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Incursione ucraina in Russia, Finlandia: "Kiev può usare le nostre armi"

La regione russa di Kursk, che confina con la regione ucraina di Sumy
La regione russa di Kursk, che confina con la regione ucraina di Sumy Diritti d'autore Evgeniy Maloletka/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Evgeniy Maloletka/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Di Michela MorsaStefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente finlandese, Alexander Stubb, ha commentato l'avanzata delle forze armate ucraine nella regione russa di Kursk e ha affermato che "l'Ucraina ha il diritto di difendersi e può utilizzare le armi fornite dalla Finlandia sul territorio della Federazione Russa"

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Entra nella sua seconda settimana l'incursione ucraina nella regione russa di confine di Kursk. Sembra che le forze di Kiev, nonostante l'opposizione russa dopo i primi giorni di impreparazione, siano continuate ad avanzare nella regione, costringendo le autorità a nuove evacuazioni.

Il leader del distretto di Bolshesoldatsky, che confina con il distretto di Sudzha, principale obiettivo dell'offensiva ucraina, ha annunciato che la popolazione locale è stata evacuata a causa dell'instabilità della situazione nell'area. Nel distretto vivono circa diecimila persone.

Martedì il governatore della regione, Alexei Smirnov, ha riconosciuto che circa 121mila persone sono state già evacuate e altre 60mila saranno trasferite in luoghi più sicuri in un secondo momento.

Stubb: "L'Ucraina ha diritto di difendersi anche in Russia"

Il presidente finlandese, Alexander Stubb, ha commentato l'avanzata delle forze armate ucraine nella regione russa di Kursk e ha affermato che "l'Ucraina ha il diritto di difendersi e può utilizzare le armi fornite dalla Finlandia sul territorio della Federazione Russa".

"Non c'è motivo per limitare le attività degli ucraini. Non abbiamo alcuna restrizione su quali armi Kiev possa utilizzare e in che modo. Il punto di partenza è che l'Ucraina ha il pieno diritto di difendersi entro i limiti del diritto internazionale" ha detto Stubb.

Ucraina, "zona cuscinetto nella regione russa di Kursk"

"Stiamo creando una zona cuscinetto nella regione russa di Kursk, dove sta continuando la nostra offensiva" ha dichiarato il ministro degli Interni ucraino, Igor Klymenko, su Telegram. "La creazione di una zona cuscinetto nella regione di Kursk è una misura di autodifesa, un passo per proteggere le nostre comunità di confine dai bombardamenti ostili quotidiani", ha aggiunto Klymenko.

I corridoi umanitari da Kursk

L'assistenza umanitaria, con la possibile creazione di corridoi per l'evacuazione dei civili, è al centro di una valutazione della presidenza ucraina. Le parti si invertono, dunque: questa volta si tratta di corridoi umanitari in Russia, che potrebbero essere importanti visto il protrarsi dell'offensiva delle forze di Kiev nella regione di Kursk.

Nel post su X Volodymyr Zelensky sostiene di aver partecipato a un incontro su questioni chiave: "Sicurezza, aiuti umanitari e, se necessario, l'istituzione di uffici di comando militare nella regione di Kursk". Il presidente ucraino ha sottolineato che: "L'Ucraina sta difendendo se stessa e le vite della sua gente nelle comunità di confine, mentre sta anche prendendo misure attive sul territorio russo".

Anche nella russa Belgorod è stato di emergenza

Anche il governatore della regione di confine di Belgorod, adiacente, ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre le forze ucraine continuano ad attaccare. Il governatore Vyacheslav Gladkov ha detto che la situazione è "estremamente difficile" a causa di bombardamenti quotidiani nella regione, dove "sono state distrutte case, uccisi e feriti civili".

Pioggia di droni ucraini sulla Russia

Mercoledì mattina Mosca ha dichiarato di aver abbattuto 117 droni ucraini, che durante la notte avrebbero sorvolato anche le regioni più profonde del territorio russo, come Voronezh. Alcuni di essi hanno colpito quattro basi aeree russe la scorsa notte. Lo ha riferito al Kyiv Independent una fonte del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), sottolineando che si è trattato del più grande attacco agli aeroporti russi dall'inizio della guerra.

La fonte ha confermato le segnalazioni sui canali Telegram locali di esplosioni nelle basi aeree di Savasleyka, Borisoglebsk e Voronezh, aggiungendo anche Kursk fra quelle colpite.

