In politica dall'inizio degli anni Novanta, Ilir Meta ha ricoperto le massime cariche dello Stato: premier, presidente del parlamento e ministro degli Esteri. Attualmente è alla guida del Partito della Libertà all'opposizione
Corruzione, riciclaggio di denaro e mancata dichiarazione dei beni. Sono queste le accuse con le quali è stato arrestato lunedì lunedì a Tirana Ilir Meta, ex presidente e primo ministro dell’Albania, alla guida del Partito della Libertà. L’avvocato di Meta ha respinto tutte le accuse.
Meta, 55 anni, ha ricoperto le massime cariche dello Stato: è stato presidente dal 2017 al 2022, in precedenza anche primo ministro e più volte ministro degli Esteri.
Il suo partito di centrosinistra, Partito della Libertà, è all’opposizione della maggioranza che sostiene il premier Edi Rama.
Le indagini dell'autorità anticorruzione albanese
Meta è stato oggetto di diverse indagini da parte dell'autorità anticorruzione, la più recente relativa ai suoi affari finanziari, incluso una attività di lobbying negli Stati Uniti. Secondo le indiscrezioni pubblicate dai media albanesi lunedì Meta è stato arrestato su ordine della Struttura Speciale Anticorruzione nell'ambito di un'indagine in corso sul suo patrimonio.
L'autorità anticorruzione albanese indaga da tempo sia sul politico che sulla sua ex moglie, Monika Kryemadhi, sotto inchiesta. Kryemadhi, attuale deputata, è stata precedentemente interrogata sui pagamenti per attività di lobbying negli Usa, su vari interventi chirurgici e sulla verifica dei suoi beni. Oltre all'arresto di Meta, un'ordinanza del tribunale impone a Kryemadhi di comparire regolarmente davanti alle autorità. La Procura speciale ha registrato almeno tre procedimenti penali basati su denunce di cittadini e altri legati sia a Meta che a Kryemadhi. I procedimenti si concentrano su accuse di corruzione, riciclaggio di denaro e mancata dichiarazione dei beni.
 
     
     
     
     
             
             
             
             
             
             
            