Dopo negoziati sempre più difficili, anche il secondo tentativo di formare un governo in Austria è fallito. Il Partito della libertà (Fpö), di estrema destra, e il conservatore Partito popolare austriaco (Övp) non sono riusciti a raggiungere un accordo
Un altro tentativo di formare un governo in Austria è fallito. I colloqui tra il partito di estrema destra, il Partito della libertà (Fpö) e i conservatori del Partito popolare austriaco (Övp) non sono andati a buon fine. Il leader dell'Fpö Herbert Kickl, ha poi comunicato al presidente federale Alexander van der Bellen l'intenzione di rinunciare al mandato per formare un nuovo governo.
Kickl: "No negoziati con socialdemocratici, non saranno produttivi"
"Non faccio questo passo senza rimpianti ma non riteniamo che i negoziati con l'Spö saranno produttivi", visto che "i colloqui preliminari con Andreas Babler hanno dimostrato non solo che le nostre posizioni differiscono notevolmente su questioni cruciali, ma che la Spö è fondamentalmente contraria a qualsiasi tipo di cooperazione con l'Fpö: nulla è cambiato dopo le elezioni, l'Austria non ha tempo da perdere", ha scritto Kickl nella sua lettera al presidente austriaco.
Dopo aver vinto le elezioni, Kickl era stato incaricato di trovare una maggioranza da van der Bellen all'inizio di gennaio e ha quindi avviato negoziati con i conservatori dell'Övp, dopo il fallimento dei colloqui preliminari con i socialdemocratici dell'Spö e i liberali di Neos.
Quello di Kickl sarebbe stato il primo governo nazionale guidato dall'estrema destra in Austria dalla Seconda guerra mondiale. La situazione nel Paese è senza precedenti e non si esclude il ritorno alle urne.