Fonti diplomatiche affermano che sui Paesi dell'Unione europea si moltiplicano le richieste di sospendere l'accordo sui minerali con il Ruanda, per i timori di un'escalation militare nella Repubblica democratica del Congo
Il conflitto nella porzione orientale della Repubblica democratica del Congo (RDC) sta spingendo Bruxelles a riflettere su una sospensione di un accordo siglato con il governo del Ruanda, volto a garantire la fornitura di minerali critici utilizzati negli smartphone e nelle auto elettriche.
L'accordo con il Ruanda riguarda metalli critici e terre rare
L'intesa, firmato nel febbraio dello scorso anno, è stata accolta da Bruxelles come un passo fondamentale per garantire all'Europa l'approvvigionamento di materiali fondamentali per la transizione ecologica. Lo stesso documento è stato però criticato poiché si ritiene che in questo modo si chiuda di fatto un occhio sul commercio illecito di tali minerali, che spesso vengono saccheggiati dai ribelli sostenuti dal Ruanda nella Repubblica democratica del Congo, come documentato anche dalle Nazioni Unite.
Negli ultimi giorni, i ribelli dell'M23, sostenuti dal Ruanda, hanno consolidato il controllo di parti della città di Goma, nella provincia del Nord Kivu, ricca appunto di minerali. E starebbero avanzando anche nella zona del Sud Kivu: un'escalation militare preoccupante, considerata una violazione del diritto internazionale.
L'incursione si è concentrata proprio su aree dense di miniere per l'estrazione di oro, coltan, stagno, tantalio e altri minerali critici e terre rare. Funzionari congolesi e delle Nazioni Unite accusano da tempo il Ruanda di sfruttare i ribelli dell'M23 per impadronirsi delle miniere e contrabbandare poi le materie prime.
Il Belgio avrebbe già chiesto la sospensione
Secondo i critici, l'accordo Unione europea-Ruanda consente ai minerali provenienti dal conflitto di entrare nelle catene di approvvigionamento europee e globali. Si sospetta inoltre che i fondi provenienti dai minerali di contrabbando contribuiscano a finanziare i gruppi armati responsabili dell'escalation, con conseguenze umanitarie devastanti per i civili della Repubblica democratica del Congo orientale.
La scorsa settimana il ministro degli Esteri del Belgio, Bernard Quintin, ha dichiarato di aver sollecitato le proprie controparti europee ad agire. "Abbiamo delle leve e dobbiamo decidere come usarle", ha affermato ai giornalisti durante una visita in Marocco. Fonti diplomatiche hanno riferito a Euronews che il Belgio ha presentato una richiesta di sospensione dell'accordo.
La presidente della delegazione africana al Parlamento europeo, Hilde Vautmans, ha inoltre precisato che l'Europa deve inviare un "chiaro messaggio" al presidente ruandese Paul Kagame, sospendendo l'accordo fino a quando "il Ruanda non dimostrerà di aver cessato le sue interferenze".
Cosa sta succedendo nella porzione orientale della Repubblica democratica del Congo
Le radici del lungo conflitto nelle zone di confine tra la Repubblica democratica del Congo e il Ruanda possono essere fatte risalire al genocidio del 1994, quando circa 800mila persone, per lo più di etnia tutsi, furono uccise dagli estremisti hutu. Un'insurrezione guidata dagli stessi tutsi e guidata dall'attuale presidente ruandese Paul Kagame pose fine alla carneficina, spingendo però circa un milione di hutu a fuggire dal Ruanda verso i territori della vicina RDC.
Così, negli ultimi 30 anni, la regione è stata devastata dai conflitti, tra i quale due armati, con tensioni etniche ancora molto forti. L'M23 è guidato dai tutsi e sostiene di proteggere i diritti di un gruppo etnico, minoritario nella RDC orientale. Anche un gruppo armato hutu, creato dagli ex leader del genocidio ruandese, le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (FDLR), è ancora attivo nella regione. Il Ruanda afferma che le FDLR rappresentano una minaccia per la propria sicurezza e sostiene che permanga un rischio di genocidio a danno dei tutsi.
Il Ruanda accusato di sostenere attivamente il gruppo M23
Questa settimana, il gruppo M23 ha ottenuto il controllo di gran parte della città di Goma, un importante nodo per trasporti e commercio della RDC, al confine con il Ruanda. Sono stati segnalati scontri intensi tra le forze governative e i ribelli, che hanno causato anche delle vittime. Il gruppo avrebbe conquistato anche altri centri considerati di particolare importanza.
Gli esperti delle Nazioni Unite affermano che vi sono prove che le forze armate ruandesi mantengano un "controllo di fatto" sulle operazioni condotte dall''M23, gruppo al quale forniscono addestramento e armi. Sebbene il presidente del Ruanda abbia sempre negato il sostegno del proprio Stato all'M23, le evidenze si sono accumulate, tanto che il capo delle operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, ha dichiarato questa settimana che "non c'è dubbio che ci siano truppe ruandesi a Goma che sostengono l'M23".
Giovedì, un portavoce dell'organismo esecutivo di Bruxelles ha dichiarato che i Paesi membri stanno insistendo con il Ruanda al fine di far sì che "cessi il sostegno e la cooperazione con il gruppo armato M23".
