L'Irlanda potrebbe essere il paese maggiormente colpito dalle conseguenze della Brexit commerciale, ma le autorità portuali di Dublino e Rosslare si stanno organizzando da anni per accogliere il prevedibile aumento del traffico maritttimo. Che potrebbe persino portare benefici economici.
L'Irlanda sembra destinata ad essere il paese più colpito dall'uscita del Regno Unito dall'UE. Eppure, potrebbe paradossalmente ottenerne dei benefici.
Le autorità irlandesi hanno assunto 1500 persone in più per occuparsi delle dogane e dei controlli di frontiera.
Il porto di Dublino, nella Repubblica d'Irlanda, è il principale punto di entrata e di uscita per le aziende che trasportano prodotti da e per l'Irlanda verso l'Europa e oltre.
L'uscita del Regno Unito dall'UE significa che i mezzi pesanti che entrano nei porti irlandesi dovranno subire tutta una serie di controlli, lunghi e burocratici, a cui non sono più abituati, in particolare per i prodotti dell'agricoltura e dell'alimentazione.
"Due tipi di controlli"
Spiega Hazel Sheridan, consulente del ministero dell'Agricoltura irlandese.
"Le spedizioni in arrivo dal Regno Unito saranno soggette a due tipi di controlli. Innanzitutto i normali controlli doganali e poi alcune categorie di spedizioni saranno soggette a controlli sanitari e fitosanitari, i cosiddetti controlli SPS. Verranno effettuati su tutti gli animali vivi, sui prodotti vegetali regolamentati, sui prodotti di origine animale come la carne e il latte, sui prodotti germinali, i semilavorati e gli embrioni. I controlli si applicheranno anche ai sottoprodotti di origine animale, che sono prodotti non destinati al consumo umano".
L'Inghilterra è sempre stata un comodo ponte terrestre per le aziende di trasporto irlandesi che inviano le loro merci da e verso l'Europa continentale, attraverso numerosi porti come Calais e Rotterdam, e sempre senza restrizioni.
E adesso?
Nuovo impulso al traffico marittimo
A 200 chilometri da Dublino, il porto di Rosslare si sta preparando a grandi cambiamenti in vista dell'aumento del traffico marittimo.
100 milioni di euro sono stati già spesi per nuove strade di accesso, parcheggi e infrastrutture, mentre una compagnia danese di traghetti sta lanciando un nuovo servizio di sei partenze settimanali da Rosslare a Dunkerque, in Francia.
In buona sostanza, i porti irlandesi non si sono fatti certo trovare impreparati dalla Brexit. Anzi, ne potrebbero ottenere possibili e inaspettati vantaggi economici.
Glen Carr, direttore operativo del porto di Rosslare:
"Abbiamo visto un aumento significativo delle partenze dirette da Rosslare/Europort verso l'Europa continentale. Rosslare/Europort è il porto irlandese più vicino all'Europa continentale e da gennaio passeremo dalle nostre attuali partenze verso l'Europa continentale, cinque a settimana, a 14 a settimana, e a marzo le partenze diventeranno 15".
"Questa è la Brexit..."
La direzione del porto di Rosslare afferma che le partenze per Cherbourg, in Normandia, e Bilbao, in Spagna, potrebbero richiedere più tempo, ma le linee a lunga destinazione passeranno comunque nei porti inglesi che, negli ultimi anni, sono stati accessibili con facilità.
L'inviato di Euronews, Ken Murray, spiega:
"Nei prossimi mesi, oltre 100 milioni di euro saranno spesi per la costruzione di infrastrutture per far fronte al traffico supplementare che si presenterà qui. Per molti autotrasportatori il trasferimento delle merci verso l'Europa continentale diventerà sempre più lento e scomodo. Ma questa è la Brexit e bisognerà cominciare a fare i conti con la realtà...".