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Il 2024 si è aperto con una sfida alla credibilità internazionale dell'Ue

Il 2024 per l'Ue: anno di elezioni e di sfide per la sua credibilità internazionale
Il 2024 per l'Ue: anno di elezioni e di sfide per la sua credibilità internazionale Diritti d'autore  Valentina Petrova/AP2011
Diritti d'autore Valentina Petrova/AP2011
Di Isabel Marques da Silva & Gianluca Martucci
Pubblicato il
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Le due guerre più pericolose per gli interessi europei, quella in Ucraina e quella a Gaza, sono un'affronto per la reputazione dell'Unione alle prese con l'ascesa dell'estrema destra

Il 2024 prende in carico un'eredità pesante per la politica europea. Il nuovo anno si è aperto con due grandi guerre a cui l'Ue sta cercando di far fronte in maniera compatta.

Rispetto alla guerra in Ucraina l'Unione a 27 resta compatta, fatta eccezione per i veti posti dall'Ungheria. Nel reagire all'attacco di Hamas a Israele e alla successiva controffensiva del governo israeliano, ha mostrato meno convinzione. L'Ue deve ben guardarsi da queste contraddizione, ha affermato l'altro rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell. A rischio è la credibilità dell'Ue nella comunità internazionale, ha avvertito l'alto diplomatico.

"La posizione chiara e ferma dell'Europa sulla guerra in Ucraina non è condivisa da molti Paesi del mondo, che ci accusano immediatamente di avere principi geometricamente non allineati e di agire con 'due pesi e due misure': a meno che non chiudiamo gli occhi e le orecchie, è difficile non affrontare questa contraddizione", ha detto in un evento in Portogallo. 

Problema Schengen

A livello interno, l'Ue sta cercando di colmare le divisioni su uno degli argomenti più ostici, quello sull'allargamento dell'area di libera circolazione Schengen. Il Consiglio Ue ha dato l'ok alla rimozione dei controlli alle frontiere interne aeree e marittime di Bulgaria e Romania a partire dal 31 marzo 2024. La decisione per l'eliminazione dei controlli alle frontiere terrestri sarà discussa nel corso del 2024. Il compromesso assomiglia a un'adesione parziale.

Il costo della non adesione a Schengen vale miliardi di euro, secondo l'eurodeputato romeno del gruppo politico liberale Renews, Dragoș Tudorache. "In più questo accordo è condizionato all'intoduzione di controlli rafforzati alla frontiera e questo rende la situazione ancora più complicata per i camion e i passeggeri che cercano di attraversare i confini terrestri", afferma l'europarlamentare che insiste sulla necessità di riformare le regole del funzionamento dell'area di libera circolazione, continuamente trascurate dai Paesi che invocano sempre nuove ragioni per reintrodurre i controlli alla frontiera.

Il voto e l'addio

I primi giorni del 2024 hanno anche aperto lo spazio a una riflessione sulla crescita dell'estrema destra in vista delle prossime elezioni europee di giugno 2024. Il partito dei Conservatori e riformisti europei e quello di "Identità e democrazia" potrebbero diventare insieme la seconda forza politica del Parlamento europeo, secondo le stime attuali nei sondaggi.

È diventata ufficiale invece l'abdicazione della regina Margherita di Danimarca, la monarca più longeva rimasta in vita dopo la morte di Elisabetta II del Regno Unito. A succederle sarà il figlio Federico.

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