Non c'è alcuna garanzia che Kickl sia in grado di formare un esecutivo, dal momento che nessun altro partito è disposto a lavorare con lui. "Ma le aspettative sono positive" ha detto ai giornalisti
In Austria il leader del Partito della Libertà FPÖ, Herbert Kickl, ha incontrato il presidente federale austriaco, Alexander Van der Bellen, per discutere la formazione di un nuovo governo.
Il partito di estrema ha ottenuto quasi il 29% dei voti alle elezioni nazionali della scorsa settimana, incassando la quota più alta di consensi ma rimanendo molto al di sotto della maggioranza.
Nel giugno scorso, il partito era arrivato primo anche alle elezioni europee, eleggendo sei parlamentari entrati a far parte della famiglia politica dei Patrioti per l’Europa, uno dei gruppi dell'estrema destra al Parlamento europeo. Con i deputati dell'FPÖ siedono anche quelli della Lega di Matteo Salvini, il Rassemblement national di Marine Le Pen, Fidesz di Viktor Orbán e il Pvv di Geert Wilders.
Nessuna garanzia sulla squadra dell'esecutivo
Tuttavia, non c'è alcuna garanzia che Kickl sia in grado di formare un esecutivo, dal momento che nessun altro partito è disposto a lavorare con lui. Chiesto che cosa si aspettasse dai colloqui, il leader dell'estrema destra ha solo detto di avere "aspettative positive."
L'opzione probabile è che il nuovo esecutivo faccia perno sull’Övp, il Partito popolare (Österreichische Volkspartei, Övp) cui appartiene l’attuale cancelliere, Karl Nehammer. I Popolari si sono fermati al 26,5% delle preferenze ma potrebbero, come già accaduto in passato, diventare il punto di riferimento del nuovo governo. L'ipotesi in campo è quella di una coalizione con l’estrema destra senza però rinunciare alla Cancelleria. Il problema è che Nehammer ha rifiutato di fare asse con Kickl.
Gli equilibri potrebbero dunque spostarsi sulla scelta dei ministeri chiave per l'estrema destra dell'FPÖ.
Un'altra possibilità è che i Popolari cerchino di mettere in piedi un’alleanza ad excludendum. In questo caso sarebbe una partita a tre (Popolari, Socialdemocratici, più con ogni probabilità i liberali di Neos), che sarebbe però esposta alle congiunture e potrebbe tradursi in in governo in grosse difficoltà sin dal debutto.