Fallisce ancora l'accordo di libero scambio Ue-Australia

Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis è volato a Osaka con la speranza di raggiungere un accordo politico sull'accordo di libero scambio UE-Australia.
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis è volato a Osaka con la speranza di raggiungere un accordo politico sull'accordo di libero scambio UE-Australia. Diritti d'autore European Union, 2023.
Diritti d'autore European Union, 2023.
Di Jorge Liboreiro
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'accordo di libero scambio tra l'Unione Europea e l'Australia, in preparazione dal 2018, non si realizzerà a breve, dopo che l'ultimo tentativo di concluderlo è fallito

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I negoziatori si erano incontrati a Osaka, in Giappone, per un nuovo ciclo di negoziati a margine di una riunione ministeriale del G7. 

I colloqui avrebbero dovuto rappresentare il "punto di arrivo" dopo il lavoro tecnico dietro le quinte, per colmare le lacune rimanenti e raggiungere un accordo provvisorio a livello politico.

L'accordo sfumato

Ma prima ancora che i due team potessero sedersi al tavolo, Don Farrell, ministro australiano per il Commercio e il turismo, ha avanzato nuove richieste per espandere ulteriormente l'accesso al mercato per gli agricoltori australiani, secondo quanto riferito da alti funzionari dell'Ue.

Le richieste comunicate a Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea responsabile delle relazioni commerciali, sono state viste dalla parte europea come una profonda inversione di tendenza rispetto ai progressi raggiunti nelle ultime settimane e hanno provocato la brusca cancellazione dei negoziati.

Il colpo di scena ha lasciato di stucco i funzionari dell'Ue impegnati nei negoziati, un team di dieci persone che avevano raggiunto Osaka, tra cui anche Janusz Wojciechowski, il commissario europeo all'Agricoltura. "Avevamo fatto buoni progressi con le nostre controparti australiane in vista dell'incontro previsto a Osaka: purtroppo, i nostri partner australiani non sono stati in grado di impegnarsi sulla base dei compromessi precedentemente identificati", ha dichiarato Dombrovskis.

Da parte sua, Don Farrell sostiene che il suo compito come ministro del Commercio è quello di "ottenere il miglior accordo possibile" per i produttori, le imprese, i lavoratori e consumatori australiani. "Sono venuto a Osaka con l'intenzione di finalizzare un accordo di libero scambio con l'Unione Europea, ma purtroppo non siamo riusciti a fare progressi".

Sebbene Dombrovskis e Farrell abbiano lasciato aperta la porta alla possibilità di continuare i colloqui in futuro, l'orizzonte non sembra roseo, con le elezioni europee in programma a giugno 2024 e quelle australiane a settembre 2025.

"I nostri partner australiani non sono stati in grado di impegnarsi sulla base dei compromessi precedentemente identificati"
Valdis Dombrovskis
Vicepresidente della Commissione europea

Un'intesa complicata

Ue e l'Australia si definiscono spesso "partner affini" che condividono un sistema di democrazia liberale e un'economia di mercato aperta, con un commercio totale di beni valutato intorno ai 56,4 miliardi di euro nel 2022. La stipula di un accordo di libero scambio è stata a lungo un'ambizione reciproca per rafforzare le relazioni bilaterali.

Tuttavia, da quando il processo è stato formalmente avviato nel 2018, il ritmo delle discussioni è stato lento e costellato di alti e bassi. In particolare la decisione di Canberra nel 2021 di cancellare un contratto da 56 miliardi di euro per i sottomarini con la Francia, ha scatenato la furia di Parigi e causato una prolungata interruzione dei negoziati.

La guerra in Ucraina aveva dato un nuovo impulso alle trattative, con le due parti che hanno lavorato a stretto contatto per imporre sanzioni al Cremlino, stabilire un tetto al prezzo del petrolio russo trasportato via mare e diversificare i fornitori di energia. Ciò ha spianato la strada a un riavvicinamento nel campo del commercio, che ha fatto ben sperare per concludere un accordo entro la fine dell'anno.

Dopo un tentativo fallito a luglio, tra agosto e ottobre si sono intensificati i lavori tecnici per costruire una nuova "zona di atterraggio", che includesse disposizioni sull'accesso al mercato, sulle misure sanitarie, sulle materie prime essenziali e sulla tassa del 33% sulle auto di lusso che l'Australia impone ai veicoli con un prezzo superiore a determinate soglie.

La "zona di atterraggio" avrebbe dovuto essere perfezionata e resa operativa durante i colloqui tra Dombrovskis e Farrell a Osaka, il loro quarto incontro di persona dal dicembre dello scorso anno. Sebbene le versioni europea e australiana differiscano su chi sia il colpevole, entrambe riconoscono i due punti alla base del fallimento dei negoziati: le esportazioni agricole e le indicazioni geografiche.

La carne bovina e i prodotti "copiati"

Secondo Dombrovskis, l'accordo di libero scambio proposto avrebbe garantito un accesso al mercato "commercialmente significativo" ai prodotti agricoli australiani, come carne bovina e ovina, zucchero e latticini. L'ingresso di questi prodotti nel mercato unico europeo è di solito soggetto a tariffe elevate a causa del loro potenziale effetto dirompente sugli agricoltori europei, che tendono a rifiutare qualsiasi tipo di concorrenza straniera.

La Commissione europea ha presentato un'offerta per ridurre queste tariffe e creare un accesso al mercato del valore di un miliardo di dollari australiani (circa 600 milioni di euro) all'anno, hanno spiegato alti funzionari dell'Ue, parlando in condizione di anonimato. L'offerta era stata pensata per essere economicamente e politicamente sostenibile da entrambe le parti.

Ma poi, secondo i funzionari dell'Ue, Farrell ha sorpreso i negoziatori con nuove richieste di maggiore accesso al mercato fondamentalmente incompatibili con la proposta della Commissione, in particolare per quanto riguarda la carne bovina e ovina. Le richieste  sono state considerate eccessivamente allineate con gli ambiziosi interessi degli allevatori australiani, rendendo impossibile trovare un compromesso a breve termine.

In un'intervista rilasciata a Sky News dopo l'incontro di Osaka, il ministro dell'Agricoltura Murray Watt ha contestato le affermazioni europee, affermando che "non sono assolutamente corrette".

"L'offerta che Don Farrell ha presentato e messo sul tavolo è esattamente quella che abbiamo segnalato all'Ue negli ultimi tre mesi", ha dichiarato Watt, "purtroppo è successo che l'Ue si è a malapena discostata da un accordo che tre mesi fa non era accettabile. L'ultima cosa che eravamo disposti a fare era svendere gli agricoltori australiani solo per firmare l'accordo".

La questione delle indicazioni geografiche su prodotti culinari unici come il Cognac o il Gorgonzola, si è rivelata altrettanto controversa. All'interno dell'Ue, le indicazioni geografiche sono strettamente monitorate e possono essere utilizzate solo per pubblicizzare cibi e bevande prodotti in una determinata regione con unadeterminato disciplinare. In Australia, invece, le regole non si applicano e molti prodotti hanno nomi simili a quelli dei più noti corrispettivi europei.

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Durante i negoziati, la Commissione ha identificato più di 50 casi di questo tipo e  proposto un sistema su misura che avrebbe protetto una selezione di vini, liquori e prodotti alimentari dell'Ue all'interno del mercato australiano, consentendo al contempo la commercializzazione di altri prodotti australiani a determinate condizioni.

Ma, secondo i funzionari europei, anche questa offerta è stata respinta da Canberra, con Parmigiano Reggiano, feta e prosecco indicati come gli ostacoli più importanti.

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