La testimonianza della vice sindaca di Bucha: "I morti venivano seppelliti nei cortili, nelle piazze, nei nostri bellissimi parchi, e questo è stato scioccante"
La natura brutale della guerra su larga scala della Russia contro l'Ucraina è diventata evidente al mondo dopo la conquista di Bucha e Irpin da parte di Mosca e la loro successiva liberazione.
Euronews è andata sul posto per sentire come la comunità stia cercando di sanare una tale ferita. I resti bombardati dell'ospedale locale e del centro culturale di Bucha sono un ricordo quotidiano e ossessionante.
Le testimonianze dei sopravvissuti
Mykhayilyna Skoryk-Shkarivska era la vice sindaca di Bucha all'epoca e ha dovuto aiutare le famiglie a identificare e seppellire i cadaveri: "Abbiamo visto solo dopo l'entità del massacro, quando abbiamo iniziato a trovare le persone uccise e a riesumarle ovunque. Perché - dice la vice sindaca - la gente non aveva la possibilità di seppellire i propri cari in modo regolare: i morti venivano seppelliti nei cortili, nelle piazze, nei nostri bellissimi parchi, e questo è stato scioccante. È stato molto difficile identificare le persone uccise e avere a che fare con i parenti e le famiglie. La cosa più terribile era parlare con le mamme".
"Per seppellire una persona uccisa bisogna identificarla - spiega Skoryk-Shkarivska - e qualcuno deve aiutare la madre a prendere le spoglie del proprio figlio ucciso. Questa è stata l'esperienza più brutta della mia vita".
Bucha e Irpin sulla via per Kiev
L'esercito russo ha attaccato e preso Bucha e Irpin come parte del suo piano per irrompere nella capitale Kiev. La difesa ucraina ha distrutto il ponte sul fiume Irpin, respingendo l'avanzata dell'esercito russo verso Kiev. Ma non ha potuto evitare il dramma dei massacri.
"È stata un'esecuzione di massa - sottolinea la vice sindaca - avevano le braccia legate e sono stati uccisi con dei colpi esplosi alle spalle e a distanza ravvicinata".
La gente racconta che spesso i cadaveri venivano lasciati sulla strada: "I russi non ci hanno permesso di seppellire i morti per spaventare i sopravvissuti. Non abbiamo mai visto una cosa del genere sul territorio ucraino, neppure durante il periodo di guerra nel Donbass o in Crimea. Bucha è diventata un museo vivente dei crimini di guerra".
La natura dei crimini - stupri, esecuzioni, omicidi - perseguita gli ucraini, che stanno comunque rientrando alle loro case e alla loro vita.