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Papa Francesco si affaccia dal Gemelli e poi torna a Santa Marta: "Grazie a tutti"

Papa Francesco
Papa Francesco Diritti d'autore  Domenico Stinellis/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il Pontefice ha lasciato il policlinico Gemelli di Roma per rispettare almeno due mesi di convalescenza nella sua residenza a Santa Marta. Prima di dirigersi in Vaticano il Papa ha salutato e benedetto i fedeli dal secondo piano dell'ospedale

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Dopo oltre un mese di ricovero a causa di una polmonite bilaterale, Papa Francesco si è mostrato in pubblico affacciandosi dalla finestra del policlinico Agostino Gemelli. Il piazzale era gremito con tremila fedeli. Poco dopo il Pontefice ha lasciato l'ospedale per essere trasferito nella sua residenza a Santa Marta dove dovrà rispettare un periodo di convalescenza di almeno due mesi.

"Grazie a tutti, vedo questa signora con i fiori gialli, brava", ha detto il Papa salutando i fedeli e benedicendoli dal balconcino del quinto piano del Gemelli. Poi un accenno di sorriso con il pollice verso. La folla ha poi salutato l'auto del Papa intonando il coro "Francesco, Francesco".

Prima di rientrare a Santa Marta, Papa Francesco è andato a Santa Maria Maggiore e ha consegnato al cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della Basilica, fiori della signora da lui notata da porre davanti all'icona della Vergine Salus Populi Romani.

In una conferenza annunciata a sorpresa, l'equipe medica dell'ospedale ha fatto sapere sabato che il Pontefice è guarito dalla polmonite ma dovrà stare a riposo e non potrà incontrare immediatamente gruppi di persone.

Il Papa ha rischiato la vita in due episodi durante il ricovero

Sergio Alfieri, direttore del dipartimento di scienze mediche chirurgiche del Gemelli, ha spiegato in conferenza stampa che per le infezioni polimicrobiche ci vorrà del tempo e che il Papa ritornerà a parlare come prima. Quando lo scorso 6 marzo Francesco ha inviato un messaggio audio ai fedeli per ringraziarli della vicinanza e delle preghiere, in molti si sono domandati se il Pontefice abbia avuto ulteriori problemi durante il ricovero. Alfieri ha spiegato che si è trattato di un normale effetto dell'infezione e che con il tempo il Papa tornerà a parlare come prima.

Secondo quanto è emerso, nei 37 giorni di ricovero il Pontefice ha continuato a lavorare ma l'infezione è stata grave e in due episodi ha rischiato di morire. Durante la convalescenza non avrà bisogno di molte cure ma di un ossigeno come tutti i pazienti che vengono dimessi per una polmonite.

Papa: "Ho sperimentato la pazienza del Signore"

Anche questa domenica il testo dell'Angelus è stato diffuso e non letto dal Pontefice. "In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata all'amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose", ha scritto Francesco.

Poi il commento sulla ripresa dei bombardamenti israeliani a Gaza. "Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti. Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo. Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale", ha aggiunto.

Francesco si è poi detto lieto che Armenia e Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace. "Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale".

"Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi. E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo", ha concluso il Papa.

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