L'attribuzione del Premio Sakharov a Ilham Thoti fa innervosire Pechino

Zhang Ming, Chinese ambassador to the EU
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Di Elena Cavallone
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Il Parlamento Europeo ha chiesto la liberazione dell'attivista Uiguro e la chiusura dei campi di detenzione in Cina

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L'Europa tenta di fare pressioni sulla Cina. Questa settimana il parlamento europeo ha consegnato il premio Sakharov per la libertà di pensiero alla figlia di Ilham Thoti. L'economista Uiguro è attualmente in carcere per via della sua attività in difesa dei diritti della minoranza musulmana in Cina. Il PE ha chiesto il suo rilascio immediato e la chiusura dei campi di detenzione in Cina.

"Auspichiamo in un miglioramento delle relazioni con questo paese attraverso la liberazione immediata di Ilham Thoti: Vorremmo che venisse acconsentito alla comunità internazionale di vedere cosa succede in quei campi di detenzione. Dicono che sono campi di rieducazione e che sono su base volontaria. Vorremmo vederlo ”, afferma Michael Gahler, eurodeputato tedesco che ha sostenuto attivamente l'attribuzione del premio Sakharov a Ilham Tothi.

Sollecitato da Euronews, l'ambasciatore cinese presso l'UE Zhang Ming non ha perso tempo a rispondere alle accuse.

“Quello che sta succedendo al Parlamento europeo è una farsa. Penso che non sappiano cosa stanno dicendo perché le loro parole sono prive di fondamento. In Cina non abbiamo i cosiddetti campi educativi. Quello che facciamo è mantenere la sicurezza e la stabilità per la nostra società”.

Ma se da un lato, le istituzioni europee invitano Pechino a rispettare i diritti umani, alcuni stati membri (come Italia, Portogallo, Grecia e Ungheria) sono già pronti ad aprire le porte agli investimenti cinesi. Janka Oertel, direttore del programma Asia presso lo European Council of Foreign relation spiega perché momento l'UE non ha una posizione comune nei confronti della Cina.

“Gli Stati membri non vogliono assolutamente rinunciare al potenziale del mercato cinese, perché rappresenta l'opportunità commerciale più importante e in crescita per molte aziende coinvolte. Quello che potrebbe sembrare un approccio schizofrenico è invece una strategia chiara in un panorama geostrategico in evoluzione, dove le aziende europee e i governi europei devono ridefinire il loro ruolo nel mondo”.

La sfida per l'UE è quella di elaborare una nuova strategia comune nei confronti della Cina entro il prossimo vertice UE-Cina a settembre.

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