L'Ue cerca di aggirare il veto ungherese sugli aiuti all'Ucraina

Il finanziamento all'Ucraina sarà discusso in un vertice straordinario all'inizio del 2024
Il finanziamento all'Ucraina sarà discusso in un vertice straordinario all'inizio del 2024 Diritti d'autore AP Photo
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Di Vincenzo Genovese
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Constatato il veto dell'Ungheria al fondo da 50 miliardi per l'Ucraina, i leader dell'Unione europea cercano soluzioni alternative. Vertice straordinario a inizio 2024

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Dopo essere riusciti a raggiungere un accordo sull'apertura dei negoziati di adesione per l'Ucraina, i capi di Stato e di governo dei Paesi europei sembrano infatti determinati anche a trovare il modo di supportare il governo di Kiev nella sua resistenza all'invasione russa.

"Penso che sia anche necessario lavorare su potenziali alternative nel caso in cui non sia possibile raggiungere l'unanimità"
Ursula von der Leyen
Presidente della Commissione europea

Ipotesi alternative

L'Ungheria ha infatti deciso di utilizzare il suo potere di veto, bloccando lo stanziamento di 50 miliardi di euro tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto.

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che aveva lasciato la sala durante la discussione sui negoziati di adesione per permettere agli altri leader di prendere una decisione, resta invece rigidamente contrario al sostegno finanziario all'Ucraina: l'Unione europea, a suo giudizio non dovrebbe più pagare per le armi di Kiev. 

I suoi omologhi, pertanto, stanno già pensando a soluzioni alternative, come quella di raccogliere fondi dai mercati finanziari.

"Stiamo lavorando molto duramente per arrivare ad un accordo tra i 27 Stati membri. Ma penso che sia anche necessario lavorare su potenziali alternative per avere una soluzione operativa nel caso in cui raggiungere l'unanimità non è possibile", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Il tema della revisione del bilancio dell'Unione, in cui rientra, pure il fondo destinato all'Ucraina, sarà discusso nuovamente in un vertice straordinario all'inizio del 2024.

"La revisione del nostro bilancio è fallita a causa del veto dell'Ungheria", ha spiegato alla fine del vertice il presidente franceseEmmanuel Macron

"Ma paradossalmente questo veto non riguarda i finanziamenti all'Ucraina perché abbiamo un meccanismo per farlo. Possiamo raccogliere 18 miliardi sul mercato con una decisione a maggioranza qualificata, senza bisogno dell'unanimità. Penso che potremo comunque finanziare l'Ucraina se il blocco continuerà anche l'anno prossimo."

Stallo anche sul Medio Oriente

I 27 leader nazionali non sono riusciti a concordare una dichiarazione comune sulla guerra tra Israele e Hamas. Belgio e Irlanda spingevano per un cessate il fuoco, altri erano contrari, quindi alla fine nessuna menzione sul Medio Oriente nelle conclusioni del vertice: il peggior esito possibile per il presidente di Cipro Nikos Christodoulides.

"In un'area vicina a Cipro e all'Unione europea è in corso una guerra dalle conseguenze tragiche. C'è una drammatica crisi umanitaria. Ci sono implicazioni per la regione, con impatti anche sull'Ue. Ma l'Ue non è in grado di inviare un messaggio condiviso ai Paesi della regione."

Sul tema rimane quindi valida la posizione presa nel precedente Consiglio europeo: Israele ha il diritto a difendersi da Hamas, ma deve rispettare il diritto internazionale umanitario nella sua offensiva a Gaza.

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