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E' quasi un out out quello che i 27 leader dell'Unione europea hanno concesso al premier britannico Teresa May. Alla fine della prima giornata del vertice europeo a Bruxelles hanno accordato una proroga della data per la Brexit.
Qui trovare il testo delle conclusioni.
Rinviata al 22 maggio se il parlamento britannico dovesse votare a favore dell'accordo di uscita. Se invece il testo non dovesse passare alla camera dei comuni, il Regno Unito avrà tempo fino al 12 aprile per chiarire come intende procedere oppure uscire dal blocco senza alcun accordo.
La palla passa dunque di nuovo nelle mani del parlamento britannico che - sperano i leader europei e la stessa Theresa May- davanti allo scenario del no deal potrebbero essere più propensi a un voto positivo.
Archiviata per il momento la Brexit, ci si concentra sulle relazioni con Pechino, in vista del vertice UE-Cina in agenda il 9 aprile a Bruxelles.
E proprio mentre il presidente Cinese Xi-Jinping, comincia il suo tour in Europa, a partire dall'Italia, i 27 si preparano ad adottare delle strategie per arginare il dragone cinese.
L'Ue vorrebbe rafforzare la cosidetta golden power, ossia il controllo degli investimenti stranieri e assicurare la reciprocità, che permettere alle aziende cinesi di partecipare agli appalti pubblici in Europa soltanto se anche la Cina aprisse i suoi mercati alle aziende europee, il tutto in nome dell'unità europea.
L'Italia pero' sta già guardando ad oriente e la firma del memorandum di intesa per la nuova via della seta è vista con preoccupazione. Macron ha convocato un mini vertice la prossima settimana con la cancelliera tedesca e il presidente della Commissione europea per studiare le mosse in vista dell'incontro con il colosso Cinese ad Aprile.
Un vertice prima del vertice in cui la grande assente è l'Italia, lasciata a casa, nonostante l'appello all'unità.