L'affluenza alle urne alle legislative di domenica è stata del 78 per cento con 6,3 milioni di persone registrate. Dopo gli exit poll manifestanti si sono radunati fuori dal parlamento austriaco preoccupati dall'ascesa dell'estrema destra
Dopo la vittoria alle elezioni legislative in Austria del Partito della Libertà (Fpö), di estrema destra, con il 29,2 per cento dei voti e 58 seggi, le incognite riguardano ora le possibili coalizioni per la formazione di governo.
L'esecutivo uscente, una coalizione tra il partito del cancelliere Karl Nehammer e i Verdi ambientalisti, ha perso la maggioranza nella Camera bassa del Parlamento. In campagna elettorale Nehammer non aveva escluso la collaborazione con Fpö ma senza il suo leader Kickl. Il Partito Popolare Austriaco del cancelliere ha ottenuto il 26,5 per cento dei voti e 52 seggi, mentre ai socialdemocratici di centro-sinistra va il 21 per cento e 41 seggi. Distanziati i liberali di Neos con il 9 per cento dei voti e 17 seggi e i Verdi con l’8 per cento e 15 seggi.
Elezioni in Austria: l'incognita delle coalizioni
Una coalizione tra socialdemocratici e Fpö avrebbe una comoda maggioranza ma è molto improbabile perché spaccherebbe il partito socialdemocratico. Se i Popolari si atterranno al loro rifiuto di entrare in una coalizione con il partito di estrema destra sotto la guida del leader del partito Herbert Kickl, questa variante composta da Popolari, socialdemocratici e Liberali sarà la squadra di governo che più probabilmente presterà giuramento nelle mani del presidente federale Alexander Van der Bellen.
Quest'ultimo inizierà nei prossimi giorni i colloqui con tutti i partiti rappresentati nel Nationalrat (Consiglio nazionale). Prima delle elezioni Van der Bellen aveva dichiarato che, in caso di vittoria alle elezioni, non avrebbe conferito automaticamente Herbert Kickl, che nel 2019 aveva rimosso dalla carica di ministro degli Interni su indicazione dell'allora governo.
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