Qual è l'accordo dell'UE con il Ruanda?
L'accordo tra Bruxelles e Kigali è stato firmato nel febbraio del 2024 e ha preso la forma di un "memorandum d'intesa", volto appunto a garantire una "fornitura sostenibile di materie prime" per l'Unione europea, in cambio di finanziamenti per sviluppare le catene di approvvigionamento minerario e le infrastrutture del Ruanda. L'intesa fa parte del Global Gateway, il piano di partenariato infrastrutturale dell'Ue da 300 miliardi di euro, e fa parte di una serie di accordi simili con Paesi ricchi di minerali, volti a ridurre la dipendenza dalla Cina.
Oltre 900 milioni di euro del Global Gateway sono destinati al Ruanda. L'allora responsabile europea per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, aveva descritto l'accordo come una garanzia per una "catena del valore sostenibile, trasparente e resiliente sulle materie prime critiche". L'accordo descrive il Ruanda come "attore principale" nell'estrazione globale di tantalio e produttore di stagno, tungsteno, oro e niobio. L'accordo sottolinea inoltre il "potenziale" del Paese per l'estrazione di litio - utilizzato nelle batterie delle auto elettriche - e di terre rare.
"Impossibile che il Ruanda estragga ciò che esporta"
"Se si guarda alla composizione geologica del Ruanda, non è possibile che estraggano ciò che esportano", ha dichiarato però a Euronews Guillaume de Brier dell'International Peace Information Service (IPIS), con sede ad Anversa, che svolge ricerche sul campo.
Inoltre, si ritiene che il presidente Kagame sia stato abile nell'instaurare relazioni cordiali con i leader europei e far passare il suo Paese come partner affidabile nell'ambito degli sforzi europei per gestire i flussi migratori. Nel settembre dello scorso anno, un funzionario tedesco del governo uscente del cancelliere Olaf Scholz avrebbe suggerito che gli alloggi sviluppati per il piano di asilo tra Regno Unito e Ruanda potrebbero essere riutilizzati per i richiedenti asilo che arrivano in Germania.
Perché si chiede la sospensione dell'accordo sui minerali
Un numero crescente di prove suggerisce insomma che i ribelli sostenuti da Kigali nella RDC esportano fraudolentemente minerali in Ruanda. In particolare, un rapporto delle Nazioni Unite del giugno 2024 conclude che l'M23 ha istituito una "amministrazione parallela" che controlla le attività minerarie e il commercio nella Repubblica democratica del Congo, portando all'esportazione di almeno 150 tonnellate di coltan in Ruanda.
L'Onu stima inoltre che l'M23 generi circa 300mila dollari (circa 288mila euro) al mese di entrate grazie al controllo sul territorio. Al contempo, il Ruanda ha aumentato le proprie esportazioni di minerali dai 772 milioni di dollari (741 milioni di euro) del 2022 agli 1,1 miliardi di dollari (1,06 miliardi di euro) del 2023, e ha approfondito le proprie relazioni commerciali con i partner globali.
L'anno scorso il ministro delle Finanze della Repubblica democratica del Congo ha dichiarato che il proprio Paese ha perso quasi 1 miliardo di dollari per via di oro, stagno, tantalio e tungsteno contrabbandati illegalmente dal Ruanda. Il governo di Kinshasa ha per questo presentato denunce in Francia e in Belgio contro le filiali del colosso hi-tech Apple, accusato di utilizzare proprio i minerali provenienti dalle aree di conflitto. Lo studio legale che rappresenta la RDC ha affermato che almeno nove raffinatori che forniscono tantalio ad Apple si riforniscono dal Ruanda, mentre la produzione del Paese è "prossima allo zero".
Il nodo dei fondi concessi alle forze ruandesi per le operazioni nel nord del Mozambico
Dopo la richiesta del Belgio, un portavoce del braccio diplomatico dell'Ue ha dichiarato che i Paesi membri sarebbero "pronti a prendere in considerazione nuove misure restrittive contro i responsabili del conflitto armato, dell'instabilità e dell'insicurezza nella Repubblica democratica del Congo". Ma le richieste di rivedere l'accordo sui minerali sono state finora respinte.
Un portavoce della Commissione europea ha gettato acqua sul fuoco: "Il partenariato che abbiamo firmato con il Ruanda ha tra i suoi obiettivi principali quello di sostenere l'approvvigionamento sostenibile e responsabile, la produzione e la lavorazione delle materie prime. L'obiettivo del memorandum d'intesa è proprio quello di aumentare la tracciabilità e la trasparenza e di rafforzare la lotta contro il traffico illegale di minerali".
Bruxelles sostiene anche le forze ruandesi dispiegate per affrontare la crescente insurrezione islamista nella provincia di Cabo Delgado, ricca di petrolio, nel nord del Mozambico. Nello scorso novembre sono stati stanziati altri 20 milioni di euro nell'ambito del cosiddetto Fondo europeo per la pace (EPF). Alla domanda di giovedì se il sospetto sostegno delle forze ruandesi all'M23 possa portare alla revoca di tali fondi, un portavoce ha rifiutato di commentare, ma ha osservato che una tale decisione richiederebbe il sostegno unanime di tutti gli Stati membri dell'Ue.
 
             
             
             
             
             
             
             
                    