Eurodeputato francese in sciopero della fame contro i tagli al bilancio europeo

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Di Elena Cavallone
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Il socialista francese Pierre Larrouturou vuole mettere pressione a Merkel e Macron, affinchè approvino un bilancio europeo più ambizioso e con più fondi a ricerca e politiche ambientali

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Il piano europeo per la ripresa economica post-covid è ancora in una fase di stallo, Il Parlamento europeo e Consiglio non riescono ancora a trovare un accordo e il dialogo tra di loro è ancora molto difficile.

Così difficile che un eurodeputato ha deciso di fare uno sciopero della fame per denunciare la mancanza di fondi per le politiche in materia di clima, salute e ricerca.

Il socialista Pierre Larrouturou ha raccontato a Euronews che è necessario un bilancio europeo più consistente per far fronte alle ambizioni dell'UE.

"Vogliamo un bilancio europeo che sia in grado di evitare una recessione, vogliamo più fondi per supportare gli ospedali nei nostri paesi, vogliamo un bilancio più sostanzioso per salvare il clima, isolare le case, potenziare i trasporti pubblici e aiutare gli agricoltori. Abbiamo bisogno di più soldi e il Parlamento europeo deve trovare altre risorse. Si potrebbe mettere una tassa sul carbonio ma soprattutto una tassa sulle transazioni finanziarie".

Mercoledì il Consiglio europeo ha respinto l'ultima proposta del Parlamento in merito alle dimensioni del bilancio.

Il dialogo è ancora in corso ma sono stati raggiunti alcuni progressi sul meccanismo di condizionalità per lo Stato di diritto.

Il Parlamento europeo insiste affinché non venga dato denaro a paesi che non rispettano i principi fondamentale dell'UE. spiega il leader del partito popolare europeo, Manfred Weber.

"Siamo pronti per un compromesso, ma non possiamo spendere i soldi senza il rispetto dei principi fondamentali come la libertà dei media o l'indipendenza della nostra magistratura. Questi sono principi fondamentali ed è per questo che abbiamo bisogno di un meccanismo legislativo a tutela dello Stato di diritto. Per noi è una linea invalicabile".

Il Consiglio europeo non intende rimettere in discussione l'accordo raggiunto a luglio dai capi di Stato e di governo europei, che prevede l'istituzione di un fondo per la ripresa economica da 750 miliardi di euro. Ma per tradurlo in realtà è necessario approvare l'intero bilancio pluriennale.

E con la seconda ondata di coronavirus che attraversa il paese, questi soldi sono più urgenti che mai.

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