Il numero di sacchetti di plastica leggeri acquistati nell'Ue è impressionante: quasi 30 miliardi solo nel 2022, una media di 66 a testa. Tuttavia, il loro tasso di utilizzo sta diminuendo rapidamente. Quali sono i Paesi che ne utilizzano di più e quali sono i più ecologici?
Nell'ultimo decennio gli Stati membri dell'Unione europea hanno adottato misure progressive per ridurre l'uso di sacchetti di plastica leggeri, tra cui l'imposizione di tasse o imposte aggiuntive e la promozione di alternative compostabili e biodegradabili.
Sebbene queste misure non abbiano risolto completamente il problema, si sono dimostrate efficaci: oggi i cittadini dell'Ue acquistano circa il 30 per cento in meno di borse di plastica leggere rispetto al 2018, secondo un rapporto Eurostat pubblicato martedì.
Tuttavia, il consumo complessivo rimane significativamente elevato. Solo nel 2022 sono stati acquistati quasi 30 miliardi di sacchetti di plastica leggeri in tutto il blocco, con una media di oltre 66 sacchetti a persona.
I lituani acquistano quasi un sacchetto al giorno, i belgi quasi nessuno in un anno
La Lituania ha registrato il più alto utilizzo pro capite con 249 sacchetti, seguita dalla Lettonia (193) e dalla Repubblica Ceca (185).
Con soli quattro sacchetti pro capite, il Belgio ha registrato il tasso di consumo più basso, seguito da Polonia (7) e Portogallo (13).
Cosa sono le borse di plastica leggere e che impatto hanno?
I sacchetti di plastica leggeri hanno uno spessore inferiore a 50 micron e sono normalmente utilizzati per trasportare piccole quantità di generi alimentari.
Hanno un impatto devastante sull'ambiente. Non solo impiegano secoli per decomporsi, ma si frammentano in microplastiche che finiscono nella catena alimentare umana e animale.