Price cap sul gas: la maggioranza dei Paesi europei è favorevole

I ministri dell'Energia degli Stati membri discuteranno il price cap sul gas il 30 settembre
I ministri dell'Energia degli Stati membri discuteranno il price cap sul gas il 30 settembre Diritti d'autore Thanassis Stavrakis/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Jorge Liboreiro
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La proposta di imporre un tetto sulle importazioni del combustibile fossile, indipendentemente dalla provenienza, guadagna il supporto di 15 Stati membri. Alla Commissione è richiesto di presentare una proposta informale, che dovrà ottenere la maggioranza qualificata

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L'Unione Europea dovrebbe imporre un tetto massimo di prezzo a tutte le importazioni di gas, per tenere sotto controllo l'aumento delle bollette. La richiesta arriva da15 Stati membri, che hanno indirizzato alla Commissione europea una lettera ufficiale.

Supporto al price cap

"Il price cap (...) è l'unica misura che aiuterà ogni stato membro a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative e fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell'approvvigionamento e limitare i profitti extra nel settore. Questo tetto è la priorità".  Il limite si applicherebbe a tutte le importazioni di gas indipendentemente dall'origine geografica.

Il documento, visionato da Euronews, è stato firmato dai ministri competenti diBelgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna e inviato il 27 settembre aKadri Simson, commissaria europea per l'Energia.

Le viene chiesto di "presentare una proposta entro il 30 settembre". Se così sarà, si tratterà con ogni probabilità di un paper informale, un documento tecnico che possa orientare la discussione prevista fra i ministri dell'Energia europei nel Consiglio del 30 settembre a Bruxelles.

Considerano anche le dimensioni dei Paesi firmatari, il gruppo rasenta la soglia della maggioranza qualificata necessaria per approvare una proposta in tema di energia: il 55% dei Paesi dell'Unione con almeno il 65% della popolazione complessiva. Per raggiungerla servirebbe l'adesione della Repubblica Ceca, che in quanto Stato detentore della presidenza di turno del Consiglio per prassi non firma questo tipo di lettere, al fine di mantenere la sua posizione di moderatore imparziale.

La richiesta ha guadagnato consenso nelle ultime settimane dopo, che i prezzi di vendita del gas hanno raggiunto il massimo storico di 346 euro per megawattora: dato che al prezzo del gas è agganciato quello dell'energia elettrica, le bollette sono aumentate di conseguenza in tutta Europa.

Le quotazioni si sono poi gradualmente abbassate e viaggiano ora a cavallo dei 200 euro, comunque quasi cinque volte i livelli di un anno fa. I paesi che sostengono il price cap ritengono che l'Unione possa utilizzare la forza del suo mercato unico per imporre un limite al prezzo che è disposta a pagare.

Come funzionerebbe il price cap

Il tetto al prezzo del gas "può essere progettato in modo tale da garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e il libero flusso di gas all'interno dell'Europa, raggiungendo nel contempo il nostro obiettivo comune di ridurre la domanda di gas", si legge nella lettera dei 15 Paesi alla Commissione, che non fornisce dettagli tecnici sulla misura.

Probabilmente, il price cap sarebbe comunque superiore al prezzo pagato nei mercati asiatici e americani, per garantire che l'Europa rimanga una destinazione attraente agli occhi dei fornitori di gas. In quanto strumento di mercato, il tetto ai prezzi richiede l'approvazione della maggioranza qualificata degli Stati membri.

Contrari ed esitanti

Limitando i prezzi del gas, le bollette dell'elettricità potrebbero essere contenute artificialmente, scrivono i ministri dei Paesi firmatari.

"La crisi energetica iniziata lo scorso autunno è peggiorata nel tempo e ora sta causando pressioni inflazionistiche insostenibili, che stanno colpendo duramente le nostre famiglie e le nostre imprese", si legge nella missiva.

La Commissione europea, tuttavia, è riluttante sul tema e sta ancora studiando i potenziali rischi di un tetto alle importazioni di gas complessive. Tra le possibili soluzioni al caro-energia avanzate a metà settembre, l'esecutivo comunitario prevedeva sì un tetto al prezzo, ma limitato al solo gas russo, che rappresenta oggi circa il 9% delle importazioni.

Il timore è che che la misura possa spaventare i fornitori in un momento in cui l'Europa ha un estremo bisogno di catene di approvvigionamento alternative a quelle russe, per superare l'inverno senza rischiare blackout o razionamenti. "L'approccio nei confronti della Russia e degli altri partner deve essere diverso", ha detto la scorsa settimana la commissaria Simson a Euronews.

Anche alcuni Stati europei sembrano riluttanti: la Germania, ad esempio, che è il maggior consumatore europeo del combustibile. ""Il problema con il price cap è che se l'Unione Europea introduce unilateralmente un tetto al prezzo del gas, mentre tutti gli altri importatori nel mondo non lo fanno, il gas andrà altrove", ha spiegato in un'intervista a Euronews la ministra tedesca agli Affari europei  Anna Lührmann.

La Norvegia, che non fa parte dell'Unione ma è ora il suo principale fornitore di gas, si è detta aperta a discutere di tariffe più basse ma continua a esprimere perplessità su un tetto ai prezzi.

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