USA-UE: Trump apre la campagna elettorale. Cosa aspettarsi verso l'Europa?

USA-UE: Trump apre la campagna elettorale. Cosa aspettarsi verso l'Europa?
Di Simona Zecchi
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Donald Trump darà ufficialmente inizio alla campagna elettorale per le presidenziali 2020, stasera 18 giugno dalla Florida come promesso in uno dei suoi tweet a fine maggio scorso. Quali i rapporti con l'Europa nei prossimi quattro anni?

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La corsa per la Casa Bianca è già infiammata si sa, ma Donald Trump dà ufficialmente inizio alla campagna elettorale martedì 18 giugno dalla Florida come promesso in uno dei suoi tweet a fine maggio scorso.

L'occasione è ghiotta per Guy Verhofstadt, l'ex premier belga che capeggia l’Alde, l’Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa per esprimere la sua tagliente opinione via social.

Il leader poliglotta, famoso per i suoi affondi dialettici contro altri leader, anche italiani, twitta: "Gli USA, una volta leder del mondo libero, hanno bisogno di un presidente che prenda posizione contro i bigotti di estrema destra, divisivi e pieni di odio" . Affondi e scivoloni del resto hanno accompagnato il suo percorso a Bruxelles, giunto quasi al termine, quando nel 2017 ha tentato un’intesa con i Cinque stelle, poi boicottata dai suoi europarlamentari per incompatibilità.

Il rapporto con l'Unione Europea potrebbe essere diverso rispetto a questo primo mandato come spiega l'analista Peter Chase della German Marshall Fund:

"Se continua così come sta facendo, spingendo contro gli europei, come sta facendo ora, in modo in cui gli europei non sono abituati, è probabile che il rapporto da qui a quattro anni divenga ancora più divisivo. Ma una cosa che gli europei devono tenere in considerazione è  aesempio l'esperienza  con George W. Bush, che si candidò per il secondo mandato presidenziale. La politica da lui applicata tra i due mandati è stata diversa. in special modo in riferimento al rapporto con gli europei. Non è così impossibile che Trump possa fare qualcosa di diverso".

In compenso, le lancette del conto alla rovescia avviato dall’Iran per tornare ad arricchire le proprie riserve di uranio, hanno messo in fibrillazione gli europei che tentano di non animare troppo il dibattito intorno alla questione cercando di preservare l'accordo sul nucleare del 2015.

A complicare rapporti e questioni, l'incidente delle due petroliere al largo dell'Oman e la serie di guerre commerciali che Trump apre a ripetizion: gli incendi delle due petroliere, infatti - la norvegese Front Altair e la Kokuka Courageous, battente bandiera panamense -  hanno aperto un gioco di reazioni e accuse per puntare il dito contro chi può esserci dietro l'operazione.

A ferire ancora di più gli animi poi è la continua tensione sul fronte commerciale, la cosiddetta guerra dei dazi, che ha monopolizzato per mesi il dibattito e continua a tenere banco. Al momento per gli europei gli aumenti sulle importazioni degli autoveicol è in stand by ma potrebbe acuirsi nel prossimo eventuale mandato di Trump che potrebbe essere pronto a rilanciarli.

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