzare le definizioni all’interno del mercato unico.

Oggi, termini come "senza alcol", "0,0 per cento" o "basso contenuto alcolico" sono regolati in modo diverso nei vari Stati membri, creando confusione tra i consumatori.

Secondo la proposta della Commissione "senza alcol" indicherà vini con una gradazione non superiore allo 0,5 per cento vol, "0,0 per cento" sarà riservato ai prodotti con una gradazione inferiore allo 0,05 per cento vol. "Basso contenuto alcolico" si riferirà ai vini con un tenore alcolico superiore allo 0,5 per cento, ma inferiore del 30 per cento rispetto al minimo previsto per la categoria prima della dealcolizzazione.

“Noi abbiamo scelto di produrre a 0,0 per cento. Finché sarà possibile farlo, resterà il nostro punto di forza. Ma è fondamentale che le etichette siano chiare, così che i consumatori possano fare scelte consapevoli”, ha sottolineato Poisson.

La Commissione intende anche rendere più trasparente l’etichettatura, informando meglio su ingredienti e processi di dealcolizzazione.

Un’opportunità per tutta la filiera

Secondo Poisson, il vino analcolico non rappresenta una minaccia per il settore tradizionale, ma piuttosto una nuova opportunità: "il vino con alcol deve essere comunque prodotto, quindi si continuano a mantenere vigneti, viticoltori e cantine. Il nostro è solo un passaggio in più nella catena produttiva".

Anche tra i viticoltori, inizialmente diffidenti, il clima è cambiato: "il vino è come un figlio per chi lo produce. Vederlo passare per un processo di dealcolizzazione era difficile, ma quella fase iniziale è superata. Oggi è più accettato", ha dichiarato Aguilar.

Oltre il vino: la strategia europea e le tensioni internazionali

Nel cosiddetto "pacchetto vino", la Commissione propone anche misure per prevenire le eccedenze, come l’estirpazione delle viti indesiderate o la rimozione dei grappoli acerbi prima della vendemmia. Prevista inoltre una maggiore flessibilità nelle autorizzazioni al reimpianto.

Nel frattempo, lo sguardo dell’industria vitivinicola europea è rivolto agli Stati Uniti. Il presidente Usa Donald Trump ha minacciato tariffe del 200 per cento sul vino europeo, nel caso in cui Bruxelles imponesse dazi sul bourbon americano. Dopo le pressioni di Italia e Francia, l’Unione europea sembra orientata a evitare un’escalation commerciale.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Nell'isola greca di Sikinos la cantina Manalis fa rivivere una tradizione vinicola secolare

Ue, un "inquinante eterno" presente nei vini europei: i pesticidi PFAS la causa principale

Francia, il ministero degli Esteri vuole migliorare la sua reputazione, anche grazie al formaggio