The Brief From Brussels: l'appello della figlia di Ilham Thoti

The Brief From Brussels: l'appello della figlia di Ilham Thoti
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Di Isabel Marques da SilvaElena Cavallone
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La figlia dell'attivista uiguro, vincitore del premio Sakharov per la libertà di pensiero chiede all'Ue di fare pressioni su Pechino

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L'economista uiguro e attivista per i diritti umani Ilham Tohti è il vincitore del Premio Sakharov di quest'anno. Ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti della minoranza musulmana cinese. In carcere negli ultimi 5 anni, non sarà in grado di riceverlo.

Euronews ha intervistato sua figlia, Jewer Ilham.

"L'ultima volta che sono stata in grado di parlare con mio padre è stato nel 2014 su Skype, il giorno prima che fosse arrestato. L'ultima volta che ho sentito parlare di mio padre è stato nel 2017. Dalla fine del 2017 credo che nessun avvocato abbia potuto visitare mio padre. Ha redatto il suo appello in tribunale da solo, ma è stato respinto e credo che la Corte non lo abbia nemmeno letto".

Documenti segreti cinesi hanno recentemente rivelato il funzionamento interno dei campi di detenzione musulmani nella regione dello Xinjiang. Pechino afferma che si tratta di centri professionali, ma delle soffiate rivelano che sono progettati per funzionare come prigioni.

"Molte di queste persone rinchiuse nei campi sono studiosi universitari, professori, intellettuali, cantanti, attori o calciatori. E quelle persone non hanno bisogno di una formazione professionale. Credo che avvengano torture in questi centri. Ho intervistato alcuni sopravvissuti e hanno tutti affermato di essere stati sottoposti a delle torture: picchiati, lasciati senza cibo, oppure drogati".

La figlia di Ilham Thoti invita l'UE ad agire:

"Vi sono molti passi concreti che l'UE potrebbe adottare, come hanno fatto gli Stati Uniti in passato. Per esempio restringere i visti per le autorità cinesi che sostengono i campi o sanzionare quelle compagnie cinesi o occidentali che importano prodotti provenienti dal campo di concentramento".

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