I leader mondiali e i ministri internazionali sono a Monaco per la conferenza sulla sicurezza dove verranno discusse questioni cruciali, come garantire ai leader europei un posto ai colloqui di pace con Trump sull'Ucraina
Da Volodymyr Zelensky a JD Vance, Ursula von der Leyen, Kaja Kallas, Annalena Baerbock, i leader mondiali si sono dati appuntamento venerdì in Baviera per la 61esima edizione della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.
Il summit di tre giorni si è aperto a un giorno da quanto accaduto vicino alla stazione centrale della capitale della Baviera giovedì quando un'auto si è schiantata sulla folla lasciando decine di persone ferite. A fare da padrone, però, saranno gli sforzi diplomatici tra Russia e Ucraina per portare a colloqui di pace i due Paesi dopo tre anni di guerra.
Russia e Ucraina allo stesso tavolo delle trattative?
Secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, delegazioni di Stati Uniti, Russia e Ucraina "di alto livello" si incontreranno venerdì per negoziare un percorso di pace tra Kiev e Mosca a margine della Conferenza a cui la Russia non è stata invitata. Giovedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato che rappresentanti di Usa e Russia avrebbero tenuto incontri a Monaco, sottolineando che "anche l'Ucraina è invitata".
Il presidente della Conferenza, Christoph Heusgen, commentando le parole di Trump su un possibile incontro con le parti russa e ucraina, ha dichiarato che i rappresentanti della Federazione Russa non hanno ricevuto l'accreditamento da parte degli organizzatori della conferenza ma - ha aggiunto - "non si può escludere" la possibilità di un tale incontro in città.
"La Russia non è stata invitata alla conferenza di Monaco" e quindi "non vi prenderanno parte rappresentanti del ministero degli Esteri né di altri organi", ha detto la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova citata dalla Tass.
Parlando a margine della Conferenza, Zelensky ha detto che è "pronto a parlare" in merito a possibili negoziati di pace, ma non pensa "che gli Stati Uniti abbiano ancora un piano per la pace in Ucraina".
Il presidente ucraino non ha mancato di rimarcare la diffidenza nei confronti di Putin: "Con il presidente Trump ho avuto una buona conversazione. Mi ha detto che Putin vuole mettere fine alla guerra. Ma io gli ho detto che è un bugiardo: io spero che possa succedere ma non mi fido di Putin".
Le sfide dell'Ue a Monaco
La conferenza rappresenta un momento di riflessione sullo sfondo dei colloqui di pace proposti da Trump in Arabia Saudita, dove il percorso per porre fine alla guerra in Ucraina è incerto. Con l'ombra delle cifre intorno alle spese militari dei Paesi Nato.
Gli Stati membri dell'Ue devono "aumentare in modo significativo la spesa per la difesa e proporremo un ampio pacchetto di misure per raggiungere questo obiettivo", ha dichiarato Ursula von der Leyen durante il punto stampa congiunto con il presidente della Baviera, Markus Söder.
La presidente della Commissione Ue ha poi parlato della necessità di accelerare il processo di adesione dell'Ucraina all'Unione europea. "Oggi, in questo forum transatlantico sulla sicurezza, discuteremo anche dell'Ucraina e dell'importante questione delle condizioni in cui questa terribile guerra può finire perché è una questione che riguarda direttamente l'Europa - ha aggiunto von der Leyen -. Come noi, anche i cittadini ucraini hanno il massimo interesse a una pace giusta e duratura. Questo è particolarmente vero se gli Stati europei devono garantire la sicurezza ed essere responsabili della ricostruzione".
Von der Leyen ha anche dichiarato che l'Ue vuole "continuare a cooperare con gli Usa ma le guerre commerciali e le tariffe punitive non vanno a vantaggio di nessuno. I dazi sono tasse. Fanno salire l'inflazione", aggiungendo che "le tariffe ingiustificate contro l'Ue non resteranno senza risposta".
JD Vance critica l'Europa: "Si è allontanata dai valori fondamentali"
"A Washington c'è un nuovo sceriffo". Parole del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, intervenuto alla Conferenza, dove ha esordito dicendo di voler parlare dei "valori comuni" tra Stati uniti ed Europa.
Nel suo discorso, accolto con freddezza dai leader presenti, Vance ha parlato dei rapporti che la legano Paesi europei e Stati Uniti, non senza sollevare critiche.
"La minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell'Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno. Ciò che mi preoccupa è la minaccia dall'interno, l'allontanamento dell'Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d'America".
Il vice-Trump ha anche detto che in Europa la libertà di parola "è in ritirata", e che è necessario "cambiare rotta sull'immigrazione".
Come atteso, Vance ha chiesto agli alleati un passo avanti sulla difesa "mentre l'America si concentra sulle aree del mondo che sono in grande pericolo".
Respinte le critiche verso l'interferenza di Elon Musk
In un'intervista al Wall Street Journal prima della Conferenza, Vance ha annunciato che dirà ai leader che l'Europa deve abbracciare l'ascesa della politica anti-establishment e frenare le politiche progressiste, mostrandosi disposto a lavorare con tutti i partiti, incluso il partito di estrema destra e anti-immigrazione tedesco Afd.
Il vicepresidente ha anche respinto le critiche sulla presunta interferenza di Elon Musk nella politica europea. Musk ha poi postato il discorso di Vance sul suo account X.
Le parole del numero due della Casa Bianca hanno suscitato malumori a Monaco. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha detto di non poter "lasciare senza commento il vicepresidente americano" aggiungendo che la democrazia europea "è stata messa in discussione dal vicepresidente Usa. E se ho capito bene, lui paragona la democrazia europea ai regimi autoritari. Questo non è accettabile".