NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Putin in Mongolia: colloqui in una iurta, Kiev chiede l'arresto del presidente russo

Vladimir Putin ha in programma una visita in Mongolia, un Paese confinante.
Vladimir Putin ha in programma una visita in Mongolia, un Paese confinante. Diritti d'autore Sofya Sandurskaya/Sputnik
Diritti d'autore Sofya Sandurskaya/Sputnik
Di Jorge Liboreiro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Vladimir Putin è accusato dalla Corte penale internazionale di avere organizzato la deportazione e il trasferimento illegale di bambini ucraini in Russia. Kiev e la Commissione europea chiedono il suo arresto durante il viaggio ufficiale in Mongolia

PUBBLICITÀ

Vladimir Putin è stato ricevuto martedì dal presidente mongolo, Ukhnaagiin Khürelsükh, a Ulan Bator, la prima tappa della sua visita ufficiale nel Paese.

"Ci siamo scambiati opinioni su questioni attuali nell'agenda internazionale e regionale", ha dichiarato il capo del Cremino nel corso di una conferenza stampa a seguito dell'incontro.

"Nel corso dei colloqui di oggi abbiamo esaminato con il presidente Khürelsükh una vasta gamma di problemi di cooperazione nei settori politico, economico e umanitario, abbiamo scambiato opinioni sui problemi internazionali e regionali più urgenti".

Le posizioni di Mosca e Ulan Bator sulla politica internazionale "sono vicine", ha continuato Putin. "È stata prestata una particolare attenzione alla costruzione di legami commerciali e di investimento reciprocamente vantaggiosi.**

La Russia è uno dei principali partner economici stranieri della Mongolia", ha proseguito il leader russo. Gli scambi commerciali tra i due Paesi sono quasi interamente effettuati in valute alternative al dollaro e all'euro.

Prima dei colloqui, Vladimir Putin era stato accolto da un picchetto d'onore e da guardie a cavallo in uniforme allineate ai lati del monumento a Gengis Khan sulle scale del Palazzo di Stato.

Al centro della piazza è stato installato un podio con un palanchino di raso scarlatto dove i due si sono stretti la mano dando il via alla giornata di colloqui che si sono tenuti in una iurta del Palazzo di Stato.

Il capo del Cremlino è accompagnato da una delegazione che comprende, tra gli altri, il vicepremier Alexei Overchuk, e i ministri di Esteri, Sport, Trasporti, Energia e Risorse naturali.

La Mongolia aderisce alla Corte penale internazionale (Cpi), e per questo Kiev e la Commissione europea hanno chiesto al Paese di adempiere ai suoi obblighi nei confronti dell'organo e di mettere agli arresti il presidente russo.

L'accusa pendente nei confronti di Vladimir Putin è quella di crimini di guerra e di essere personalmente responsabile della "deportazione illegale" e del trasferimento di bambini ucraini in Russia.

Intanto, un piccolissimo gruppo si è radunato davanti al Palazzo presidenziale per protestare contro l'incontro tra i leader. I manifestanti hanno sventolato delle bandiere ucraine e avevano degli striscioni con su scritto "Putin è un criminale".

La Mongolia aderisce allo Statuto della Corte penale

"La Mongolia è uno Stato parte dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale dal 2002, con gli obblighi legali che esso comporta. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la visita e dichiarato chiaramente la nostra posizione nei confronti della Cpi attraverso la nostra delegazione in Mongolia", ha dichiarato lunedì un portavoce della Commissione, riferendosi al trattato che ha dato vita al tribunale.

"L'Ue sostiene le indagini del procuratore della Corte penale internazionale in Ucraina e chiede la cooperazione di tutti gli Stati contraenti".

La Mongolia è parte dello Statuto di Roma, a differenza della Russia, e ci si aspetta che rispetti i mandati di arresto emessi dal tribunale. Il tribunale dell'Aia tuttavia non ha i mezzi per far rispettare le sue decisioni e si affida agli Stati che aderiscono allo Statuto.

La Mongolia non ha dato alcuna indicazione di voler procedere e soddisfare la richiesta durante la visita, organizzata su invito del presidente mongolo. I capi di Stato dovrebbero tenere colloqui ufficiali e rafforzare le relazioni bilaterali.

PUBBLICITÀ

La Russia non è parte dello Statuto di Roma

La visita di Putin rappresenta la prima volta che il presidente russo si avventura nel territorio di una parte della Cpi da quando il tribunaleha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra commessi in Ucraina. Un precedente viaggio in Sudafrica, un altro Stato parte, era stato cancellato a seguito di una protesta internazionale.

Putin e Maria Alekseyevna Lvova-Belova, che presiede la Commissione russa per i diritti dei Bambini, sono accusati di essere responsabili della deportazione e del trasferimento di bambini ucraini dalle zone occupate alla Russia.

Il Cremlino ha definito le accuse "oltraggiose e inaccettabili", respingendo la decisione della Corte penale internazionale come "legalmente nulla". Il portavoce, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non ci sono "preoccupazioni" per il viaggio. C'è un dialogo meraviglioso con i nostri amici della Mongolia", ha dichiarato.

La Corte penale internazionale chiede collaborazione

La settimana scorsa un portavoce della Cpi ha ricordato alla Mongolia i suoi obblighi ai sensi dello Statuto di Roma e ha affermato che "in caso di mancata collaborazione, i giudici della Cpi possono fare una constatazione in tal senso e informare l'Assemblea degli Stati parte. Spetta poi all'Assemblea prendere lemisure che ritiene appropriate", senza specificare la natura di tali misure.

PUBBLICITÀ

Uno dei giudici della Corte penale internazionale, Erdenebalsuren Damdin, proviene dalla Mongolia.

Anche Human Rights Watch è intervenuta nel dibattito, esortando la Mongolia a negare l'ingresso a Putin o a metterlo agli arresti.

"Accogliere Putin, un latitante della Corte penale internazionale, non solo sarebbe un affronto alle numerose vittime dei crimini commessi dalle forze russe, ma minerebbe anche il principio fondamentale secondo cui nessuno, per quanto potente, è al di sopra della legge", ha dichiarato Maria Elena Vignoli, consulente senior per la giustizia internazionale di Human Rights Watch.

L'organizzazione ha fatto notare che la Mongolia era tra i 94 Paesi che a giugno hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si dichiarava un incrollabile sostegno" alla Corte penale internazionale dopo che il procuratore Karim Khan si era scontrato con la richiesta di mandati di arresto contro due funzionari israeliani, tra cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, e tre leader di Hamas.

PUBBLICITÀ
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ucraina: mandati di arresto della Cpi per i generali russi Shoigu e Gerasimov per crimini di guerra

La Svizzera presenta il nuovo supercomputer Alps: alti consumi energetici, ma velocissimo

Francia, così Gisèle Pélicot è diventata il simbolo della lotta contro la violenza sessuale