Secondo il Wall Street Journal, che cita funzionari statunitensi, Mosca sta ritirando una parte delle sue truppe dal fronte in Ucraina per rispondere con più forza all'offensiva interna. Le fonti non hanno detto quante truppe Washington ritiene che l'esercito russo stia spostando, tuttavia la nuova valutazione statunitense rafforza le affermazioni dei funzionari ucraini secondo i quali l'incursione, come preventivato, ha allontanato parte delle forze russe dall'Ucraina, alleggerendo la pressione sul fronte.

Gli obiettivi raggiunti dall'operazione nel Kursk secondo il consigliere di Zelensky

In un'intervista al Corriere della Sera, mercoledì, il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, difende l'operazione di offensiva ucraina.

"Perché l’Ucraina non avrebbe il diritto di difendersi e garantire la sua popolazione civile distruggendo le infrastrutture belliche nelle terre di confine russe, se questo è esplicitamente garantito dal diritto internazionale? Perché la Russia dalla sua parte può bombardarci, invaderci?", chiede retoricamente al giornalista Podolyak. "L’aggressore deve essere punito e a tal fine vanno applicati e utilizzati tutti gli strumenti consentiti", aggiunge.

L'operazione nel Kursk, spiega Podolyak, ha raggiunto diversi obiettivi: primo, è "un’opportunità fondamentale per proteggere la popolazione civile Ucraina lungo le zone di confine. Distruggendo le artiglierie russe, le loro rampe missilistiche, gli aeroporti in profondità si crea una sorta di zona sanitaria larga parecchi chilometri".

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Secondo, ha "azzerato la reputazione mlitare della Russia", dimostrando che è "debole" e non controlla il suo territorio. Terzo, ha "effettivamente distrutto le loro infrastrutture, la logistica della loro guerra, ridotto le loro capacità operative nei territori occupati". Quarto, ha "giustamente" portato la guerra sul territorio russo, "creando possibili conflitti sociali interni tra cittadini dello stesso Paese".

Martedì erano stati il presidente e il ministro degli Esteri ucraini a sottolineare che l'operazione transfrontaliera era volta a proteggere il territorio ucraino dagli attacchi a lungo raggio russi piuttosto che annettere territori, mentre il presidente russo Vladimir Putin sostiene che l'incursione è un tentativo di Kiev di ottenere un vantaggio in eventuali futuri colloqui di pace.

Sospeso il rimpatrio dei minori ucraini dall'Italia

Il tribunale dei minori di Brescia ha confermato - con effetto immediato - l'affido dei minori ucraini ospitati nella Bergamasca ai Servizi sociali italiani "perché li mantengano collocati negli attuali luoghi di accoglienza", senza limiti temporali.

Come segnalato negli ultimi giorni dai tutori, dal ministero della Giustizia e dall'Unhcr, il decreto rileva che si deve ancora temere per l'incolumità dei minori ospitati, in relazione al rientro in zone prossime al teatro delle operazioni belliche in fase di recrudescenza.

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Per questo motivo è stata presentata alla competente commissione territoriale domanda di protezione internazionale e che è stato segnalato che anche diversi altri minori intendono presentare analoga istanza".

Dunque, dice ancora il tribunale, "alla luce di tale fatto nuovo" è necessario "sospendere temporaneamente il rientro in Ucraina dei predetti minori onde consentire alla commissione di svolgere la propria istruttoria e assumere le decisioni del caso in relazione alle richieste presentate dai minori".

Telefono Azzurro: "Soluzione temporanea e tale deve rimanere"

Il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, ha sottolineato la necessità che i bambini ucraini, accolti in Italia, rientrino a casa.

"Sapevamo sin dall'inizio che l'accoglienza dei bambini ucraini sarebbe stata una soluzione solamente temporanea, e tale deve rimanere - ha detto Caffo all'Adnkronos - Il sistema di tutela internazionale, e la conseguente accoglienza in Paesi come Polonia, Germania, Francia e Italia, era stata concordata con Kiev, soprattutto dopo i tentativi della Russia di portare i piccoli ucraini oltre il loro confine".

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Il presidente di Telefono Azzurro spiega che i minori e i giovani che vivono in teatri di guerra, non solo in Ucraina, ma anche in Palestina e Libano ad esempio, devono essere tutelati, anche salvaguardando il senso di identità dei minori accolti all'estero.

"La mia preoccupazione sin dall'inizio riguardava il rischio di un repentino cambio di contesto per questi giovani, con il conseguente rischio che perdessero il senso di identità e appartenenza al loro Paese: ciò è possibile solamente ricordandosi che l'accoglienza è e deve essere temporanea".

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