Primo lunedì post Brexit: calma piatta nel porto di Calais

Primo lunedì post Brexit: calma piatta nel porto di Calais
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Di Elena Cavallone
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Nella cittadina francese l'attività transfrontaliera è ridotta al minimo, mentre il porto di Zeebruge, in Belgio, si prepara ad adottare nuove procedure di controllo

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Il primo lunedì del 2021 a Calais fa molto freddo, ma nel porto della cittadina francese che si affaccia sul canale della Manica non c’è molto movimento: invece che dei soliti 24 traghetti, oggi ne sono previsti solo sei. Questo è il primo giorno lavorativo dopo l'accordo sulla Brexit e molte aziende aspettano di vedere come verranno messe pratica le nuove normative.

Molti trasportatori europei preferiscono inoltre la cautela a causa delle complicazioni alle frontiere per via del Covid. Solo qualche settimana fa migliaia di camionisti sono rimasti bloccati nel Regno Unito per giorni.

I maggiori porti europei affermano però di essere pronti per affrontare il commercio post Brexit: in gioco ci sono miliardi di euro.

Il porto belga di Zeebrugge, per esempio, ha sviluppato un nuovo sistema di registrazione per aiutare la logistica del check-in, spiega Tom Hautekiet, CEO del porto di Zeebrugge.

"Abbiamo creato una società per realizzare una piattaforma dati visibile e trasparente prima di tutto per le aziende di trasporto e anche per la polizia. In questo modo si potrà vedere quale camion può partire. Usiamo un semaforo verde e delle corsie verdi per pre-selezionare a Bruxelles o in Lussemburgo i camion che devono andare a Zeebrugge e dirigerli verso il terminal ".

L'accordo sulla Brexit raggiunto alla vigilia di Natale ha scongiurato l'imposizione di dazi, ma non esclude del tutto il rischio di file alle frontiere.

A partire dal 1 gennaio sono stati introdotti nuovi controlli di sicurezza e doganali, oltre a nuove restrizioni su alcuni prodotti alimentari animali che provengono del Regno Unito. 

In concreto tutto ciò potrebbe comportare più burocrazia e lungaggini nelle procedure di verifica, con un aumento dei tempi di attraversamento delle frontiere.

Per questo motivo secondo alcuni chi dovrà affrontare una pressione straordinaria potrebbe essere invece il porto di Dublino. I camionisti potrebbero essere infatti disposti a imbarcarsi nella capitale irlandese per raggiungere il continente per evitare di passare per il Regno Unito.

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